Gli Italiani che frequentano immigrati, non sono mentalmente “sani”. Esempio 2

06-03-2012

Ha sparato a bruciapelo sette colpi di pistola calibro 9 alla donna che amava e sei ore più tardi, non appena la polizia l’ha trovato, ha rivolto l’arma contro sé stesso e si è sparato. Non voleva farsi prendere vivo Rosario Costa, 56 anni, muratore ed imbianchino di origini siciliane residente a Piacenza. La vittima, la cui “colpa” pare fosse quella di voler interrompere la relazione con Costa, si chiamava Esmeralda Nilsa Romero Encalada, 49 anni, ecuadoriana, originaria di Santa Rosa ma da molti anni residente a Piacenza dove lavorava come donna delle pulizie e badante. L’omicidio è avvenuto alle 7.30 del mattino in via Calciati, non lontano dalla stazione ferroviaria.
L’agguato e i colpi mortali – La vittima stava camminando lungo la via, forse si era appena incontrata con Rosario Costa, o forse lui le ha teso un vero e proprio agguato. Certo è che l’uomo l’ha raggiunta di corsa alle spalle e le ha sparato alla testa un primo colpo: la poveretta si è accasciata a terra senza un grido. Poi, in rapida successione, il killer ha sparato altri sei colpi con la sua semiautomatica, una vecchia luger in dotazione agli ufficiali dell’esercito nazista. Cinque dei sette colpi sparati sono andati a segno. Un passante che, attonito, ha assistito alla scena a pochi metri di distanza, ha subito chiamato il 113. Sul posto è accorsa una pattuglia della volante di polizia, i cui agenti quando si sono trovati davanti la donna in un lago di sangue, non hanno potuto far altro che constatare il decesso.
Il suicidio di fronte ai poliziotti – L’assassino è stato invece visto dai testimoni allontanarsi a piedi tranquillamente, inforcare una bicicletta lasciata in un vicino giardino e sparire fra le strade vicine. In via Calciati sono arrivati anche i carabinieri che, insieme alla polizia, hanno cercato tutti i posti dove il presunto assassino potesse trovarsi. E’ stato rintracciato dagli uomini della squadra mobile in una cantina di uno stabile di via Teresiane dove doveva svolgere lavori di ristrutturazione. Non appena l’assassino si è reso conto di avere davanti a sé la polizia, ha rivolto l’arma contro di sé. Oltre alla Luger accanto al corpo vi era anche una piccola Beretta.

Uncategorized

RSS Feed Widget

Lascia un commento