Category: Brescia

In 60 assaltano bus: senza pagare il biglietto, pugni e minacce ad autista

La Polizia ha fermato a Desenzano del Garda tre giovani extracomunitari – di 31, 19 e 16 anni – per aver bloccato per circa 40 minuti il servizio di trasporto pubblico svolto da un autobus di Brescia Trasporti.

Nei pressi della stazione ferroviaria, giovedì mattina, circa 60 giovani sono saliti rifiutandosi di pagare il biglietto, nonostante i ripetuti inviti del conducente. La maggior parte di loro alla fine ha deciso di scendere, mentre i tre hanno incominciato a minacciare il conducente e a prendere a pugni la gettoniera.

Il conducente ha immediatamente telefonato al 113, richiedendo l’intervento delle volante del Commissariato. Dopo aver ricostruito i fatti accaduti, i tre stranieri sono stati accompagnati in Commissariato per essere denunciati (in stato di libertà) per il reato di interruzione di pubblico servizio.

Uno dei tre è risultato inoltre sottoposto a un provvedimento di espulsione emesso dal Questore di Brescia: è stato messo a disposizione dell’Ufficio Immigrazione. Il minore è stato invece affidato ai genitori, regolarmente residenti in provincia.

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Protegge ragazzina da stupratori: loro lo massacrano

Brescia 11 maggio 2014 – Sul volto, sul costato e sulle braccia di Vincenzo i lividi ricordo del feroce pestaggio che ha subito in metropolitana mentre era al lavoro. Nel suo animo cova la rabbia: disgustato, ma non rassegnato, non vinto e pronto a tornare in campo per garantire la sicurezza ai cittadini.
Venerdì, a notte inoltrata, quattro giovani stranieri lo hanno aggredito con un bastone e poi con calci e pugni perché era intervenuto in difesa di una ragazzina molestata sulla rampa delle scale, dopo aver subito attenzioni non gradite nel vagone. Prima in due, poi in gruppo lo hanno colpito selvaggiamente, anche quando era a terra e sanguinava.
Vincenzo ha cercato di proteggersi, di difendersi facendosi scudo con le braccia. Un collega e due viaggiatori, un uomo e una donna, sono intervenuti in suo aiuto dopo un paio di minuti, riuscendo a far desistere il branco e a farlo scappare.
Ricoverato all’Ospedale civile Vincenzo Niro, 30 anni tra pochi giorni e da due controllore di linea alla metropolitana, ha trascorso la notte sveglio per il dolore e per l’adrenalina che gli correva come un fiume in piena nelle vene. I medici del pronto soccorso hanno accertato un trauma cranico e varie lesioni in tutto il corpo in seguito all’assurdo pestaggio.
È Vincenzo Niro a raccontare dal letto d’ospedale l’aggressione. La voce è rauca. «Racconto, ma niente foto per motivi di incolumità. Sono addetto al controllo alla metropolitana di Brescia».

VINCENZO ricorda: «Con un collega alle 23.40 siamo stati chiamati dalla centrale per un’emergenza tra le stazioni Casazza e Mompiano. Raggiunta Casazza, abbiamo visto sulle scale una ragazza in difficoltà. Era molestata da due giovani, forse romeni, sicuramente dell’Est. Erano visibilmente ubriachi. Uno aveva in mano un bastone. Mi sono avvicinato invitandoli a lasciarla stare e a darmi il bastone. Ho cercato di tranquillizzarmi, ma è stato inutile».
E poi? «Uno dei due mi ha sferrato un pugno in volto facendomi perdere l’equilibrio. Sono giunti altri due e mi hanno colpito con il bastone e poi in un angolo dove avevo cercato rifugio ancora botte. Fortunatamente un mio collega e due passeggeri sono intervenuti in mia difesa. Sarebbero continuati i pugni e i calci…».

COM’È LA SITUAZIONE nel metrò di notte? «Spesso ci sono problemi. Noi addetti alla sorveglianza operiamo generalmente in due o in tre, mai da soli. Sono stati istituiti turni di sorveglianza dalle 20.30 alle 24 con guardie giurate in determinate stazioni. Io ho già avuto problemi in passato, ma mai come ieri sera». Ma qual è il rischio? «Ci sono balordi che girano, magari ubriachi, non sai mai come può andare a finire». La sorveglianza avviene attraverso i monitor e dalla centrale scatta l’allarme. Spesso anche polizia, vigili e carabinieri intervengono.
In merito all’episodio di ieri sera, indagini sono in corso per individuare, grazie ai filmati delle telecamere di sicurezza, i quattro violenti. Si cercherà anche di individuare la ragazzina molestata, per capire se abbia subito atti sessuali e se conosce il quartetto.

Fonte: bresciaoggi.it

Falsi fisioterapisti predavano anziane al cimitero

Cinque italiani, ma di origine rom, che ‘battevano’ su tre grandi cimiteri della Valsabbia, da Gavardo a Roè Volciano a Villanuova. Vestiti di tutto punto, e con fare rassicurante, avvicinavano ignare vecchine proponendo loro un rapido massaggio alle spalle, spacciandosi per falsi fisioterapisti.

Poi colpivano in serie: mani al collo, sui fianchi o sulle braccia, e con abile mossa per sfilare rapidamente bracciali e collane, gioielli e preziosi. Un’operazione che si ripeteva settimana dopo settimana, e cimitero dopo cimitero.

Spesso quando le anziane si accorgevano del furto era già troppo tardi, e dei giovani borseggiatori, tutti di età compresa tra i 23 e i 26 anni. Nelle ultime settimane un’escalation di denunce, e le indagini avviate dai Carabinieri di Salò: pedinamenti e appostamenti, fino ai cinque arresti.

I quattro giovani di cui sopra e una sorta di capobanda, che organizzava i ‘raid’. Tutti rom, e senza fissa dimora, alcuni di loro già noti alla legge, in varie zone del Nord Italia.

 

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Terrore: sfondano finestrino e aggrediscono coppietta in auto

Capriano del Colle: aggrediti in tarda sera, alle pendici del Monte Netto a Capriano del Collo. Protagonisti di una serata da incubo una giovane coppia residente in zona che, improvvisamente, è stata aggredita da una banda di tre uomini.

Una gang, probabilmente di nordafricani, che ha accerchiato la piccola utilitaria parcheggiata in una zona buia, al ciglio della strada: uno dei tre ha frantumato il vetro anteriore con un colpo secco, e poi ha estratto un coltello per minacciare i due giovani.

Alla guida un ragazzo di 19 anni residente proprio in paese, che ha poi raccontato l’accaduto ai Carabinieri. E’ stato letteralmente aggredito, trascinato fuori dalla vettura e poi forse anche picchiato. I tre rapinatori gli hanno strappato di mano il cellulare, e poi sono scappati.

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Brescia: rapina una ragazza a coltellate coltello, arrestato ivoriano

Nella notte tra sabato e domenica è stato arrestato un immigrato classe 1974 e nato in Costa d’Avorio resosi protagonista di una rapina aggravata nei confronti di una giovane, dopo averla addirittura minacciata con un coltello.

La ragazza è stata trovata, quasi alle 4 del mattino, dagli uomini della Questura di Brescia e in evidente stato di shock. Ha raccontato di essere stata prima seguita, poi raggiunta e fermata da un uomo che le chiedeva dove fosse la stazione dei treni. Poco più tardi il rapinatore le ha strappato di mano il cellulare, e ha estratto un coltello per farsi consegnare il portafogli.

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L’omicida albanese confessa un altro omicidio

Brescia – Lidia Nusdorfi, 35 anni, era stata trovata morta quasi due mesi fa a Mozzate, nel sottopassaggio della piccola stazione ferroviaria. Qualcuno l’aveva aggredita a coltellate e lasciata morire. Quel qualcuno è Dritan Demiraj, 29 anni e padre dei figli di Lidia.

L’uomo ha confessato anche l’omicidio Silvio Mannina, il fidanzato della Nusdorfi. Si pensa che Demiraj avrebbe incontrato Mannina per obbligarlo a contattare Lidia e farla accorrere nel luogo dell’incontro. Dopo il rifiuto di Mannina, Demiraj avrebbe aggredito l’uomo e l’avrebbe ucciso. In seguito avrebbe inviato un sms alla Nusdorfi col cellulare del fidanzato dandole un appuntamento alla stazione di Mozzate dove la ragazza è stata uccisa.

La convivente di Demiraj, Monica Sanchi, sembra essere allo scuro degli omicidi, anche se è stata proprio lei ad accompagnare l’uomo a Mozzate.
Il cadavere di Silvio Mannina, secondo la confessione dell’assassino, sarebbe in una cava di Sant’arcangelo di Romagna.

http://www.voceditalia.it/articolo.asp?id=104810&titolo=Delitto%20di%20Mozzate%20%27%20Ho%20ucciso%20Lidia%20e%20anche%20il%20suo%20fidanzato%27

Brescia: anziana aggredita mentre torna dalla Messa

È stata «aggredita» in strada da una malvivente, che le ha strappato dal collo una catenina. Lei, una 75enne tutta d’un pezzo, non si è fatta intimorire ed ha prontamente reagito. È accaduto ieri mattina, poco dopo le 9 al Villaggio Badia. La 75enne stava tornando dalla Messa insieme ad un’amica, quando è stata aggredita alle spalle da una 35enne straniera.
La donna, con mossa fulminea, le ha strappato dal collo una catenina d’oro con due ciondoli. Nonostante lo strattone violento l’anziana,  per nulla intimorita, è riuscita ad afferrare per un braccio la donna che la stava derubando impedendole di scappare.
In suo aiuto è intervenuto anche un passante, testimone di quanto accaduto, che  ha provveduto a chiamare il 113.
L’arrivo tempestivo sul posto della Volante ha fatto il resto: la 35enne è stata arrestata per furto con strappo.
http://www.giornaledibrescia.it/in-citta/anziana-reagisce-all-aggressione-e-fa-arrestare-ladra-1.1855732

Scambia bus per un taxi e sputa negli occhi controllore: vaccini e 6 mesi di esami per escludere virus

Insulti, minacce di morte e persino uno sputo in faccia. Un’aggressione inspiegabile quella subita da Natale Amoruso, un autista di Brescia Trasporti che il 2 aprile scorso è stato minacciato da un giovane di colore che voleva scendere a Rezzato in un punto dove la sosta non era prevista. Una banale deviazione per lavori in corso ha scatenato senza motivo la reazione del giovane extracomunitario che ha iniziato a insultare l’autista della linea 3. Amoruso, che fa questo lavoro da 16 anni, ha mantenuto la calma spiegando che il percorso era cambiato per un cantiere, ma il ragazzo non ha sentito ragioni. «È colpa tua se non posso scendere. Non farti più vedere su questa linea altrimenti ti ammazzo» avrebbe detto il giovane non ancora identificato. Poi si è avvicinato all’autista e gli ha sputato negli occhi. Un episodio che ha costretto Amoruso a farsi curare dal reparto Infettivi del Civile. «Ho iniziato la vaccinazione per l’epatite – spiega lui – E per sei mesi dovrò fare prelievi e accertamenti». Una pagina grigia per il dipendente di Brescia Trasporti, ma anche una vicenda che riapre il dibattito sulla sicurezza per il trasporto pubblico.

«Non possiamo più considerare normali queste aggressioni» ha spiegato ieri Luigi Recupero, segretario regionale dell’Unione generale del lavoro (Ugl). Il sindacalista, con accanto l’autista aggredito, ha ribadito che «c’è bisogno di una strategia per dare più sicurezza ai lavoratori». Secondo il segretario generale di Ugl Brescia, Salvatore Riccio, sono diversi gli episodi di aggressione passati in silenzio: «quello che serve è un deterrente». A preoccupare il sindacato «è il senso di impunità» di chi insulta e aggredisce gli autisti. «Lo fanno – spiega Recupero – perché hanno capito che nemmeno i controllori possono costringere chi è senza biglietto a scendere dal bus. O a mostrare i documenti». I controllori sono un’autorità, ma non hanno i poteri attribuiti ai vigili urbani. Né tanto meno alla polizia di Stato. «Perciò chiediamo che la vigilanza su autobus e metrò aumenti. Sappiamo che i poliziotti sono sotto organico – riflette Recupero – perciò chiediamo di impiegare guardie giurate nell’attività di controllo sui bus». Il sindacalista ricorda che per queste figure esiste un iter formativo ad hoc messo a punto dalla Regione. Ma se non ci fossero risorse, l’idea è quella di chiamare dei volontari a costo zero. «Abbiamo già la disponibilità di ex buttafuori. Non importa che non possano ammanettare nessuno. Quello che dobbiamo fare – sottolinea Recupero – è dare l’impressione plastica che esista un controllo più severo».

http://brescia.corriere.it/notizie/cronaca/14_aprile_17/violenze-autisti-vigilantes-bus-31b4e7b6-c61b-11e3-8866-13a4dbf224b9.shtml

Vuole casa popolare e aggredisce Sindaco: pugni da albanese

Il sindaco di Gavardo, Emanuele Vezzola, lunedì pomeriggio è stato vittima di un’aggressione in piena regola, con tanto di inseguimento e (inutile) tentativo di fuga.

Verso le 17.00, il primo cittadino si trovava in piazza Marconi, quando è stato avvicinato da un giovane albanese, che lo ha prima minacciato e poi colpito con un pugno in pieno volto.
A quel punto, Vezzola ha cercato di scappare rifugiandosi all’interno del municipio. L’uomo l’ha però inseguito e, raggiunto nell’atrio dell’edificio, gli ha sferrato un altro colpo all’altezza dello sterno. Vano il tentativo del sindaco di barricarsi all’interno degli uffici. L’albanese ha infatti sfondato la porta e, urlando frasi incompressibili, si è messo a sfasciare il locale, sfondando a suon di pugni il vetro dello sportello pubblico.

L’uomo è stato bloccato a fatica da carabinieri e polizia, nel frattempo giunti sul posto. Non si conoscono ancora le ragioni dell’aggressione. Non è comunque la prima volta che Vezzola è vittima di minacce. Nell’ottobre 2013, una lettera anonima accusava vigili e sindaco, minacciando la possibilità di un’aggressione alla famiglia: “Non vorrei mai che le succeda qualcosa di spiacevole”.

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Italia terra di conquista: mendicanti si pestano per posto elemosina, rom contro ghanesi

delbonobrescia
Una lite tra due mendicanti che degenera in una maxi rissa, fino all’arresto di cinque persone. E’ successo giovedì pomeriggio a Palazzolo, quando – fuori da un centro commerciale di viale Europa – una romena di 46 anni e un ghanese hanno iniziato a litigare per ‘spartirsi’ il territorio.

A seguito di un paio di spintoni, la donna è caduta a terra, tanto da rendere necessario il trasporto in ambulanza all’ospedale di Chiari. I familiari della 46enne, ferita a una mano e al ginocchio, hanno iniziato una vera e propria caccia all’uomo per vendicarla. La rissa è scoppiata in piazzale Kennedy, con il ghanese che è riuscito a resistere grazie al supporto di un amico.

Solo l’immediato intervento dei carabinieri e degli agenti della Locale – chiamati dai passanti terrorizzati – ha evitato il peggio. Tutti e cinque i contendenti sono stati arrestati. Nel processo per Direttissima, il giudice ha confermato il fermo.

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