“Ci braccavano come animali”

15-01-2016

MESTRE Commenti poco amichevoli, palpeggiamenti e alla fine tanta paura a uscire da sole, persino di giorno. Lunedì, tre ragazze di Mestre hanno partecipato alla trasmissione di Rete 4 «Quinta colonna» per denunciare tentativi di aggressione in città. Sullo sfondo dello schermo, campeggiava il titolo: «Mestre come Colonia». In studio, qualcuno ha provato a ribattere che forse stavano esagerando. «Ho l’amaro in bocca, non è possibile aver timore ad uscire di giorno – ha risposto Lucrezia Valeri, una delle ragazze in studio – sto parlando a nome di tutte le donne di Mestre: abbiamo paura, non sono razzista ma sono animali, non guardano in faccia nessuno». Valeri ha denunciato di essere stata palpeggiata da un cittadino di cittadinanza incerta («romeno o albanese», ha spiegato) mentre Nadia Biasutti di Sos Mestre ha raccontato di un’aggressione subita all’ex Umberto I da una commessa del centro. «Aveva parcheggiato l’auto e un tunisino ha iniziato ad importunarla, meno male è intervenuto un uomo».

Un’altra ragazza invece ha denunciato che un uomo che non le sembrava italiano si è calato i pantaloni di fronte a lei, mentre rientrava a casa alle 20. «Ora giro con lo spray urticante», ha concluso. Il giorno l’accostamento alla situazione di Colonia e alle violenze di gruppo a centinaia di donne la notte di Capodanno fa molto discutere. Nessun commento ufficiale da parte delle forze dell’ordine a cui, su quegli episodi specifici raccontati in televisione, non risultano denunce. A microfoni spenti, però, l’accostamento è bollato come «televisivo». Il sindaco ieri ha detto che vuole incontrare le ragazze. «Le chiamerò e andremo insieme dal Prefetto – ha detto Luigi Brugnaro – non deve passare niente, bisogna far rispettare le regole e se tocchi o offendi una donna devi essere punito. Il razzismo non c’entra niente». L’assessore alla Sicurezza Giorgio D’Este condanna ogni episodio di violenza ed è d’accordo che a Mestre ci siano dei problemi da risolvere ma l’equazione «Mestre come Colonia » gli sembra eccessiva. «Sono indignato per le molestie subite da queste ragazze ma non prenderei il servizio di Rete 4 come termometro della situazione – dice – servono più controlli e bisogna implementare la prevenzione ma non siamo il far west».

I controlli, nella ricetta della giunta fucsia, vanno organizzati in sinergia tra polizia locale, carabinieri, questura e guardia di finanza. Non basta però reprimere, l’idea è sempre quelle di creare percorsi per la «sicurezza partecipata ». «Sia ben chiaro non si tratta di ronde, ci sono le forze dell’ordine per questo – dice ancora D’Este – ma i cittadini vanno coinvolti in percorsi virtuosi di riappropriazione del nostro territorio». Alcuni esempi ci sono già: le passeggiate dei residenti di Altobello per il quartiere, le iniziative di Viva Piraghetto o al parco Catene e i tentativi di rivitalizzare il parco di villa Querini a Natale. In altri Comuni, queste azioni prendono il nome di controlli di vicinato e a breve, nelle intenzioni della giunta, ci saranno anche a Mestre. Il sindaco ne ha parlato proprio ieri in giunta. Nell’attesa, c’è chi si organizza. Nella notte tra lunedì e martedì in centro sono comparsi volantini di Forza Nuova che invitano tutti ad unirsi alle loro «passeggiate della sicurezza» per pattugliare le vie della città. I problemi di convivenza con persone provenienti da paesi diversi per cultura e costumi, per il sindaco, vanno invece risolti con la ferrea applicazione della legge. «Uno non può venire in Italia a fare quello che vuole – ha detto – inoltre deve venire se ne abbiamo bisogno. Capisco il profugo in fuga dalla guerra ma i migranti entrano sapendo come, quanto e cosa possono fare ».

http://corrieredelveneto.corriere.it/veneto/notizie/cronaca/2016/13-gennaio-2016/noi-aggredite-mestre-come-colonia-sindaco-andiamo-insieme-prefetto-2302443532965.shtml

Crimini Immigrati, Venezia

RSS Feed Widget

Lascia un commento