Arancia meccanica a Grazzanise, famiglia sequestrata per …
Campanianotizie … in collaborazione con il Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia di Santa Maria Capua Vetere hanno proceduto all’arresto in flagranza per i reati di tentata rapina aggravata in concorso e sequestro di persona, del cittadino albanese Blerim …altro » |
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Terrore: famiglia sequestrata in casa da albanese
CRONACA: Arrestati dalla Polizia due cittadini marocchini ed un … – Napoli Village – Quotidiano di informazioni Online
CRONACA: Arrestati dalla Polizia due cittadini marocchini ed un …
Napoli Village – Quotidiano di informazioni Online NAPOLI- I poliziotti dell' Ufficio Prevenzione Generale hanno arrestato Mohammed El Fellahi 30enne, Chovati Al Khalid 20enne entrambi cittadini marocchini, e Vittorio Carofano 47enne napoletano; pregiudicati, resisi responsabili del reato di rissa … |
Forzano posto di blocco: presa banda di rapinatori
Napoli, 30 dic. – Sono stati intensificati i controlli dei carabinieri, nel napoletano, contro i furti nelle case: in tre a bordo di una potente auto hanno forzato un posto di controllo e alla fine sono stati arrestati. I carabinieri dell’aliquota radiomobile di Casoria hanno arrestato per resistenza a pubblico ufficiale, danneggiamento e possesso ingiustificato di grimaldelli un 43enne, un 32enne e un 22enne, tutti della Serbia, domiciliati nel campo nomadi di Secondigliano e già noti alle forze dell’ordine. I tre sono stati visti a Casavatore sulla circumvallazione esterna a bordo di una potente Audi A6 Avant, in atteggiamento sospetto, così i militari gli hanno intimato l’alt per controlli. I tre hanno tentato la fuga, imboccato l’autostrada A1, poi l’A16, uscendo, infine, dopo oltre 10 km di inseguimento, a Pomigliano d’Arco: qui hanno sfondato la barra del casello d’uscita, urtando un veicolo in transito e finendo la loro corsa nella zona industriale di Pomigliano d’Arco. Sono stati bloccati e perquisiti, dopo una breve colluttazione, mentre un complice, in via d’identificazione, è riuscito a far perdere le tracce. Sono stati trovati in possesso di arnesi atti allo scasso che sono stati sequestrati insieme all’auto. Gli arrestati sono in attesa di rito direttissimo.
http://www.liberoquotidiano.it/news/cronaca/1378981/Napoli–in-tre-forzano-posto-di-controllo-con-auto–arrestati.html
Investe rom in mezzo alla strada al buio: si ferma, ‘nomadi’ tentano linciaggio
Un bimbo di etnia rom è stato investito a Napoli da un’auto alla cui guida c’era un uomo di 85 anni: le sui condizioni sono gravi. Il fatto è successo in via Breccia a Sant’Erasmo.
L’incidente è avvenuto intorno alle 18 all’incrocio tra via Lucci e via Galileo Ferraris, poco lontano dalla stazione Centrale. L’uomo, che era alla guida di una Renault Clio, è stato fermato e solo l’intervento della polizia ne ha impedito il linciaggio da parte dei presenti. Sull’episodio indaga la polizia municipale.
Il bimbo, da quanto si è appreso, si chiama Constantin, e ha quasi 4 anni. Si trova in prognosi riservata all’ospedale Santobono di Napoli.
L’anziano investitore, in stato di fermo al commissariato di polizia Vasto, agli agenti di polizia municipale ha detto di non aver visto il bimbo, che si trovava da solo, complice probabilmente il buio. Il pm della Procura di Napoli incaricato delle indagini è Enry John Woodcock. L’auto coinvolta nell’incidente, una Renault Clio, è stata messa sotto sequestro.
http://www.ilmattino.it/napoli/bimbo_rom_investito_auto_grave_conducente_linciaggio/notizie/412995.shtml
Il rom non è grave. Dio protegga l’anziano da Woodcook e dalla sua smania di protagonismo. Fosse un magistrato serio, indagherebbe i genitori, se possiamo definirli tali, che tengono a tarda sera un bimbo di 3 anni da solo in mezzo alla strada. Invece no.
Scoperta piazza di spaccio in via Ripuaria: tutti africani gli spacciatori
Gli arrestati sono Armah Joseph Teiko, del Ghana, 33enne, residente a Mugnano, incensurato, Enoch Richard, del Sudan, 37enne, domiciliato a Roma in via degli Astalli, già noto alleforze dell’ordine, Graves Charles, del Ghana, 43enne, domiciliato a Giugliano in via Ripuaria, già noto alle forze dell’ordine, Ankrah Mavis, del Ghana, 33enne, residente a Giugliano, incensurato, Quaye Eric Kweinortey, del Ghana, 29enne, domiciliato a Giugliano in via Gelsi, già noto alle forze dell’ordone, Annorh Felicia Friba, del Ghana, 49enne, residente a Giugliano al viale dei Pini Nord, già noto alle forze dell’ordine, Quaye Rosetta Kweikin, 23enne, residente a Giugliano,incensurata.
Dopo aver notato un insolito via vai dalla casa, di proprietà di Mavis Ankrah, i militari dell’arma hanno effettuato servizi di osservazione a distanza prima di irrompere nella “piazza di spaccio”. nel corso dei servizi prima dell’intervento e’ emerso che nell’abitazione si spacciava droga (3 acquirenti sono stati bloccati dopo esserci andati a fare “spese”) e che il sistema prevedeva un doppio controllo per l’accesso alla “piazza di spaccio casalinga” realizzato addirittura con l’utilizzo di una parola d’ordine che veniva cambiata periodicamente. |
Uomo in coma dopo rapina in villa: arresti in campo nomadi comunale
Uomo in coma dopo rapina in villa: arresti in un campo nomadi a …
Alcune ordinanze di custodia cautelare in carcere sono state eseguite stamani a Napoli, nel campo nomadi di Secondigliano-Scampia, dai Carabinieri della Compagnia di Venosa (Potenza) nei confronti di cittadini stranieri di etnia rom accusati di una rapina in villa fatta nella città lucana lo scorso 5 ottobre e durante la quale il proprietario fu aggredito, finendo poi in coma.Le persone arrestate devono rispondere di tentato omicidio aggravato, rapina aggravata in concorso e porto illegale di oggetti o armi atti ad offendere. |
Borseggia un’anziana: viene bloccato da un carabiniere in borghese – NapoliToday
NapoliToday |
Borseggia un’anziana: viene bloccato da un carabiniere in borghese
NapoliToday Sul corso Garibaldi i carabinieri hanno arrestato un 48enne di nazionalità algerina senza fissa dimora. L’uomo, già noto alle forze dell’ordine, era stato notato – nei pressi del terminal della Circumvesuviana – da un brigadiere libero dal servizio … |
A chi serve l’immigrazione: l’orrore della prostituzione omosessuale di bambini, commenti choc su siti dell’attivismo gay
Julius parla una strana lingua, è basso di statura, smilzo come una acciuga e scuro di pelle. Avrà 12, forse 13 anni. Gli occhi sono neri. Socchiusi, ostili, forse spauriti.
Chi lo vuole, può averlo per due briciole. E incontrarlo ogni sera a due passi dall’ingresso del cimitero monumentale di Poggioreale a Napoli, lungo la strada dell’immondizia che va e si perde negli orti vesuviani.
Lui è il più piccolo, nel crocchio dei bambini che battono i piedi infreddoliti prima di prostituirsi a un soffio dalle tombe, in attesa dei clienti e di quei pochi euro da consegnare a chi comanda. Piccoli rom. Ma anche ragazzi italiani, e stranieri finiti qui chissà come.
Il cimitero, il freddo, il proibito che si fa macabro a ridosso dei loculi, la strada che evapora, l’orco affamato che aspetta in auto: è Napoli, ma sembra una brutta favola. E l’epigrafe – affissa lungo il muro cimiteriale – riecheggia un verso mai così fuori luogo: «Eterno il riposo dona a loro, o Signore».
Sul marciapiede al freddo sotto gli occhi del padre padrone
Ai bambini come Julius non è concesso riposo. Anzi, a loro è severamente vietato avvicinarsi, è proibito perfino sostare sul lato opposto del marciapiede: sui bambini di vita veglia il padre-padrone, circondato da un nugolo di scagnozzi dai modi spicci e la cadenza slava.
Rieccolo, l’orrore. Al cimitero di Poggioreale come al Centro direzionale e nelle oasi circostanti che all’imbrunire si trasformano in casbah peccatrice. Non sono solo le bambine a svendersi, nei tramonti maledetti di Napoli: il fenomeno dei maschietti a pagamento, assicurano gli operatori di strada, «è addirittura più rilevante». E «in forte crescita».
Ogni tanto, se ne riparla: spunta online qualche video cosiddetto choc, che racconta, filma, denuncia quell’obbrobrio che – ormai – «non fa più scandalo né indigna».
«UN PUGNO NELLO STOMACO». Vincenzo Spadafora, presidente italiano Unicef e napoletano, ha parlato di «un pugno nello stomaco» e di una realtà di fronte alla quale «non possiamo girare la testa dall’altra parte».
Spadafora ha invocato un piano nazionale contro la tratta dei bambini in vendita a Napoli come altrove. Altri hanno invocato l’intervento dell’Onu. Ma non se ne è mai fatto nulla.
PER STRADA ANCHE 14ENNI. La cooperativa Dedalus, che da 10 anni assiste i minori prostituti e aveva avviato con il Comune di Napoli un progetto di strada dedicato a loro, ha dovuto prendere atto che «bisogna fermarsi per mancanza di fondi». Dedalus ha fatto in tempo ad accertare che a prostituirsi in città sono i ragazzi (omosessuali per guadagnare) tra i 14-16 anni e tra i 20-24 anni: i più numerosi sono i rumeni e i bulgari, poi i maghrebini, infine gli italiani (quasi sempre termine ‘tecnico’ per Rom).
«I maghrebini», hanno spiegato i responsabili di Dedalus, «si prostituiscono di sera, dopo aver fatto i lavavetri ai semafori, per accumulare i soldi per le scarpe griffate, il cellulare e i pullover firmati. I rumeni si vendono a tempi pieno, per procurarsi da vivere».
LA MAPPA DELL’ORRORE. Come per le bambine, anche per i ragazzini napoletani le strade in cui incrociare i clienti sono quelle intorno ai grattacieli del Centro direzionale. Oppure nelle sale compiacenti dei cinema a luci rosse disseminati a pioggia in zona Ferrovia e dintorni: molti dei cinema hard sono dotati di salette private, in cui è agevole appartarsi per dar vita agli incontri clandestini.
Il biglietto di ingresso costa otto euro, tre euro in più del costo di una prestazione sessuale. «Il prezzo è troppo salato», si lamenta sul sito Napoli.azgay.it Alessandro di Secondigliano, studente. E si scandalizza, ovviamente, per il costo del biglietto mica per la prestazione.
LA MANCANZA DI CONTROLLI. E i controlli? Secondo molti, «sono pari a zero, sia da parte delle forze dell’ordine che delle istituzioni». Del resto, chi vuol sapere di più della prostituzione minorile che dilaga nei cinema hard di Napoli non ha che da sbizzarrirsi connettendosi ai numerosi siti internet in cui prede e cacciatori si scambiano liberamente appuntamenti, apprezzamenti, numeri di telefono, informazioni sui prezzi, sugli orari, sul tipo di prestazioni più praticabili e in voga in strada o nel buio delle salette riservate.
C’è chi, polemico, denuncia tariffe e abitudini: «Far pagare un euro per entrare nei bagni del cinema è un furto», confida a Lettera43.it Gerardo all’uscita da una mattinata hard, «oltretutto, sono sporchi da far schifo».
SULL’ORLO DELLA DISPERAZIONE. È un mondo osceno e surreale, questo dei baby prostituti. Intriso di ricatti e paura, di menzogne e illusioni. Di immensa infelicità. E di tentati suicidi.
‘A francese finì sotto il treno. La testa da un lato, il corpo maciullato sparso qua e là. Aveva 16 anni, era scuro di pelle ma con gli occhi celesti. Lo volevano tutti. Si dava da mesi, per pochi euro in via Taddeo da Sessa. Suicidio? «Ma no», borbottarono gli amici, ‘a francese teneva «‘a capa nelle nuvole». Non si è accorto del passaggio a livello. «Uffa, è stato un incidente». E amen.
Omertà, verità di comodo, cinismo ad alzo zero. «Riuscire a parlare con un giovane prostituto e fargli raccontare la sua storia non significa conoscere spicchi di verità», spiega un operatore. «Anzi, spesso dal colloquio si esce più disorientati di prima».
MAGNACCIA AFFITTUARI. Ibran è arrivato tre anni fa dalla Moldavia, con altri coetanei. Ora ha 18 anni. E a mezzanotte, in una breve pausa “di lavoro”, confessa: «Gli amici che già erano qui ci hanno affidato a un rumeno: per ora, ci prostituiamo per lui e riceviamo solo da mangiare e dormire. Ma presto, mi hanno assicurato, saremo liberi di tenere per noi i guadagni. E potremo aiutare le famiglie rimaste a casa».
Il collegamento tra lavoro nero nei cantieri e prostituzione
Antonello Ardituro, magistrato della direzione antimafia, ritiene che esista uno stretto collegamento fra lavoro nero nei cantieri edili protetto dai clan di camorra e prostituzione minorile maschile. Precarietà e sfruttamento: per un minore, è un po’ come arrendersi accoccolandosi fra le braccia di sconosciuti.
RAGAZZI IN SVENDITA. La storia di Claudio, raccontata in Ragazzi in saldo, un’inchiesta di RaiTre, sembra confermarlo: una madre sola e senza introiti, un lavoro precario in un cantiere edile che chiude i battenti, il licenziamento, la scelta di prostituirsi per sbarcare il lunario, la speranza di poter vivere – un giorno, forse – «in un modo migliore».
Verità, invenzioni, notizie e bufale, ricordi opachi o volutamente stravolti.
È l’una di notte, Julius è al suo quinto cliente. Sente dolore alle spalle, il naso gli sanguina («È per colpa del freddo», sussurra), sulle guance la memoria di carezze cattive.
GLI APPARTAMENTI-BORDELLI. C’è chi giura che in zona – nei condomini anonimi di piazza Ferrovia e fra i grattacieli del Centro direzionale – esistano appartamenti-stamberghe in cui i minorenni destinati alla prostituzione vengono ospitati a gruppi di cinque o sei e – si fa per dire – accuditi da mamme-guardiane prezzolate dai padroni: un pasto arrangiato, un letto sudicio, un tetto per ripararsi. Se ti ammali, conviene curarti. Se non guarisci, vai via. Verità? Esagerazioni? Di certo c’è che di controlli a tappeto per cercare i covi non si ha mai notizia. E che a Roma, in via del Vantaggio, una casa-famiglia di tale risma è stata di recente scoperta dai carabinieri.
Ospitava una decina di ragazzi, a gestirla era un malavitoso detto «la sdentata». Nella banda, c’era perfino un complice addetto al servizio navetta: prelevava i giovani ospiti a domicilio e li accompagnava, come un taxi, fino a casa del cliente di turno.
http://www.lettera43.it/cronaca/napoli-la-piaga-dei-piccoli-prostituti_43675114473.htm
Ovviamente la Cgil denuncia questo sito, e la Polizia Postale controlla questo sito. Non i siti dove gli omosessuali si smerciano i bambini.
Queste vicende mettono in luce chi e perché è a favore dell’immigrazione: tutti gli sfruttatori. Da chi vuole braccia low-cost a chi ha bisogno di ‘carne fresca’. La parte peggiore della società.
Il mondo della ‘libera circolazione’ di uomini e merci è il sogno degli sfruttatori.
Integrazione: spaccio di droga, in arresto un’aversana e un immigrato
Spaccio di droga, in arresto un’aversana e un immigrato
PUPIA La donna destinataria della spedizione, S.C., di 60 anni, è stata immediatamente tratta in arresto ed associata al carcere femminile di Pozzuoli. L’operazione di servizio si è conclusa con l’arresto di un ulteriore soggetto, di origine pakistana e …altro » |
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