Il Governo tassa gli Italiani e aiuta gli immigrati: no alla legge “Harlem”

14-04-2012

E’ la cosiddetta ‘legge Harlem’ approvata lo scorso febbraio dal consiglio regionale della Lombardia e che detta nuove norme in materia di commercio e di artigianato, la disposizione impugnata dal governo dinanzi alla Corte costituzionale, secondo quanto si legge nel comunicato del consiglio dei ministri. La legge, sostenuta dalla maggioranza Pdl-Lega, ha fra l’altro stabilito restrizioni alla concentrazione di negozi etnici, l’obbligo di parlare italiano (ed esporre le informazioni sulla merce nella stessa lingua) per i gestori di esercizi commerciali destinati alla vendita di alimenti, l’equiparazione dei centri massaggi orientali ai centri estetici, in modo da estendere gli stessi standard di qualità.
Secondo il governo ci sarebbero però requisiti di incostituzionalità, perché la legge “contiene disposizioni restrittive in materia di esercizio di attività commerciali da parte di cittadini di Paesi non europei e dell’Unione europea – si legge nel comunicato – che contrastano con i principi comunitari e statali in materia di condizione giuridica degli stranieri, tutela della concorrenza e disciplina delle professioni, con violazione dell’articolo 117 della Costituzione, e in materia di rilascio e rinnovo delle concessioni del suolo pubblico per l’esercizio del commercio che contrastano con la normativa statale e comunitaria in materia di servizi.

E’ ovvio come questo Governo abbia un’agenda che privilegia gli immigrati rispetto alla popolazione autoctona: tasse per noi, resort lussuosi per loro. Accise sulla benzina per gli Italiani, azzeramento delle tasse sulle rimesse per loro. E con questa iniziativa, insieme alle sedicenti “liberalizzazioni”, cercano in ogni modo, di favorire l’invasione utilizzando il loro concetto iper-liberista di “società aperta”.

http://milano.repubblica.it/cronaca/2012/04/13/news/il_governo_impugna_la_legge_harlem_contro_i_negozi_etnici_in_lombardia-33271382/

Uncategorized

RSS Feed Widget

Lascia un commento