Distrugge due locali, aggredisce clienti e due bariste: libero!

29-10-2012

PREGANZIOL. Ha distrutto due bar, minacciato due bariste, spaccato il timpano a un avventore che cercava di difenderle sfogando poi la sua follia anche sugli agenti di polizia che alla fine sono riusciti ad immobilizzarlo e ammanettarlo. Una notte di follia quella di M.A., 42 anni, origini marocchine ma in Italia ormai da anni. Tutto inizia poco dopo mezzanotte quando i clienti dell’Andy’s bar di Frescada lo vedono scendere di casa scalzo, in canottiera e pantaloni della tuta. Il bar è sotto la loggia, al fianco della farmacia.
L’uomo vive in quel complesso da tempo, con la moglie e figlio. I clienti lo vedono uscire di casa velocemente, passo da automa. Suona tutti i campanelli del portone vicino poi con la testa bassa e il passo svelto si dirige verso il bar dove si stanno facendo le pulizie. Entra. «Ha parlato solo arabo stretto» racconta choccata la titolare Tatiana Ignat, «si è avvicinato al banco, poi lo ha aggirato ed è entrato dove io e la mia collega stavamo lavorando». Il marocchino sproloquia, urla, ha gli occhi vitrei e sconvolti, «improvvisamente si gira, inizia a prendere e spaccare sul banco tutte le bottiglie di vino, una alla volta, una dopo l’altra».
Nel locale è il panico. Le immagini dell’impianto di videosorveglianza inquadrano la fuga delle due bariste e la pazzia dell’uomo che continua a spaccare tutto. Mentre le due bariste scappano verso il Terraglio nel bar entra un avventore; mentre chiama la polizia cerca di fermare il marocchino che di contro, furioso, gli lancia contro un sacco di immondizia, lo aggredisce a pugni e schiaffi e poi inizia a inseguire le due bariste in fuga.Queste si sono rifugiate nel «Fermata 21», un altro bar sul lato opposto del Terraglio. Entrano urlando, chiedono aiuto. Di lì a poco nel locale entra anche il marocchino. «Si è diretto subito come un folle verso il bancone» racconta Davide Gislon, il titolare, «lì ha iniziato a spaccate le bottiglie una alla volta, poi se l’è presa con i clienti». Rovescia sedie e tavoli, urla, semina il panico. Gli si oppone ancora una volta il ragazzo che aveva tentato di fermarlo nel bar delle ragazze e che l’ha seguito per proteggerle. Lui lo colpisce all’orecchio con una manata violentissima lasciandolo a terra, poi viene affrontato anche da altri clienti. In quell’istante il Terraglio diventa un crepitare di sirene.
Sul posto tre pattuglie delle volanti. Il Terraglio si paralizza nello scintillìo dei lampeggianti azzurri che bloccano la strada. Gli agenti cercano di fermarlo ma il marocchino è impazzito. Reagisce e a pugni e calci fino a quando non viene immobilizzato e arrestato. Portato in questura, viene denunciato per lesioni, minacce, danneggiamenti, resistenza. Ma rimandato a casa, libero, in attesa del processo. «Assurdo» commentavano ieri pomeriggio i gestori dei due locali, «se oggi torna cosa facciamo? Come ci difendiamo?». Se quanto accaduto sabato notte lungo il Terraglio non ha avuto un epilogo tragico lo si deve forse solo al fatto che l’uomo, ha deciso di non usare come un’arma una delle bottiglie rotte. L’avesse fatto, forse ora il bilancio dei feriti sarebbe ben diverso.

http://tribunatreviso.gelocal.it/cronaca/2012/10/29/news/e-insegue-le-bariste-terrore-sul-terraglio-1.5936790

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