Famiglia pestata e rapinata all’Infernetto: i criminali sono Romeni

28-01-2013

Europa senza frontiere

ROMA – Sono romeni e sembrano dilettanti del crimine i banditi che hanno tentato di rapinare una coppia con i loro due bambini piccoli l’altra notte all’Infernetto. Gli investigatori hanno diverse tracce in mano e su quelle stanno lavorando per risalire all’identità dei malviventi.
All’indomani del feroce blitz consumato da cinque bruti ai danni un’intera famiglia in via Castelfondo, proseguono senza sosta le indagini per risalire alla loro identità. Tutta la famiglia è sotto shock. Lui, proprietario di una rivendita di materiale edile a cinque minuti di distanza, 49 anni, è ancora ricoverato per un trauma cranico e frattura della mandibola. Ne avrà per 25 giorni e dal Grassi ha scelto di trasferirsi in una clinica specializzata di Roma. La moglie, 45 anni, ha riportato contusioni guaribili in 15 giorni. I figli, uno di 6 anni e l’altra di 4, sono rimasti traumatizzati.

I rapinatori avevano studiato attentamente il piano ma hanno commesso ingenuità che potrebbero costare loro l’identificazione e l’arresto. Innanzitutto, il terzetto che ha aggredito l’uomo al rientro in casa, lo avrebbe seguito fin dal suo magazzino commerciale. Telecamere di videosoveglianza lungo il percorso potrebbero aver ripreso modello e numero di targa della loro auto. Inoltre, la polizia scientifica che ha effettuato i rilievi sul posto dopo la violenta colluttazione, ha trovato varie tracce di sangue sulla pavimentazione del giardino.

La lotta tra tre banditi ed padrone di casa è stata dura: oltre al 49enne è rimasto ferito anche qualche malvivente. Repertata pure una sciarpa macchiata di sangue con materiale biologico utile a tracciare il dna dello sconosciuto. «Parlavano romeno» ha dichiarato alla polizia la donna rimasta in balia di due banditi, con i figli in casa.

Infine, l’errore più grossolano da parte degli sconosciuti è stato quello di portare via i cellulari di moglie e marito. Gli investigatori hanno controllato celle e apparati mobili arrivando ad una mappatura degli spostamenti che non porterebbe molto lontano. Si spera di riuscire a stringere il cerchio intorno al covo della banda. La convinzione, infatti, è che l’escalation di rapine e di furti notturni sia conseguenza della presenza di una gang specializzata che vive sul posto.

Nel quartiere serpeggia la paura. «Non si fa che parlare dei furti in casa e delle aggressioni quando i ladri vengono scoperti» riassume la commessa alla cassa del bar Kristal, epicentro del quadrilatero più esposto ai raid. L’area travolta dal fenomeno, infatti, è perimetrata da via Dobbiaco, via Nicolini, via di Castelporziano e via Wolf Ferrari. Una larga porzione di un quartiere che ha dimensioni di una città: 11 chilometri quadrati e 40 mila residenti.

«Le famiglie sono terrorizzate – ribadisce Giosuè Mirizio, del comitato Infernetto sicuro – Le forze dell’ordine sono presenti con una pattuglia fissa dei carabinieri e una della polizia ma non può bastare a coprire l’estensione dell’area. Che fine ha fatto il presidio fisso promesso nell’ex parrocchia dall’assessore comunale al Litorale? Basterebbe un sistema di telecamere sulle cinque strade d’accesso per monitorare le targhe in entrata e uscita».

Link e Articolo: http://www.ilmessaggero.it/roma/cronaca/rapina_villa_infernetto/notizie/247236.shtml

La realtà è che con Schengen e l’Unione Europea, i Romeni sono liberi di vagare e razziare nelle nostre città. O li blocchi ai confini, oppure è già tardi. E con Schengen e la libera circolazione Ue non puoi bloccarli perché le frontiere non esistono più.

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