Un senegalese di 43 anni negli ultimi dieci giorni ha collezionato tre denunce a piede libero per il porto di un’arma impropria e danneggiamento. E altre due per minacce e resistenza a pubblico ufficiale. Ma non è in carcere.
Gira per Milano con una spranga, dicendo frasi senza senso, minacciando passanti e tirando pietre. È stato sorpreso a minacciare automobilisti con un bastone, si è opposto due volte al fermo brandendo una ‘mazza’ di ferro e lunedì è stato fermato mentre lanciava pietre contro le auto. Afferma che si tratta “per difesa personale”.
«Eppure, l’unico provvedimento restrittivo preso finora nei suoi confronti è l’obbligo di firma due volte a settimana», dice a Repubblica Daniele Vincini, segretario del sindacato di polizia locale Sulpm. E ogni volta che l’arma impropria gli viene sequestrata, se ne procura un’altra.
L’uomo è ora affidato al Niguarda, dove si trova in osservazione al reparto psichiatrico in regime di trattamento sanitario obbligatorio (tso). «Fra una settimana il tso sarà finito — dice Vincini — e sarà libero di girare, con l’unico obbligo della firma. Sul caso ci stiamo consultando con le altre forze dell’ordine e con il personale medico. Purtroppo di casi simili, magari non altrettanto eclatanti, ce ne sono tanti».
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