E’ guerra a Pescara: un quartiere in ostaggio

26-07-2012

Quello che omette questo articolo e’ l’appartenenza etnica dell’aggressore e delle delinquenza che attanaglia il quartiere: i clan malavitosi rom

PESCARA. E’ stata colpita più volte al volto con schiaffi e pugni ed è finita al pronto soccorso, insieme all’aggressore.

La notte scorsa L. C., 50 anni, attivista dell’associazione Codici e Insieme per Fontanelle è stata presa a botte, all’altezza del civico 47 di via Caduti per Servizio, da un noto pregiudicato che vive nel quartiere, Moreno Sagazio, 28 anni.
Prima le minacce poi l’offensiva fisica. Le ‘colpe’ della donna rinfacciategli dall’aggressore? Il suo attivismo per il ripristino della legalità nella zona, una delle più difficili della città.
Lo scontro è avvenuto intorno a mezzanotte di mercoledì. Sono volate prima parole grosse, offese personali e minacce («ti ammazzo») poi schiaffoni e pugni. Subito dopo l’uomo se l’è presa anche con la vettura della donna, distrutta con una spranga di ferro. La serata si è conclusa per entrambi al pronto soccorso: la donna accompagnata dall’ambulanza e l’uomo dalla volante della polizia intervenuta sul posto e allertata dal marito della vittima.
«Anche lì le minacce sono continuate», racconta Domenico Pettinari dell’associazione Codici che è stato accanto alla donna in attesa delle cure del caso. «Mentre la donna era sulla barella il pregiudicato ha continuato ad insultarla e minacciarla sotto lo sguardo incredulo di altri cittadini in attesa di essere medicati».
In nottata è scattato l’arresto e nella giornata si terrà il rito per direttissima. Sagazio potrebbe così finire ai domiciliari, a poca distanza dalla donna aggredita, ancora molto spaventata. «Se il giudice non mi aiuta, ci penso io…», ha detto ancora sotto schock
Esasperati gli attivisti dell’associazione Codici che questa mattina andranno in Prefettura «per gridare il dramma che si è costretti a vivere in via Caduti per Servizio».
«Se non verremo ascoltati», annuncia Pettinari, «non esiteremo a mettere in atto resistenza passiva con contestuale occupazione perchè non possiamo più consentire che i nostri attivisti vengano brutalmente colpiti nel silenzi assordante delle istituzioni. Qui stiamo combattendo una guerra che sta facendo troppe vittime. Non è più concepibile che dobbiamo versare altro sangue se poi lo Stato ci lascia senza protezione alcuna. Fontanelle sta vivendo giorni da Bronx e Pescara non si muove».

Alla vittima sono state riscontrate contusioni al volto con una prognosi di cinque giorni, mentre a Sagazio sono stati diagnosticati un trauma contusivo e lesioni alla mano destra con una prognosi di quindi giorni.
Quello della notte scorsa non è la prima aggressione ad un attivista dell’associazione Insieme per Fontanelle. Ad ottobre scorso l’attentato più eclatante, quello contro Nello Raspa con l’incendio della sua auto. Esattamente un mese fa, invece, al civico 13 era stata danneggiata l’auto di un altro attivista. 

«CI FAREMO GIUSTIZIA DA SOLI»
Questa mattina Pettinari e alcuni cittadini di Fontanelle sono stati ricevuti dal vice prefetto aggiunto Maria Di Cesare che ha ascoltato con molta attenzione quanto esposto. «I residenti della zona sono esasperati», è stato detto senza mezzi termini, «e se non interverranno le forze dell’ordine qui sono pronti a farsi giustizia da soli». La tensione è alle stelle .
«C’è chi ha detto», racconta Pettinari allarmato, «che scenderà in strada con le roncole, chi è pronto a tirare fuori il fucile o si sta procurando le pistole. Questo non è possibile che avvenga in una città civile come la nostra, dove il cittadino deve essere tutelato e non può trasformarsi in ‘giustiziere della notte’».

http://www.primadanoi.it/news/528859/Fontanelle-ancora-una-aggressione-e-un-arresto-«Ci-faremo-giustizia-da-soli».html

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