Grazie a Schengen reclutavano prostitute dall’Est

14-03-2012

Reclutavano giovani ragazze dall’Est Europa, tutte poco più che maggiorenni. All’arrivo in Italia sequestravano loro i documenti, assegnavano un posto preciso lungo la via Tiburtina e ogni giorno le accompagnavano al lavoro, tenendole sempre sotto controllo a distanza.
Al termine della giornata trascorsa sulla strada in cerca di clienti ognuna doveva versare all’organizzazione una percentuale fissa del proprio guadagno, a cui si aggiungeva la somma di 200 euro a settimana che le donne erano costrette a pagare per non subire punizioni corporali. Qualunque tentativo di ribellione veniva soffocato con la violenza, con le botte e con le minacce di morte dirette alle vittime e alle loro famiglie. L’organizzazione è stata scoperta dai carabinieri della compagnia di Tivoli che hanno arrestato, su ordine del gip del tribunale di Tivoli, due cittadini romeni e un italiano, responsabili dei reati di favoreggiamento e sfruttamento della prostituzione.
Le vittime non erano altro che schiave, costrette a prostituirsi e a consegnare gran parte dei guadagni. Il gruppo ne gestiva una decina. Una di loro, appena maggiorenne, rimasta incinta di un connazionale del quale si era innamorata, è stata pestata dai componenti della banda e poi costretta ad assumere pillole che hanno indotto l’aborto.
Tutto purché tornasse sulla strada e continuasse a portare soldi all’organizzazione.
Nel corso dell’indagine sono stati denunciati a piede libero un italiano e un venezuelano, ai quali spettava il compito di procacciare alle ragazze nuovi clienti, in cambio di prestazioni sessuali gratis contrattate con i capi della gang.

http://affaritaliani.libero.it/roma/picchiate-e-minacciate-per-prostituirsi-liberate-le-schiave-del-sesso-sulla-tiburtina-14-03-2012.html?refresh_ce

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