Category: Venezia

Ubriaco a caccia di passanti con quattro coltellacci: ‘denunciato’

Infilati nella cinta dei pantaloni aveva due coltelli da cucina dalla lama di trenta centimetri. Non contento, poi, aveva anche due lame in altrettante tasca della giacca. Dei coltelli a serramanico della lunghezza di venticinque centimetri. Questo l’equipaggiamento notturno per un trentenne di nazionalità tunisina che verso l’una della notte di martedì ha iniziato a importunare i clienti di un locale di Rialto. Quando la misura era colma è scattata la chiamata al 112.

I carabinieri sono quindi intervenuti sul posto per controllare l’avventore ubriaco, che per tutta risposta si è scagliato contro i militari. Spintonandone uno e colpendone con una gomitata un altro. E’ stato proprio durante la colluttazione che gli agenti si sono accorti dei due coltelli che l’uomo aveva dietro la schiena.

Dopo l’aggressione l’esagitato è quindi scappato di corsa per le calli circostanti, inseguito dai carabinieri. Alla fine, però, a causa della pioggia, il fuggitivo è scivolato all’altezza di campo San Giacomo. Finendo a terra. I militari gli sono stati subito addosso, cercando di arginare ancora una volta la violenza “alcolica” del malintenzionato. Per lui inevitabile non solo una denuncia per resistenza a pubblico ufficiale, ma anche una segnalazione per porto abusivo d’armi. Tutte sequestrate.

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Marocchino aggredisce donna a passeggio

 

Tenta di scippare una signora che tranquillamente stava camminando per corso del Popolo con il cellulare. Momenti di paura venerdì sera un quarto d’ora dopo le 21. Ma il furfante non aveva fatto caso che a poca distanza si trovavano due agenti delle Volanti liberi dal servizio. Il delinquente, un 34enne di nazionalità marocchina, ha scelto il posto e soprattutto il momento sbagliato per entrare in azione.

L’attenzione dei giovani poliziotti, che avevano appena finito di mangiare una pizza, è stata attirata dalle urla di una donna che sotto ai portici stava inseguendo un fuggitivo di probabili origini nordafricane. Le aveva rubato l’iPhone, spingendo poi sui pedali per evitare guai. Con la derubata, una 42enne, anche il figlioletto di otto anni. La coppia di agenti ha deciso quindi di intervenire e di segnalare subito l’accaduto alla centrale operativa della questura.  Il malvivente all’improvviso si era avvicinato alla malcapitata per poi allungare il braccio e impossessarsi del facile bottino. Una volta capito che però era stato scoperto, si è lanciato con il velocipede in direzione degli agenti in borghese. Cercando in questo modo di “forzare” il blocco.

La manovra fortunatamente non ha avuto successo, visto che il delinquente è stato fermato (non senza difficoltà) e bloccato fino all’arrivo degli agenti in servizio, che hanno portato il ladro in questura. I due agenti fuori servizio gli sono stati subito addosso,

 

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Terrore a Jesolo: immigrati marocchini dirottano bus, passeggeri rapinati e pestati

Venezia 06 maggio 2014 – Prima rapinano un giovane di Mirano nel parcheggio del Muretto a Jesolo poi tengono in ostaggio il suo autobus con una cinquantina di giovani. Vogliono dirottarlo verso Marghera al posto di Piove di Sacco. Nel frattempo derubano alcuni ragazzi e con altri si picchiano a sangue. Una vicenda incredibile quella di cui si sono resi protagonisti un 20enne e un 26enne di nazionalità marocchina ma residenti a Mogliano Veneto. Assieme alla fidanzata del primo, una ventenne sempre di Mogliano. Alla fine il trio è stato arrestato alla stazione Atvo di Jesolo e poi denunciato a piede libero, dopo una lunga serie di eventi violenti. Aiutati forse da qualche sostanza proibita che ha fatto perdere loro il controllo.

Fatto sta che nella notte del 1 maggio verso le 3.40 un 18enne miranese che si trova con una comitiva di amici al Muretto decide di uscire dalla discoteca. Non si sente bene. Forse ha bevuto troppo. A quel punto gli si avvicina il terzetto, che all’inizio finge di volerlo aiutare. Lo accompagnano in una zona piuttosto isolata del locale e a quel punto scatta l’aggressione: “Non urlare”, gli intimano. “Non chiedere aiuto o ti picchiamo e ti buttiamo nel fosso”, aggiungono. Alla fine il ragazzo viene rapinato del suo Samsung Galaxy S4 e di 30 euro in contanti. Il malcapitato cerca di pedinare i malviventi fino quasi all’Aqualandia, ma poi deve desistere e torna indietro. Dopo un’assenza durata circa un’ora. Agli amici racconta l’accaduto, ma le disavventure per lui (e per gli amici) non sono finite. Al momento di tornare a casa sul pullman noleggiato, verso le 6, inizia un nuovo capitolo di una notte di follia. Nella comitiva si imbucano anche i tre aggressori di prima, subito riconosciuti dal 18enne rapinato. Vogliono derubare i passeggeri e riuscire a tornare a Marghera. Ma quello non è certo un autobus di linea e l’autista non manca di intimare loro di scendere. I tre balordi non desistono e alzano la voce, estraggono dalle tasche due bottiglie di birra in vetro, vuote. Fanno cenno all’autista di essere pronti ad usarle. A quel punto, alcuni ragazzi intervengono in difesa dell’autista e invitano i tre ad andarsene.

Dalle grida si passa subito ai fatti. I rapinatori, sotto l’effetto forse di stupefacenti, non se lo fanno dire due volte e iniziano a picchiare i passeggeri più determinati. Calci e pugni. Urla e minacce. Uno dei ragazzi viene colpito al volto con una bottiglia e rimane sul sedile, stordito. Capita la situazione tutto il gruppo decide di sottostare alle volontà dei violenti, con l’uomo al volante che ingrana la prima e finge all’inizio di voler accompagnare il trio a destinazione. Alla rotonda Picchi, invece, svolta a destra e punta verso il commissariato locale. Nasce un nuovo diverbio, visto che i malviventi (con precedenti a loro carico) non hanno alcuna intenzione di farsi ingannare. Il loro interlocutore allora spiega loro che era meglio prendessero un autobus di linea Atvo, la cui stazione era poco distante. In modo da chiudere la serata qui. I giovani capiscono, scendono. Si trovano nel parcheggio del McDonald’s. Non prima di una nuova colluttazione con i passeggeri più “focosi”.

L’autista trattiene i giovani che vogliono inseguirli, chiude le porte e torna al Muretto a riprendere il resto della comitiva. Ma nel frattempo i giovani si accorgono del furto di felpe, portafogli, bancomat e giubbotti. Una razzia in piena regola. Per questo motivo l’autobus torna al parcheggio del McDonald’s chiedendo aiuto alla polizia. Il terzetto è ancora lì, e viene inseguito dai giovani più determinati. I quali riescono ad avere la meglio e a recuperare parte della refurtiva che si trovava negli zaini dei tre balordi, che, vista la malparata, nel frattempo fuggono verso la stazione ATVO. Lì, però, vengono bloccati poco più tardi da una volante del commissariato. La ragazza cerca di disfarsi in extremis di un telefonino, di una tessera bancomat e di un foglio che riporta il codice pin. La mossa non sfugge al capopattuglia, che la immobilizza e recupera la refurtiva. Il resto viene trovato addosso ai due uomini e nei loro zaini, che poi vengono riconosciuti dalla comitiva sul pullman. Anche dal 18enne di Mirano rapinato qualche ora prima. In commissariato si scopre che il 26enne marocchino aveva alle sue spalle ben tre arresti per altrettante rapine aggravate commesse negli ultimi cinque anni e una condanna a due anni e due mesi per lesioni personali gravi. I tre, visto che sono stati bloccati non in flagranza di reato, sono stati denunciati a piede libero per sequestro di persona e rapina aggravata, oltre che di furto aggravato in concorso e porto d’armi e oggetti atti a offendere. La loro posizione ora è al vaglio della Procura e potrebbe cambiare molto presto. In peggio.

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Allarme scippi contro anziani: 85enne rapinata da due donne

Salzano, anziana rapinata della collana in via Alighieri – Ancora rapine agli anziani per strada, derubata della collana

Il settimo colpo fotocopia nel Veneziano in un mese. Sabato mattina è toccato a una 85enne che camminava da sola in via Alighieri a Salzano

Continuano le aggressioni e le rapine ai danni di anziani che camminano da soli per la strada. Si tratta di furti ignobili, vista l’età delle vittime che di volta in volta vengono derubate. Indifese. Con la sola possibilità di chiedere aiuto ai parenti più stretti e alle forze dell’ordine quando i delinquenti sono già spariti all’orizzonte. Sabato mattina, infatti, una 85enne è stata rapinata per strada da due ladre dalla carnagione olivastra.

Il colpo verso le 10, ai danni di un’anziana che di fronte alla velocità e pure all’aggressività della coppia criminale non ha potuto nulla. Sarebbero state due delinquenti dalla carnagione olivastra e dall’aspetto “zingaresco” a entrare in azione. Per poi dopo il furto rifugiarsi in una piccola utilitaria di colore chiaro con al volante un complice sempre dalla carnagione olivastra. Dopodiché la fuga con il bottino, facendo perdere le proprie tracce in poco tempo. La vittima ha quindi chiamato i parenti, raccontando l’accaduto.

Si allunga sempre più la lista dei colpi di questo tipo. Tra quelli riusciti e quelli solo tentati nel giro di poco più di un mese se ne contano almeno sette. Tra il Portogruarese, il Miranese e la Riviera. Un elenco che lascia basiti, anche per la sfacciataggine di chi li perpetra. Sempre a volto scoperto. Il 30 marzo fu il turno di una donna residente a Noale, la quale venne presa per il collo. Poi di una anziana di Noventa di Piave il 4 aprile. Il 5 aprile per i delinquenti non andò bene, visto che a Torre di Mosto un anziano ebbe una colluttazione con una ladra, cui venne strappata anche una ciocca di capelli. Dopodiché i furti i sono concentrati tra Riviera e Miranese: il 23 aprile un anziano è stato derubato vicino alle Poste di Mira, due giorni più tardi fu il turno di un’anziana aggredita a Santa Maria di Sala, il 30 aprile, infine, di un anziano venuto dall’Australia a Spinea per far visita alla sorella. Gli vennero rubati la collana e due anelli. Ora il nuovo colpo a Salzano, senze che le vittime possano difendersi in alcun modo.

 

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Mare Nostrum: 30 africani sbarcati a Lampedusa assaltano 3 carabinieri armati di bastoni

MESTRE 30 aprile 2014 –  Da solo, tra pugni e testate, ha mandato al pronto soccorso tre carabinieri: due con prognosi di 35 giorni (tra tante lesioni, anche distorsioni al ginocchio), uno di dieci. Poi davanti all’arrivo – in suo soccorso – di una trentina di compagni, uno dei quali armato di un grosso bastone, sono dovute intervenire ben sei pattuglie di carabinieri e poliziotti, per ripristinare la tranquillità in quella sorta di “terra di nessuno” che è diventata l’ex residenza Caritas per rifugiati di via del Gaggian, alla Gazzera, dalla scorsa estate occupata da una sessantina di stranieri in arrivo dalla Libia e da due anni in attesa dei permessi di soggiorno per rifugiati. Due settimane fa, la rivolta notturna con copertoni bruciati e lancio di bottiglie contro le forze dell’ordine, per protestare per la mancanza di elettricità e i ritardi dei permessi: una situazione di grave degrado.

Poi, il 26 aprile, a riprova dell’emergenza via del Gaggian, il caso approdato ieri all’attenzione della giudice per le indagini preliminari Barbara Lancieri, chiamata – su richiesta del pm Celenza – a convalidare l’arresto di Josef Chedon, 29 anni, originario del Camerun, sbarcato due anni fa a Lampedusa, dopo essere fuggito dalla Libia dove lavorava in un’impresa edile. Lunga la lista di accuse a suo carico: dalla resistenza aggravata alle lesioni aggravate, dallo spaccio all’articolo 611 del codice per aver con la violenza costretto un connazionale a commettere un reato (nello specifico, spaccio) alla ricettazione di un cellulare. Lui, ieri, si è difeso – con l’avvocato Mario d’Elia – sostenendo di aver reagito a quella che pensava essere un’aggressione, dal momento che i tre carabinieri erano in borghese. Ha negato anche qualsiasi coinvolgimento in questioni di droga: ma proprio da un’indagine sullo spaccio di marijuana e hashish ha preso le mosse l’arresto di Chedon, costato settimane di malattia ai tre carabinieri.

Un’inchiesta partita da una cessione di marijuana (per altro, ora, declassificata a droga leggera) nel pressi di un centro sociale. Due settimane fa, Josef Chedon era stato riconosciuto all’uscita della stazione di Mestre, ma quando i carabinieri gli hanno intimato di fermarsi, l’uomo ha lanciato il pacco che aveva in mano, riuscendo poi a scappare. Nell’imballo, mezzo chilo di marijuana. Un’altra volta è stato visto in bici con i guanti, in un giorno di caldo sole: per i carabinieri nascondiglio di droga. La Procura contesta a Chedon anche una serie di intercettazioni telefoniche, relative a spaccio: «Non ero io», nega lui. E il fermo, sempre nei giorni scorsi, a Padova, del nigeriano accusato di essere il suo rifonitore di droga, con la chiamata in correità di un altro piccolo spacciatore. Poi l’arresto: i tre carabinieri che si avvicinano per un controllo, lui che reagisce con una violenza estrema, a pugni, calci, testate, chiamando in soccorso una trentina di altri stranieri che abitano nell’immobile. Dopo le manette, un altro giovane africano si è fatto avanti, per denunciare di essere stato a sua volta picchiato da Chedon, che voleva fargli spacciare droga: «No», replica lui, «mi ha rubato la bici». Ma la gip Lancieri ha convalido l’arresto: l’uomo resta in carcere.

http://nuovavenezia.gelocal.it/cronaca/2014/04/30/news/maxi-rissa-profugo-picchia-i-carabinieri-1.9137563

Venezia, turista sconvolto da livello crimine: “Avvisate che siete pieni di immigrati che scippano”

“Informate i turisti che siete pieni di immigrati che scippano per strada. Ditelo”. D.C. è furioso. E non potrebbe essere altrimenti. Parla a un paio d’ore dallo scippo subito domenica verso le 19 dalla propria compagna a due passi dal ponte di Calatrava. Non è chiaro dove, naturalmente. Fatto sta che nel momento in cui la donna ha raggiunto la zona dove si fermano le navette per l’aeroporto si è accorta che aveva la cerniera della borsa a tracolla aperta.

All’interno era sparito il portafoglio con soldi, documenti e carte di credito. Tutto. L’episodio, all’inizio del viaggio di ritorno verso casa a Caserta, ha quindi rovinato almeno in parte i tre giorni di soggiorno lagunare della coppia. Rimasta basita per gli episodi di microcriminalità cui ha assistito e di cui alla fine è rimasta vittima. “I carabinieri ci hanno detto che capita tutti i giorni – continua il turista – servirebbero più agenti in borghese che girano per le strade. Avete una città bellissima, ma siete pieni di extracomunitari che scippano i turisti. Una vergogna”, conclude D.C.

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E viene da Caserta, un’altra bellissima città che quanto a scippi non è proprio un’isola felice, ma, evidentemente, Venezia è a livelli molto peggiori.

E di cosa si occupano a Venezia? Di questo:

Allarme scabbia a Mestre: immigrato ospite struttura aggredisce agenti

22 apr – Scatta l’allerta scabbia dopo un parapiglia alla mensa popolare Ca’ Letizia di via Querini durante il Sabato Santo. Un ospite della struttura mestrina, infatti, ha perso il controllo ed è andato su di giri. Causando l’intervento delle forze dell’ordine. L’uomo, di nazionalità straniera, verso le 17.30, inizio dell’orario in cui viene distribuita la cena, per motivi che rimangono un mistero, ha iniziato a importunare le altre persone presenti vicino alla struttura sociale gestita dall’associazione “San Vincenzo Mestrina”. Una onlus…

L’atmosfera si è fatta sempre più incandescente, rendendo necessario prima l’intervento di una volante della polizia. Poi, visto che la situazione stentava a tornare alla normalità, anche di una pattuglia della polizia municipale. Sarebbero stati proprio tre vigili urbani a riuscire a bloccare a terra l’esagitato, poi trasportato volontariamente all’ospedale e ricoverato in Psichiatria. L’ospite della mensa, insomma, aveva decisamente perso il controllo. Nessun esponente delle forze dell’ordine è rimasto ferito, ma è allarme per la sintomatologia che presentava la persona ricoverata all’ospedale, sottoposta ad accertamenti. Alcuni segni indurrebbero a ipotizzare che l’uomo possa essere affetto da scabbia.
Per questo motivo gli agenti si stanno sottoponendo a esami specialistici per capire se siano stati contagiati o meno. Nel caso peggiore dovranno subire una profilassi. Per l’aggressore, inevitabile, è arrivata una denuncia per resistenza a pubblico ufficiale e minacce. Nessun problema invece per quanti hanno assistito al parapiglia e a quanti frequentano quotidianamente la mensa sociale.

http://mestre.veneziatoday.it/vigili-aggrediti-mensa-ca-letizia-allarme-scabbia.html

Li manda Alfano: Venezia assediata da abusivi, non accadeva da anni

Assedio venditori abusivi Venezia a Pasqua 2014

E’ tornata l’invasione. Come da tempo non si vedeva. Arriva la bella stagione, i turisti raggiungono il centro storico anche approfittando del periodo pasquale e i venditori abusivi prendono possesso di ponti e calli. Come riporta il Gazzettino, gli irregolari in questi giorni hanno “occupato” l’area marciana. Niente “tanko”, ma cianfrusaglie come se piovesse. Anche decine sulle rampe dei ponti nevralgici per la viabilità pedonale. E le forze dell’ordine fanno quello che possono.

Il quotidiano porta l’esempio del ponde del Vin, a due passi dall’hotel Danieli. Lì di abusivi ce n’erano una quarantina, su due file. Ognuno il proprio spazio per esporre la mercanzia. Inevitabile che gondolieri e commercianti regolari, di fronte a una situazione del genere, se ne lamentino. Non di rado negli anni scorsi c’è stato anche qualche corpo a corpo tra le diverse categorie, anche perché turisti e residenti non vedono l’ora di scappare dall’assedio dei vu cumprà.

Lasciando con un palmo di naso anche chi del commercio vive. Secondo alcuni pope quest’anno ci sarebbero facce nuove tra gli abusivi. Segno che chi tesse le fila del commercio illegale ha deciso di aumentare il numero di irregolari alle sue dipendenze in centro storico. Forse anche perché il Comune si sarebbe visto tagliare in parte i finanziamenti per il contrasto al commercio abusivo dallo Stato.

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Piazza San Marco invasa da abusivi: uno getta a terra agente

Perde il controllo e spinge una poliziotta del commissariato locale facendola cadere a terra. Un cittadino bengalese, con ogni probabilità un venditore abusivo tra i tanti che affollano piazza San Marco in vista dell’arrivo della stagione turistica, ha risposto in questo modo ai controlli organizzati dalla polizia per contrastare il commercio illegale in centro storico.

Il giovane, una volta che si è accorto della presenza degli agenti, ha messo le mani addosso a un operatrice, facendole perdere l’equilibrio e facendola cadere. Dopodiché ha iniziato a darsela a gambe. Consapevole di averla combinata grossa. Il tutto è accaduto mezzo’ora prima dello scoccare della mezzanotte tra domenica e lunedì. L’aggressore è stato quindi bloccato poco distante e sottoposto a degli esami specialistici per stabilirne l’età. Agli agenti, infatti, lui ha dichiarato di essere minorenne. Una versione confutata dai risultati degli accertamenti sanitari cui è stato sottoposto. Ineevitabili per lui le denunce per resistenza e lesioni a pubblico ufficiale (la poliziotta ha riportato lesioni guaribili in quattro giorni), false dichiarazioni e mancanza di documento identificativo.

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Non si lascia stuprare: pakistano tenta di lapidarla

Due donne, due aggressioni in un solo giorno nella terraferma veneziana. Due vittime di 45 e 48 anni.

La prima è stata aggredita a Marghera, verso 16.45 di sabato pomeriggio in via Fratelli Bandiera. La donna stava tranquillamente passeggiando nella sua zona, quando qualcuno l’ha presa alle spalle.

L’uomo, un 32enne di origine pakistana, si è lanciato contro di lei palpandola, ma la donna ha tentato fin da subito di divincolarsi, riuscendo a liberarsi e a fuggire.

L’aggressore, arrabbiato, ha iniziato a lanciarle dietro dei sassi e poi si è abbassato i pantaloni. La 45enne ha quindi, dopo essersi ripresa un po’, avvisato la polizia che, giunta immediatamente sul posto, ha individuato il 32enne.

L’uomo ha reagito al tentativo di cattura, dimostrando uno stato psicofisico evidentemente alterato, ed è stato così condotto all’Ospedale di Mestre, mentre su di lui grava la denuncia di tentata violenza sessuale e atti osceni in luogo pubblico.

L’altra vittima è, invece, una 48enne che sabato, tornando verso mezzanotte nella zona di Gazzera Bassa in sella alla sua bicicletta, si è trovata accerchiata da due uomini che l’hanno spinta facendola cadere.

I due aggressori le hanno preso la borsetta e successivamente la donna è riuscita a fermare una volante della polizia in pattuglia, informandoli dell’accaduto.