Emergenza rapine a Milano: Sudamericani devastano gioielleria

17-02-2013

Giovina Moretti, titolare dell’omonima boutique di via della Spiga: “Serve sicurezza, forse ha ragione il console americano”

I rapinatori sono sudamericani, molti già catturati

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Milano – Rapinata la storica orologeria ‘Frank Muller Geneve” di via della Spiga 19, nel quadrilatero della moda’.  Cinque uomini si sono presentati all’interno del negozio armati di bastone e hanno sfondato alcune vetrine. I malviventi sono poi fuggiti con gioielli per un valore che si aggirerebbe sulle centinaia di migliaia di euro. I banditi hanno agito con mazze di ferro spaccandoin modo furioso vetrine ed espositori.

Secondo quanto ricostruito dalla polizia, un primo rapinatore avrebbe suonato il campanello e si sarebbe fatto aprire la porta per poi lasciare entrare altri quattro complici con il volto coperto dai cappucci. Uno dei cinque ha sfondato le vetrine con una mazza, mentre gli altri arraffavano parte del contenuto.

In base a un primo calcolo, la banda sarebbe fuggita con alcuni orologi di pregio con pietre incastonate. Nel corso della rapina, l’uomo armato di mazza ha colpito un cliente che si trovava all’interno e che, all’arrivo del personale del 118, è stato trasportato al pronto soccorso per le cure del caso

«Di negozi qui non ne è stato risparmiato nemmeno uno, anche io ho subito due spaccate. Che posso dire? Che non basta un controllo a spot. Ce lo siamo detti e lo abbiamo detto, scritto mille  volte. Continuità nella sicurezza. Ecco cosa serve». Giovina Moretti, titolare dell’omonima boutique di via della Spiga e presidente di una delle vie più esclusive del Quadrilatero, di iniziative sul tema sicurezza ne ha promosse davvero tante: petizioni, lettere, esposti.

«Sono in questa via da oltre quarant’anni, ho il negozio e ci abito, conosco ogni angolo del Quadrilatero e ho memoria storica di tutto quello che è successo in tanti anni». Le due associazioni, quella di via Spiga e quella di via Montenapo-Sant’Andrea, stanno preparando l’ennesima lettera da inviare al Comune

«Non c’è un vigile che passi durante il giorno, non ci sono i carabinieri, nè la polizia. Manca l’effetto deterrente. Subito dopo le rapine, per i successivi due o tre giorni le forze dell’ordine intensificano i controlli, ma poi spariscono, manca la continuità appunto. E una rapina messa a segno con quella violenza alle 18.20 di sera, in centro, è la prova provata che qualcosa non va». Si è parlato anche di aumento della vigilanza, Chopard ha messo di recente, dopo un colpo milionario, due guardie fisse.

Così come ha fatto Tiffany. Sono aumentate anche le telecamere, ad esempio quelle montate all’angolo tra via San’Andrea e via della Spiga. «Ma la vigilanza privata resta un grosso problema, per noi ha dei costi insostenibili. Le quote associative ci consentono di tenere pulita la via, di farci carico di degli addobbi per le feste e del decoro generale di queste strade, che sono le uniche internazionali. Sulla sicurezza ci serve un aiuto». C’è poi il capitolo furti, oltre alla rapine eclatanti e dal bottino molto ricco. «Abbiamo la sensazione che siano aumentati anche i borseggi – dice Moretti –così almeno ci dicono i clienti, io non sono tra quelli che vogliono solo criticare, amo la mia città, amo questo quartiere e sono la prima a rimboccarmi le maniche perché le cose cambino, ma ricollegandomi alla lettera inviata dal console americano a i residenti, temo che abbia ragione sull’allarme microcriminalità da strada».

http://www.ilgiorno.it/milano/cronaca/2013/02/17/846726-milano-via-della-spiga-rapina-fraNck-muller.shtml

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