Category: Lucca

“Sono immigrato, non potete controllarmi”: mendicante assale agenti

È un mendicante parecchio molesto, così i carabinieri lo fermano per un controllo. Lui, però, dopo aver affermato che quello è il suo lavoro, si rifiutata di dare i documenti e fugge. Una volta acchiappato cerca addirittura di piantarsi una chiave in gola, ma viene bloccato in tempo e, allora, cerca di ferire allo stesso modo un militare della stazione di Borgo Giannotti. Ne nasce una colluttazione e l’ufficiale ha la peggio ferendosi alla spalla, guaribile in 20 giorni. Abel Amowie, nigeriano di 31 anni, finisce così in manette e andrà a processo il 22 settembre per lesioni aggravate e resistenza a pubblico ufficiale. Il fatto è accaduto ieri nei pressi del centro storico di Lucca, in via Jacopo Della Quercia.

http://www.lagazzettadilucca.it/cronaca/2014/08/mendicante-molesto-ferisce-un-carabiniere-arrestato/

“Non è panchina per turisti”: e immigrato aggredisce olandese

VIAREGGIO (Lucca), 21 luglio – E’ caldo e, dopo il pranzo, un po’ di riposo su una panchina ci vuole. Così deve aver pensato una turista olandese che si è fermata ieri pomeriggio nel piccolo parco di piazza Motroni a Viareggio, non lontano dal sumpercato Conad. Mentre si riposava, la donna è stata avvicinata da un giovane di nazionalità nordafricana che, parlandole in inglese, le fa vedere un involucro di cartone, facendole credere che all’interno vi sia un coltello e, minacciandola, si fa consegnare il cellulare.

La turista, però, non si è fatta spaventare e gli risponde di ‘no’, cosa che ha fatto infuriare il giovane: le ha dato un violento schiaffo e, strappandole la borsa, è scappato velocemente verso la Pineta di Ponente.

La vittima dell’aggressione, sotto choc, è tornata di corsa al campeggio dove soggiorna e ha raccontato la sua brutta avventura all’addetta alla reception che ha immediatamente chiamato la centrale operativa del 113.

Subito, dal Commissariato è partita la volante. Arrivati sul posto, gli agenti si sono fatti raccontare l’accaduto e, prese le informazioni, hanno iniziato le ricerche a tappeto per rintracciare il malvivente.

Delimitato il raggio delle ricerche ad alcuni punti della Pineta di Levante e l’uomo è stato velocemente individuato nei pressi dello stadio dei Pini.

Quando si è visto braccato dalla polizia, il malvivente ha cercato una via di fuga, ma è stato raggiunto e fermato dei poliziotti. Ha provato a opporre resistenza, scalciando e spintonando gli agenti, ma è stato comunque bloccato e ammanettato.

E’ stato, quindi, portato negli uffici del Commissariato, dove è stato identificato: si tratta di un 30enne tunisino, senza fissa dimora sul territorio nazionale, conosciuto con anche altri 10 alias e noto alle forze dell’ordine per reati contro il patrimonio, gli stupefacenti e le norme sul soggiorno degli stranieri.

L’aggredita dopo essere stata dimessa dal Pronto soccorso dell’ospedale ‘Versilia’ dove era stata medicata per contusione facciale, si è recata al Commissariato e, dopo che le sono state mostrate le foto, ha riconosciuto l’aggressore senza ombra di dubbio e, così, l’uomo è stato arrestato e dovrà rispondere del reato di rapina.

http://www.loschermo.it/articoli/view/65080

Rom saccheggiano auto in sosta: investito agente che li blocca

Intorno alle 19 di ieri, col sole ancora alto nel cielo, tre nomadi del campo di via della Scogliera si sono dati al saccheggio sulle auto alle porte delle Mura, in via Cantore di fronte alla Banca di Roma. Sono, però, stati sorpresi da Marco Aliscioni, assistente capo della squadra volante diretta da Leonardo Leone. Il poliziotto, fuori servizio, dopo aver assistito, nascosto dietro una siepe, al raid ai danni di una Fiat Grande Punto, è intervenuto intimando l’alt. Due dei tre sono fuggiti a piedi verso Porta Elisa, mentre il terzo, a bordo di una Mercedes classe A grigia, ha investito Aliscioni che stava tentando di estrarre le chiavi di accensione dall’auto di grossa cilindrata.

Il gesto, tanto coraggioso quanto spericolato, è costato al poliziotto dieci giorni di prognosi, ma, in compenso, i tre sono stati arrestati grazie alla chiamata al 113 fatta da Aliscioni stesso. Si tratta di individui già noti alle forze dell’ordine, tutti appartenenti alla famiglia Balestra e finiti in manette poco dopo: John, 20 anni, Devid, 27, e Massimo, 43. I più giovani sono stati bloccati dalla squadra mobile, diretta da Virgilio Russo, in via Elisa, mentre il terzo, riconosciuto da Aliscioni, è stato fermato direttamente al campo nomadi.

L’assistente capo stava passando in moto da via Cantore quando ha notato i tre, che conosceva per motivi di lavoro, e si è insospettito, decidendo di osservare i movimenti dei più giovani e di Massimo, che li attendeva sulla Mercedes. Ha, quindi, visto John e Devid forzare la Grande Punto e poi, dopo avervi rovistato dentro, tornare frettolosamente alla Classe A. È stato allora che Aliscioni ha intimato l’alt ed è stato investito e trascinato nel parcheggio della filiale bancaria per alcuni metri. Poi le catture e la denuncia del proprietario della Fiat, rintracciato dai poliziotti.

Massimo e John sono stati arrestati per furto aggravato in concorso, mentre Devid per tentata rapina aggravata. Stamani è stato convalidato l’arresto dei primi due con rinvio del processo al 18 luglio: nell’attesa John è stato messo in libertà, mentre Massimo è stato sottoposto all’obbligo di dimora nelle ore notturne. Devid, invece, è stato portato in carcere in attesa della convalida.

http://www.lagazzettadilucca.it/cronaca/2014/07/poliziotto-fuori-servizio-tenta-di-fermare-tre-ladri-e-viene-investito/

Sorprende dipendente Rom mentre ruba: “Noi Rom siamo fatti così”

STORIA DI UN CAMPEGGIO ASSEDIATO DAI ‘NOMADI’

Viareggio, 6 luglio 2014 – CONTINUA a crescere a dismisura e senza troppi controlli il campo Rom di via Cimarosa a Torre del Lago. E in proporzione crescono la preoccupazione (e i furti) nella zona. La vittima sacrificale di quest’operazione è Beppe Del Cima amministratore della Ecomar Servizi che gestisce il camping del Lago, praticamente adiacente al campo rom. «Mi hanno fatto chiudere e mi hanno portato alla rovina — è il grido ai appello di questo storico imprenditore turistico della frazione — nel disinteresse più assoluto del Comune e dei vigili urbani che invece dovrebbero controllare quello che avviene nel campo».

La serie infinita di furti anche negli ultimi giorni si è tristemente allungata. L’ultimo episodio in ordine di tempo è di venerdì pomeriggio quando i soliti ignoti hanno effettuato l’ennesima scorribanda all’interno del camping visitando una mezza dozzina di roulottes e portando via letti e materassi, manicarette antincendio e fili di rame. Alla fine di giugno due rom del campo nomadi furono invece arrestati in flagranza di reato dai carabinieri mentre stavano effettuando dei furti. «Questi episodi — dice Beppe Del Cima — si ripetono nonostante abbia fatto segnalazioni per scritto al comune e al comando di polizia municipale. Sembra proprio che a questa amministrazione non interessi difendere i cittadini. Chissà perché è stato permesso e si continua a permettere la crescita a dismisura del campo senza più alcun controllo». Del Cima ricorda che nel disciplinare che venne firmato anche dai rom ospitati nel campo era previsto che ci fossero 6 case mobili per un totale di 32 persone.

La situazione adesso è ben diversa. «All’interno di quel campo diciamo regolare — spiega Beppe Del Cima — ci sono 40 roulotte. E chissà in quanti vi abitano. All’esterno è un continuo arrivare di furgoni e solo lungo via Cimarosa ci saranno 100-120 rom, che sono arrivati qui dai campi di Seravezza e Massa dopo che è successo il delitto di Forte dei Marmi. Stanno portando i residenti della zona e imprenditori come me alla rovina e alla disperazione. E nessuno ci spiega il perché. Nessuno ci dice come poterci difendere. Parlano di integrazione, ma la realtà è che queste persone non vogliono integrarsi». E per spiegare meglio il suo concetto Beppe Del Cima racconta un aneddotto: «Quando iniziò il progetto e il camping era ancora aperto, presi al lavoro un giovane rom in portineria. Per diversi mesi lavorò bene con puntualità e gentilezza nei confronti dei clienti. Io e mia moglie lo adottammo quasi come un figlio. Un giorno entrai all’improvviso in ufficio e vidi che si stava mettendo in tasca i soldi della cassa. Mi caddero le braccia per la delusione. ‘Che ci vuoi fare, Beppe — mi disse — siamo fatti così’. E fu lui stesso ad andarsene».

http://www.lanazione.it/viareggio/quel-camping-finito-sotto-assedio-a-causa-dell-insediamento-rom-mi-hanno-rovinato-1.20761

Lucca: ospiti campo nomadi ‘smontano’ centrale elettrica

Tentano il colpo da Terna, arrestati quattro rumeni

La Gazzetta di Lucca2 ore fa
… dell’Opel Astra station wagon, color verde bottiglia e targa bulgara, con la quale si erano recati da Pisa – alloggiano nei pressi del campo nomadi – a Lucca.

Controlli a Viereggio: non rispetta espulsione, ‘denunciato’

Al fine di contrastare la recrudescenza del fenomeno dei reati contro il patrimonio, avvenuti nell’ultimo periodo in questo centro, sono stati disposti e organizzati dal Commissariato di Viareggio particolari servizi straordinari di controllo del territorio anche con l’ausilio di quattro pattuglie del Reparto Prevenzione Crimine della Toscana.

Nella giornata di ieri è stato controllato il centro città, Piazza Dante, Piazza d’Azeglio e la Passeggiata,  e nel corso dei servizi sono state denunciate due persone. J.N. marocchino di 37 anni sorpreso a viaggiare su uno scooter, in via Rormini, senza avere la patente e senza avere la copertura assicurativa. Al termine degli accertamenti il mezzo è stato posto sotto sequestro e fermo amministrativo e l’extracomunitario denunciato per guida senza patente. L.K. albanese di 31 anni è stato invece controllato in via Battisti. Al termine degli accertamenti è scattata la denuncia per inosservanza al provvedimento di espulsione.

Al setaccio da parte della polizia anche cinque esercizi pubblici.

 

http://www.tgregione.it/cronaca-versilia/viareggio-al-setaccio-e-polizia-contro-il-crimine-due-denunce-e-controlli-ai-locali/

Versilia, turisti presi a bastonate da immigrati: “Basta, ce ne andiamo, troppi clandestini”

Viareggio, 15 giugno 2014 – UN ANNO FA un gruppo di turisti tedeschi, dopo avere subito il furto di biciclette sulla spiaggia, decisero di chiudere i ponti con Viareggio e la Versilia: bagagli in tutta fretta e tanti saluti, con il ritorno anticipato in Germania. Ieri mattina, qualcosa di simile in un campeggio di Torre del Lago, dove un gruppo di turisti belgi ha deciso di andare via dopo essere stati aggrediti e malmenati («anche con alcuni bastoni» hanno raccontato alla direzione del camping dove erano alloggiati) da alcuni giovani stranieri che volevano rapinarli: l’episodio è avvenuto intorno alla mezzanotte sulla Marina di Torre del Lago.

INSOMMA tira una brutta aria nella zona. E chi ha un’attività turistica non può essere soddisfatto se avvengono questi episodi. Categorico il pensiero di Michele Montemagni, presidente dell’associazione dei titolari dei camping: «E’ necessario che chi dovere pensi a garantire la sicurezza sulla Marina di Torre del Lago e tutto attorno: non possiamo assistere alla ‘scomparsa’ di turisti, che evidentemente non metteranno più piede da queste parti perché ci sono persone sconsiderate, che sfuggono ad ogni controllo, che possono agire in maniera indisturbata seminando il panico». Insomma serve un coordinamento, una presa d’atto di tutti i soggetti coinvolti nel capitolo-sicurezza.

IL GRUPPETTO di turisti provenienti dal Belgio, ragazzi e ragazze fra i 20 e 25 anni, avevano trascorso la serata in un locale della Marina di Torre del Lago: intorno all’una e un quarto hanno deciso di fare rientro nel camping dove erano alloggiati da alcuni giorni. Sta di fatto che non appena il gruppetto si è mosso è stato accerchiato da giovani extracomunitari armati anche di bastoni che volevano prima di tutto rapinarli: le ragazze belghe, difese dai loro amici, ce l’hanno fatta a fuggire, mentre tre giovani di Bruxelles hanno rimediato contusioni alle braccia e alle gambe, tanto che due di loro dopo essere riusciti, visilmente malconci il camping, hanno richiesto l’intervento della Misericordia di Torre del Lago per essere accompagnati all’ospedale. I sanitari del pronto soccorso li hanno giudicati guaribili in dieci giorni.

IERI MATTINA, con negli occhi ancora il ricordo di quello che era accaduto poche ore prima, con il pensiero a quel che sarebbe potuto accadere se i tre ragazzi non avessero favorito la fuga delle tre giovani donne, il gruppo ha deciso che «basta, la vacanza a Torre del Lago è finita» nonostante la prenotazione fosse fino al 20 giugno. Il titolare del campeggio ha cercato garbatamente in tutti i modi di convinvcere che si era trattato di uno spiacevole episodio. Ma la paura provata ha spostato… la bilancia dalla parte di chi voleva andare via. E così stato. «Torre del Lago e Viareggio — ha concluso Michele Montemagni — ha fatto una pessima figura: dobbiamo arrossire per la fuga dei turisti indotta in questo modo».

http://www.lanazione.it/viareggio/cronaca/2014/06/15/1079030-turisti-aggrediti-bastonate.shtml

Pestata a sangue in una baracca da romeno: denunciato a ‘piede libero’

E’ entrata nel ristorante con il volto sanguinante e tumefatto, e il proprietario del locale ha avvisato subito la polizia. E’ accaduto ieri sera a San Concordio, intorno alle 23.30. La donna, una rumena di 40 anni, all’arrivo della polizia ha riferito di essere stata picchiata dal suo convivente connazionale.

La quarantenne è stata trasportata in ospedale dove è stata sottoposta ad esami radiologici: le è stata riscontrata una frattura di una costola con una prognosi di 30 giorni, e le è stata cucita la ferita che aveva al sopracciglio.

Le ricerche dell’autore del vile gesto hanno dato esito negativo fino a stamani, quando, la polizia, ha rintracciato l’uomo nella baracca costruita sotto un ponte in zona San Concordio, dove abita con la donna.

Accompagnato in Questura, ed effettuati i dovuti accertamenti, è stato riscontrato che l’uomo già in altre occasioni si era reso responsabile di violenze a danno della compagna. Così L.F., 35 anni, è stato denunciato in stato di libertà per le lesioni aggravate, e gli è stata applicata la misura cautelare coercitiva del divieto di avvicinamento e del divieto di comunicazione con la parte offesa. La misura è stata adottata in forma preventiva previa autorizzazione del P.M. di turno, Aldo Ingangi. Ad ulteriore garanzia la donna verrà trasferita presso una struttura protetta.

Sono in corso ulteriori accertamenti su alcuni oggetti rinvenuti all’interno della baracca di cui l’indagato non ha saputo fornire spiegazioni circa la provenienza. Alcuni, di modesto valore, potrebbero essere stati trafugati da delle abitazioni.

http://www.lagazzettadilucca.it/cronaca/2014/05/picchia-la-compagna-denunciato-rumeno-35enne/

Aggredisce e rapina un giovane: marocchino in manette

Una rapina perpetrata da un uomo che non ha nulla da perdere, già noto alle forze dell’ordine per reati analoghi: Mohamed Obsan, marocchino di 30 anni senza fissa dimora, è finito in manette dopo esser stato riconosciuto dalla sua vittima e da un testimone del reato, Alessandro della cartoleria-tabaccheria Fonte Gaia di piazza dell’Anfiteatro. Il malvivente stanotte ha rubato un cellulare a un 25enne lucchese che, solitario e in tutta tranquillità, stava approfittando del wifi gratuito e della quiete cittadina dopo il pienone festivo. Intorno alle 2 di notte, proprio in Anfiteatro, è stato avvicinato dal marocchino che, pur senza armi, gli ha chiesto di consegnarli il cellulare. Il ragazzo, capita l’antifona, si è subito messo in tasca il telefono, cercando di mantenere calma la situazione e il marocchino, per tutta risposta, ha agito in modo repentino per sottrarglielo: gli ha messo le mani addosso, quasi a volerlo abbracciare in modo amicale, e infine è riuscito a vincere le resistenze del 25enne, che stava cercando di divincolarsi, rubandogli il costoso cellulare.

Nel frattempo il gran vociare ha attirato l’attenzione del tabaccaio, 38 anni, che già pochi minuti prima aveva notato, portando fuori i rifiuti, l’italiano e il marocchino, ancora distanti tra loro: “Però non era solo lo straniero, erano in due”, ricorda Alessandro. Il tempo di tornare dentro la cartoleria per terminare la giornata dopo essersi attardato a fare i conti, e la quiete di piazza dell’Anfiteatro ha lasciato il posto agli schiamazzi. Infatti Obsan stava andandosene a passo normale, col telefono rubato al lucchese e convinto di averla fatta franca. Ma il 25enne si era già reso conto della rapina subita e aveva raggiunto il marocchino, placcandolo per lo zaino che aveva alle spalle. Da lì, immediata, ne è nata una colluttazione, causante escoriazioni al derubato che ha preferito, comunque, non recarsi al pronto soccorso. “Quando ho sentito il gran vociare – racconta Alessandro – mi sono precipitato fuori già col telefono in mano. La scena che mi si è parata davanti era quella di due ragazzi, il terzo era distante e sembrava non entrarci nulla, che stavano tenendosi per i vestiti. Quello con lo zaino, che poi ho scoperto aveva rubato il cellulare all’altro, gli stava mettendo le mani al collo, praticamente. Ho gridato loro che avrei chiamato la polizia: mi hanno guardato entrambi e il marocchino ha lanciato lontano il telefono, andandosene. A quel punto ho chiamato davvero il 113”.

Obsan, che secondo il racconto del tabaccaio si è poi, in sostanza e tutta tranquillità, ricongiunto al compare uscendo entrambi dalla stessa porta di piazza dell’Anfiteatro, è infine stato raggiunto poco lontano, trovato solo, da due equipaggi della squadra Volanti della polizia, dirette da Leonardo Leone. Il problema è che addosso, appunto, non aveva più il telefono: per il resto, connotati e vestiario corrispondevano a quelli descritti dal tabaccaio e dalla vittima. Pertanto Obsan è stato ricondotto in piazza e lì i due lo hanno riconosciuto come autore materiale della rapina.

La sorpresa, una volta arrestato e condotto in questura, per i poliziotti è stata il contenuto dello zaino del marocchino: cacciaviti, deodoranti, dentifrici, un mucchio di merce di vario genere, ancora confezionata, che adesso gli agenti stanno cercando di collegare agli effettivi proprietari. Ipotizzano, infatti, sia stata trafugata da supermercati o negozi di elettronica, in attesa di essere rivenduta. Se la situazione sarà confermata, al marocchino sarà contestata anche la ricettazione. Chiesti stamani i termini a difesa, Obsan si trova tuttora al carcere San Giorgio.

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Vicini di casa: donna aggredita da condomini ‘migranti’

I dissapori tra vicini di casa finiscono in una vera e propria aggressione. E’ accaduto in un condominio di Altopascio il 20 gennaio scorso: ora per quell’episodio i carabinieri hanno denunciato una coppia. Marito e moglie sono accusati di aver minacciato e percosso una loro vicina di casa, che vive allo stesso pianerottolo. Secondo la ricostruzione dei militari, la malcapitata è stata prima aggredita dall’uomo, un 39enne di origini rumene, che l’ha strattonata e poi sbattuta diverse volte contro il muro. Una scena quasi incredibile: attirata dalle grida sul pianerottolo, anche la moglie del 39enne ha preso parte al violento litigio. Invece di separare il marito dalla donna, ha infierito anche lei, tirandole i capelli.

La vittima ha riportato lesioni giudicate guaribili in 23 giorni dai medici del pronto soccorso, dove si è poi recata per farsi medicare le ferite. Con il referto, poi, è andata dritta alla stazione dei carabinieri di Altopascio e ha presentato querela.
http://www.luccaindiretta.it/2011-08-07-02-51-49/item/26133-pestano-la-vicina-di-casa-nei-guai-marito-e-moglie.html