Category: Reggio Emilia

Brutale aggressione: “Reggio Emilia è come Mogadiscio”

“Sembrava di essere a Mogadiscio”. Così Stefano Raspini ha commentato su Facebook una rapina di cui è stato testimone interno alle 12 ,30 di oggi al terminal bus di piazzale Europa, a Reggio Emilia.

Un africano, “un energumeno di colore”- specifica Raspini – ha aggredito un uomo cinese inerme sotto la pensilina del terminal corriere. Lo ha derubato lasciandolo tramortito a terra e si è dileguato nel parcheggio di piazzale Europa pieno di automobili mentre numerose persone andavano e venivano dal sottopasso per piazzale Marconi.

Una scena di violenza “raccapricciante”. Purtroppo una delle tante che si consumano nella zona calda tra la stazione, via Turri, viale Ramazzini, piazzale Europa e le ex Reggiane. e che spesso purtroppo non vengono neppure denunciate.

http://www.reggioreport.it/2015/05/aggredito-e-rapinato-in-piazzale-europa/

Dopo due pestaggi, finalmente lo arrestano

Reggio Emilia, 10 maggio 2015 – Sorpreso senza biglietto alla stazione ferroviaria di Bologna non ha esitato ad aggredire un agente venendo arrestato per resistenza a pubblico ufficiale. Era il 30 aprile del 2014 ma prima ancora, ovvero il primo aprile del 2013, era stato arrestato a Riccione perché, all’interno di una discoteca, aveva sfilato il portafoglio dalla borsa di una ragazza nascondendolo nelle mutande.

Per entrambi i fatti il 21enne Mohammed Majdouli, che vive a Baiso, è stato condannato dai rispettivi tribunali di Bologna e Rimini. Nel frattempo le due sentenze sono divenute esecutive motivo per cui l’ufficio esecuzioni penali della procura della Repubblica del tribunale di Bologna, ha emesso un provvedimento restrittivo di cumulo pene che l’altra mattina è stato eseguito dai carabinieri della stazione di Baiso, che lo hanno arrestato dovendo espiare la pena residue di 10 mesi e 15 giorni.

http://www.ilrestodelcarlino.it/reggio-emilia/aggressione-portafoglio-arresto-1.938242

Cinese ‘ruba’ animali ad anziani e li strozza per cucinarli

Hanno fatto una brutta fine tre anatre accudite amorevolmente dagli anziani diuna centro diurno di Reggio Emilia. L’autrice del misfatto, che con la complicità di un giovane ha rubato i volatili, è una cittadina cinese di 30 anni residente a Reggio Emilia.

Le povere anatre si trovavano in un piccolo stagno di un centro ricreativo per anziani della zona stazione, a Reggio Emilia: la cinese le ha tirato il collo senza pietà. Diventeranno,di certo,anatre laccate alla pechinese, forse servite in qualche ristorante o magari alle ragazze di uno dei bordelli della zona stazione.

Dopo la brutale esecuzione sono state portate via in un sacco dal giovane complice della donna riuscito a fuggire prima dell’arrivo dei Carabinieri del Nucleo Radiomobile di Reggio Emilia, ai quali la cittadina cinese ha posto peraltro forte resistenza.

La spietata donna è stata denunciata alla procura con le accuse di uccisione di animali e resistenza a pubblico ufficiale.

Sono stati alcuni cittadini a segnalare al 112 la presenza della cinese che, entrata nel cortile del centro diurno per anziani ha cominciato a prendere le anatre ammazzandole una dopo l’algtra. Le tirava il collo e poi le infilava in un sacco. Secondo le concordanti testimonianze raccolte dai Carabinieri almeno 3 sono state le anatre fatte fuori, che poi sono sparite grazie alla complicità di un bambino cinese fuggito con il sacco della refurtiva. All’arrivo dei Carabinieri la donna ha dapprima reagito con veemenza per non essere fermata simulando poi anche un malore. E’ stata condotta in caserma e denunciata. Resta da capire ora da capire in quale tavola erano destinate le 3 anatre che sino al primo pomeriggio sino starnazzavano tranquillamente nel laghetto, animando il cortile del centro diurno per anziani. Si spera che la donna sia chiamata almeno a rifondere i danni profumatamente.

http://www.reggioreport.it/2015/05/tira-il-colloalle-anatre-di-un-centro-anziani-e-le-ruba-con-la-complicita-di-un-bambino-denunciata-crudele-ladra-cinese/

Africani la circondano e le spezzano gamba – FOTO

REGGIO EMILIA – C’è una donna che da alcuni giorni si sente minacciata e ha paura, anche perché chi l’ha aggredita – ferendola seriamente – non si è fermato nemmeno davanti alla divisa, perché lei è una guardia carceraria e quando è avvenuto questo brutto episodio era appena tornata dal turno di lavoro in carcere alla Pulce.

Poi mettiamoci che l’agente di polizia penitenziaria vive, da quattordici anni, in via Turri e ha addosso un senso di insicurezza che parte da lontano e peggiora ogni giorno di più. Allucinante quello che le è accaduto nel tardo pomeriggio dell’8 aprile, quando con un gruppo di vicini di casa stava discutendo dei problemi del quartiere.

GESSO

All’improvviso, non molto lontano da quel croccchio, scoppia una lite fra nordafricani, sono alticci, si spintonano. E’ un’evidente situazione di pericolo, perché vicino a quegli animi che si stanno sempre più surriscaldando vi sono dei bambini che stanno giocando. La 53enne Mara Doga interviene subito, perché ha il senso del dovere e non vuole sottrarsi davanti a quell’azione illegale.

«Ho detto loro di smetterla – spiega – e di andarsene. Siamo stanchi di gente costantemente con la birra in mano, poco raccomandabile e che commette reati. E’ stato l’inizio del mio incubo». Fra chi sta litigando c’è un magrebino che la conosce, in quanto ha forzatamente abitato – era agli arresti domiciliari… – nel palazzo di via Turri dove vive la guardia carceraria. Un anno e mezzo fa era stato ospitato da un connazionale, ma quella coabitazione era ben presto “esplosa”, a tal punto che l’amico ha buttato fuori di casa il nordafricano sottoposto alla misura restrittiva.

Quest’ultimo, il giorno dopo, era rientrato, suonando a tutti i citofoni, nel palazzo per non finire in ulteriori guai per evasione, ma davanti all’ennesimo “no” dell’amico era andato su tutte le furie, scalciando porte, ascensore, insomma tutto quello che gli veniva a tiro. Impauriti, i condomini hanno chiamato (in più di uno) le forze dell’ordine. E quest’uomo deve aver dato la colpa dell’arrivo degli agenti all’unica persona che vedeva in divisa su e giù per le scale, come purtroppo constata Mara quando due mercoledì fa cerca di mettere fine al litigio: «Ha alluso a quella storia, riempiendomi subito di insulti per poi mettermi le mani addosso».

Lei è preoccupata della pistola che ha nella fondina, non vuole essere disarmata, ma a furia di strattonate la 52enne viene spinta all’indietro, ha però la prontezza d’agganciare il suo aggressore e tenendolo bloccato cadono insieme. Per la donna è una caduta rovinosa che le costa la frattura della caviglia destra. Sono attimi tremendi, comunque in tanti assistono all’aggressione e in fretta arriva la polizia.

Il nordafricano urla, scalcia la Volante, non è facile per gli agenti portarlo in questura. Inevitabile, per la guardia carceraria – che ha denunciato quell’uomo – il ricovero in ospedale dove, giovedì scorso, è stata operata alla caviglia e ha una prognosi di 45 giorni. Ieri mattina è stata dimessa dal room ortopedico del Santa Maria Nuova ed è tornata, con un po’ d’apprensione, nel suo appartamento di via Turri. L’assiste un’amica, ma si sente ancora nel mirino di quel nordafricano perché proprio sabato scorso – mentre lei era ancora in ospedale – è entrato nel palazzo arrivando sino al pianerottolo di Mara. Con che intenzioni?

«E’ una brutta situazione – racconta alla Gazzetta la guardia carceraria, ora con gesso e stampelle ed ovviamente una mobilità limitata – e spero che la giustizia faccia il suo corso contro quell’uomo. Sono sincera, vivo qui dal 2001 ma se potessi me ne andrei, ma come faccio a cambiare casa? Non ne ho la possibilità economica. Ma che questa sia una zona terribile – conclude amaramente – è sotto gli occhi di tutti ormai da troppo tempo. Spaccio di droga, prostituzione, furti, furiosi litigi: qui si rischia ogni giorno e le cose continuano a peggiorare. E chi pattuglia il quartiere fa quello che può, ci vorrebbero interventi più radicali, per “pulire” davvero la zona».

http://gazzettadireggio.gelocal.it/reggio/cronaca/2015/04/20/news/guardia-carceraria-aggredita-in-via-turri-1.11273280

Spacciava eroina nel nord Italia, arrestato albanese

CADELBOSCO SOPRA. Cinquantaquattro ordinanze di custodia cautelare, 48 corrieri arrestati in flagranza, 162 indagati e oltre 26 chili di droga sequestrata, di cui 23 suddivisi tra eroina “brown sugar” e “rosa”, 3 chili di hashish e 700 grammi di cocaina, oltre a 70 chili di sostanza da taglio.

Questi i numeri dell’operazione Bisht (che in albanese significa “Codino”), condotta nel settembre del 2013 in nove città: Modena, Bari, Ferrara, Milano, Parma, Piacenza, Siracusa,  Trieste e Reggio Emilia. Le indagini avevano permesso di risalire a un gruppo variegato, capeggiato da soggetti di spicco del narcotraffico internazionale, e composto da albanesi e nordafricani che rifornivano l’Emilia Romagna e gran parte del Nord Italia di eroina “rosa” e “brown sugar”.

Per i fatti commessi a Modena tra il novembre e il dicembre del 2010, è finito in manette anche un 30enne di origine albanese e residente a Cadelbosco Sopra. I carabinieri  lo hanno arrestato dopo l’ordine di carcerazione emesso dall’Ufficio Esecuzioni Penali della Procura di Modena.

Nel  luglio del 2014 l’uomo era stato condannato a 5 anni di reclusione per il reato di concorso in detenzione di sostanze stupefacenti ai fini di spaccio, ma la condanna è divenuta esecutiva solo lo scorso 25 marzo. Ricevuto il provvedimento, i carabinieri di Cadelbosco Sopra hanno portato il 30enne in carcere: vi resterà per  4 anni, 7 mesi e 29 giorni.

http://gazzettadireggio.gelocal.it/reggio/cronaca/2015/04/12/news/spacciava-eroina-in-nord-italia-arrestato-un-30enne-1.11220617

Si masturba davanti mamma con figli piccoli, li assedia in auto: “Vi ammazzo”

REGGIO EMILIA – Sono da poco passate le 15 quando la signora con i due figli esce dalla palestra attigua al parco e sente dei rumori provenire dalla fermata del bus. E’ il marocchino 25enne Soufiane Chahboune che comincia uno “show” fatto di toccamenti nelle parti intime, mimando pure con il bacino un rapporto sessuale.

Spaventata, la donna mette al sicuro in auto i due figli perché vede che quel giovane a dir poco pericoloso si avvicina sempre di più, cercando poi di fotografarlo con il telefonino per avere la prova di quanto le stava accadendo.

E’ a quel punto che il nordafricano si scatena: insulti, pugni alla macchina. Un momento delicatissimo – con quel giovane decisamente fuori controllo – che però non sfugge al poliziotto Punzo: non è in servizio ed è lì nel parco insieme alla moglie, ai figli e ai loro amichetti che stanno giocando.

«Ho detto a mia moglie di chiamare subito il 113 – racconta l’agente – e di tenere a bada i nostri bambini. Poi mi sono avvicinato: ho visto che l’uomo si stava mettendo le mani all’altezza della zona pubica e anche dentro i pantaloni. Dentro l’auto c’erano una donna e due bambini. Non solo, quel tizio ha aperto all’improvviso la porta e l’ha minacciata: ‘Ti ammazzo’. Così non ci ho pensato due volte: anch’io ho una famiglia».

Un intervento provvidenziale e decisamente difficile, perché anche se si qualifica subito come poliziotto, Punzo si trova di fronte un energumeno che prima l’insulta («Che c..o vuoi? Non sai chi sono io! Ti ammazzo») e poi si avventa sull’agente e ne nasce un corpo a corpo. Il poliziotto riesce, comunque, ad allontanare il 25enne dalla macchina in cui sono asserragliati la mamma con i suoi due bimbi. Ma fa anche di più: immobilizza il nordafricano e nel contempo piombano sul posto le Volanti.

Atti osceni in luogo pubblico aggravati dalla circostanza di averli commessi in un posto frequentato da bambini, accusa che potrebbe sfociare in quella di corruzione di minorenni: per tutto ciò Chahboune è stato arrestato. Ma nei suoi confronti è scattata anche la denuncia per minaccia e resistenza a pubblico ufficiale. Oggi il marocchino – che vive a Reggio Emilia, è in regola con il permesso di soggiorno, non ha un lavoro e ha qualche precedente per reatri contro il patrimonio – comparirà in tribunale per l’udienza di convalida dell’arresto.

http://gazzettadireggio.gelocal.it/reggio/cronaca/2015/04/10/news/atti-osceni-terrorizza-madre-e-due-figli-1.11209427?hc_location=ufi

Questa la città che il fanatico Del Rio ha lasciato in eredità, una volta fuggito a Roma.

Auto immigrati sperona veicolo Carabinieri: uno è in fuga

Non si sono fermati all’alt intimatogli dai Carabinieri ed anzi hanno puntato dritto all’auto dei militari speronandola per poi proseguire la fuga. Sono stati inseguiti dai Carabinieri che alla fine gli hanno raggiunti: il conducente è sceso e fuggito a piedi il passeggero, risultato anche proprietario dell’auto, dopo aver cercato di resistere con la forza ai Carabinieri veniva bloccato e arrestato.

Con l’accusa di violenza e resistenza a pubblico ufficiale e danneggiamento di mezzo militare i Carabinieri della Stazione di Bagnolo in Piano hanno arrestato Abderrahim Eddarif di 30 anni, residente a Cadelbosco Sopra, ristretto al termine delle formalità di rito a disposizione della Procura reggiana.

L’origine dei fatti ieri poco dopo le 23,00 quando una pattuglia della Stazione di Bagnolo in Piano, pattugliando Via Ponte Forca (confine con il Comune di Novellara) notavamo giungere una Fiat Punto con due stranieri uno dei quali veniva riconosciuto nel suddetto 30enne poiché già arrestato dagli stessi Carabinieri per spaccio di stupefacenti nel 2013.

La vettura anziché ottemperare all’alt puntava la vettura militare speronandola per poi proseguire la fuga. A seguito del contraccolpo subito dall’urto un militare sbatteva la testa nel montante (per lui un trauma cranico lieve, con prognosi iniziale di gg. 3).

I Carabinieri si ponevano quindi all’inseguimento dei fuggitivi, diretti a forte velocità verso Santa Maria della Fossa, riuscendo a raggiungerli. Il conducente apriva la portiera e riusciva a scappare nei campi adiacenti facendo perdere le proprie tracce, mentre il passeggero, Eddarif Abderrahim, veniva bloccato seppur a fatica vista la resistenza e tratto in arresto in ordine ai citati riferimenti normativi.

Alle cure mediche ricorrevano anche altro Carabiniere per la condotta violenta subita dal fermato (trauma al piede destro e alla caviglia omolaterale, con prognosi di gg. 3) e la stesso arrestato rimasto lievemente contuso a seguito del speronamento dell’auto dei Carabinieri. E caccia al complice riuscito a fuggire: la sua identificazione potrebbe essere questione di ore.

http://www.4minuti.it/citta/fuggono-posto-blocco-speronano-auto-carabinieri-0079761.html

Coltellate tra ‘profughi’: nessuno voleva pulire residence

BORETTO – Una lite, per i turni di pulizia della struttura comunale che li ha accolti (a spese nostre) dopo il loro arrivo in Italia, nell’ambito del programma “Mare Nostrum”, è sfociata nell’accoltellamento di un giovane di 25 anni, che ha subìto una ferita alla base del quinto dito con lesione del tendine giudicata guaribile in trenta giorni. Il ragazzo, di origini nigeriane, è stato colpito con un fendente alla mano da un altro ospite, un connazionale di 29 anni, che ora è stato denunciato dai carabinieri di Boretto con l’accusa di lesioni aggravate.

Quella sera di fine febbraio, però, nessuno aveva avvisato i carabinieri di quanto era accaduto, forse perché gli stessi interessati avrebbero voluto tenere ristretta alle “mura domestiche” quella lite: i carabinieri, però, sulla base del referto medico rilasciato dal pronto soccorso dell’ospedale Santa Maria Nuova di Reggio hanno avviato le indagini per capire cosa fosse realmente successo e, dopo aver ricostruito la vicenda, hanno denunciato l’accoltellatore.

I carabinieri di Boretto hanno infatti accertato che all’interno della struttura vi era stato un litigio tra due cittadini nigeriani per i turni di pulizia. Dalle parole si è passati ai fatti con il 29enne che, dopo aver preso un coltello da cucina, aveva colpito ala mano il connazionale.

http://gazzettadireggio.gelocal.it/reggio/cronaca/2015/03/10/news/coltellate-fra-profughi-nella-struttura-di-accoglienza-1.11016944

Marocchina ruba sempre nello stesso negozio: e pesta vigilante

REGGIO EMILIA. Diventa una tentata rapina il taccheggio all’Oviesse di via Emilia San Pietro. Nel pomeriggio di martedì Amal Benlahbil, marocchina di 27 anni residente in città e già nota al personale dell’esercizio commerciale per vari furti commessi in passato, entra. Il personale addetto alla vigilanza la nota e la tiene d’occhio.

Dopo aver selezionato due maglie e un cappello, si dirige verso i camerini. Ma quando esce ha in mano solo un copricapo. Appurato che la merce non era stata lasciata all’interno del camerino, il vigilante ha tentato di fermarla assieme a una commessa, ma la donna ha iniziato a spingere e a inveire contro di loro aggredendolo. A farne le spese sono stati lui, la commessa e la direttrice del negozio.

Solo l’intervento delle Volanti ha riportato la calma. La donna è stata arrestata per tentata rapina, mentre il vigilante aggredito si è fatto medicare al pronto soccorso. La prognosi è di 5 giorni per le escoriazioni. I capi erano stati privati dell’antitaccheggio e nascosti sotto i vestiti.

http://gazzettadireggio.gelocal.it/reggio/cronaca/2015/02/04/news/ruba-i-vestiti-e-aggredisce-la-guardia-arrestata-all-ovs-1.10798332

Islamiche pestano ragazzina perché è una “mezzosangue”

Castelnovo Monti (Reggio Emilia), 30 ottobre 2014 – La sua “colpa”, per lo meno a modo di vedere delle tre ragazze che l’hanno aggredita, è stata quella di aver una madre italiana e,quindi, di non essere una musulmana pura.

Per questo motivo tre ragazze (tra cui una minorenne) figlie di cittadini nordafricani residenti nel comprensorio montano, per alcuni giorni hanno importunato la 19enne offendendola e minacciandola. Fino all’altra mattina quando, all’uscita di scuola, l’hanno aggredita e picchiata alla fermata del pullman.

I carabinieri della stazione di Castelnovo Monti, a cui la vittima – refertata con 7 giorni di prognosi – ha sporta querela, hanno denunciato due ragazze di 19 e 18 anni ed una minorenne residenti nel reggiano con le accuse di lesioni personali, minacce e ingiurie. Le tre ragazze si sono anche vantate dell’accaduto sui rispettivi profili Facebook. Anche grazie a questo, la loro identificazione, seppur non conosciute direttamente dall’interessata, se non di vista, è stata rapida da parte dei carabinieri di Castelnovo Monti che le hanno denunciate alla procura.

http://www.ilrestodelcarlino.it/reggio-emilia/studentessa-picchiata-non-musulmana-pura-1.353788