Arrestati due nigeriani di 20 e 25 anni, uno RICHIEDENTE ASILO, l’altro PROTEZIONE internazionale
Category: Bologna
Profughi aggrediscono Poliziotti che osano controllarli
Bologna, Studente rapinato con un coltello puntato alla gola
La vittima aggredita alle spalle…
Insoddisfatti elemosina svaligiano supermercato
Fanno l’elemosina fuori dal supermercato, poi entrano e rubano
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I Carabinieri di Medicina hanno denunciato una coppia, trentottenne la donna, quarantunenne l’uomo, per furto in esercizio commerciale. E’ successo mercoledì pomeriggio, quando una pattuglia di Carabinieri impegnata in un servizio di contrasto ai reati predatori per le strade di Medicina, ha notato la coppia seduta sotto la pensilina della fermata dell’autobus di via San Vitale.
Ad attirare l’attenzione dei militari nei confronti dei due soggetti, che qualche giorno fa erano stati visti chiedere l’elemosina davanti al supermercato “Eurospin” di via Maestri del Lavoro, è stato un sacco nero per la spazzatura che i due avevano con sé.
Avvicinandosi alla pensilina e procedendo al controllo, i Carabinieri hanno scoperto che all’interno del sacco c’erano quattro bottiglie di whisky, della carne e dei prodotti elettronici che avevano rubato dal citato supermercato. La refurtiva è stata recuperata e restituita al legittimo proprietario. I due, che sono nati entrambi in Romania, hanno precedenti di polizia.
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Bologna, migrante si masturba davanti bambini: poi spacca la testa ad anziano – VIDEO
https://www.facebook.com/etvrete7/videos/1757187381019725/
Colpito alla testa da una pietra per rubargli una bicicletta. È successo a Bologna, dove un migrante ha picchiato un pensionato di 70 anni in via Emilia Ponente.
L’autore dell’aggressione è un 32enne senegalese, conosciuto già alle cronache (e dalla polizia) per aver compiuto atti osceni vicino ad una scuola.
L’uomo, come racconta Ètv Bologna, è stato portato all’ospedale per le cure del caso. La pietra sul capo gli ha provocato una ferita alla fronte, non grave. Ma la paura è stata tanta.
Subito dopo l’aggressione, l’immigrato è stato fermato prima dai passanti e poi dai carabinieri che lo hanno arrestato.
L’uomo è un volto noto per gli abitanti della zona e per le forze dell’ordine. Il senegalese è un immigrato che da mesi campeggia sulle panchine nei parchi della zona. Solo alcuni giorni da, infatti, è stato immortalato in un video mentre si spogliava di fronte ad una scuola ed era intento a masturbarsi. L’uomo in quell’occasione erato stato fermato per atti osceni in luogo pubblico. Non c’erano, però, le condizioni per metterlo in galera. Sebbene pare abbia anche dei problemi psichici.
Fino ad oggi, riporta Ètv, non si era mai mostrato offensivo e violento. Ma ieri l’immigrato è andato oltre. E ha pestato con una pietra il povero pensionato che tornava a casa con la sua bicicletta. Sul momento, dopo l’intervento dei passanti, la municipale ha trattuno il migrante fino all’arrivo dei carabinieri. Ora resta da capire se resterà in carcere o se tornerà a bivaccare nel giardino di Bologna.
http://www.ilgiornale.it/news/cronache/migrante-pesta-anziano-si-era-masturbato-fronte-allasilo-1468953.html
Bologna, gioielliere sequestrato e picchiato. “E’ stata una banda di immigrati”
– Sequestrato in strada e caricato a forza su un furgone, legato, pestato e minacciato da una banda di delinquenti affinché rivelasse la combinazione dell’allarme. Sembra la trama poco originale di un film poliziottesco, e invece è l’inquietante vicenda denunciata da un commerciante di preziosi, Giorgio Vitali, 66 anni, di Pieve di Cento, soccorso ieri sera in via della Punta, fra i campi e gli svincoli di Borgo Panigale.
A dare l’allarme attorno alle 23 è stata una coppia. L’uomo era legato all’interno di un furgone Volkswagen Transporter, privo di targhe e abbandonato sul ciglio della strada. Il gioielliere era riuscito a infrangere un finestrino e a gridare attirando l’attenzione della coppia, residente poco lontano. Il volto tumefatto coperto di sangue e i lacci attorno ai polsi rendevano già l’idea della serata di terrore trascorsa dall’uomo. Sul posto si sono precipitati gli agenti delle volanti, i vigili del fuoco per aprire il mezzo e un’ambulanza del 118, che ha poi trasportato il ferito all’ospedale Maggiore in condizioni giudicate non gravi. L’uomo ha avvisato il cognato di essere stato sequestrato da una banda di malviventi, probabilmente slavi, pregandolo di recarsi nella sua abitazione e nel vicino laboratorio per controllare.
Sono stati i carabinieri, che ora indagano insieme alla squadra mobile, a compiere il primo sopralluogo nella casa e nel laboratorio del commerciante di preziosi. Le operazioni per inventariare gli oggetti sono proseguite fino a tarda notte, per verificare se i sequestratori siano riusciti a impossessarsi di qualcosa oppure no. Vitali ha spiegato ai primi soccorritori e alla polizia di essere stato affiancato dal furgone attorno alle 21 mentre pedalava in bici a poca distanza da casa. Dal mezzo sarebbero usciti tre slavi che l’avrebbero caricato a forza, legandolo e minacciandolo per farsi spiegare come entrare nell’abitazione e nello studio.
Poco meno di vent’anni fa, il 17 dicembre 1998, Vitali era già stato vittima di un episodio violento. Tre rapinatori gli avevano teso un agguato, al quale era miracolosamente scampato: attinto da due colpi di pistola, venne ferito solo superficialmente. Due degli aggressori furono rapidamente assicurati alla giustizia mentre il terzo venne catturato in Perù dopo sei anni di latitanza. Vitali è noto in paese come esperto commerciante di preziosi e soprattutto di orologi, ma tratterebbe anche opere d’arte. Se la prima ricostruzione fosse confermata dalle indagini, significherebbe che la banda ha studiato con cura il proprio obiettivo e le abitudini del gioielliere prima di entrare in azione, o che ha ottenuto informazioni da qualcuno che ha con la vittima rapporti di lavoro.
http://www.ilrestodelcarlino.it/bologna/cronaca/gioielliere-sequestrato-1.3566787
Bologna, troupe di Striscia la Notizia rapinata: c’è 1 arresto
I carabinieri hanno eseguito un fermo per rapina in concorso nei confronti di un marocchino di ventotto anni che potrebbe far parte della banda che ha aggredito la troupe di ‘Striscia la Notizia’ che dopo piazza Verdi ha acceso le telecamere su un altro buco nero di Bologna: il parco della Montagnola (FOTO). Il giovane fermato sarebbe il soggetto che, nei filmati girati pochi minuti prima dell’aggressione, si rivolge all’inviato dicendo: “Vuoi pistole, kalashnikov?». La parte successiva del video, in cui l’uomo porta via l’attrezzatura a uno degli operatori, è andata perduta. Ma attraverso le immagini recuperate e le testimonianze delle persone presenti, i militari sono arrivati a identificarlo e, dopo alcune ore di ricerche, in serata lo hanno ritrovato nello stesso parco della Montagnola. A quanto si apprende da fonti investigative, la possibilità che l’uomo fosse realmente in grado di vendere armi di quel tipo viene ritenuta poco verosimile. Il servizio trasmesso mercoledì su Canale 5 dal tg satirico non poteva essere più efficace per svelare agli italiani una realtà di quotidiana illegalità. L’extracomunitario fermato è un senza fissa dimora e con precedenti di polizia per reati contro il patrimonio, la persona e anche in materia di droga. I militari della Bologna centro lo hanno individuato mercoledì sera al Parco della Montagnola, nello stesso posto in cui aveva commesso la rapina. Su disposizione della Procura della Repubblica di Bologna, il marocchino è stato rinchiuso in carcere. Enzo Iacchetti aveva presentato il servizio con parole poco rassicuranti: “Queste sono le immagini che siamo riusciti a salvare”. Martedì sera, infatti, mentre le girava con la sua troupe, l’inviato Vittorio Brumotti è stato aggredito e rapinato da una decina di stranieri, i quali, appunto, non si sono limitati alle frasi di circostanza. “Hanno rubato una telecamera e i cellulari ai ragazzi che hanno tentato di difenderci”, racconta il campione di bike trial nel filmato. |
Tocca 15enne e si masturba sul bus: identificato, è africano
Tocca 15enne e si masturba sull’autobus: identificato il molestatore
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E’ stato identificato e denunciato l’uomo ritenuto responsabile delle molestie ai danni di una 15enne sull’autobus della linea 11b. Si tratta di un 35enne egiziano che si sarebbe seduto nel posto accanto alla ragazzina, l’avrebbe prima toccata e poi si sarebbe masturbato, coprendosi con una felpa.
La 15enne aveva denunciato l’accaduto alla Polizia e nei giorni successivi il padre l’ha accompagnata alla fermata di Piazza Malpighi, dove il molestatore era salito, riuscendo così a individuarlo. Prima l’aveva fotografato, poi aveva avvertito la Polizia.
L’egiziano, incensurato e regolare sul territorio italiano, è una habitué della linea 11b, così è stato denunciato per violenza sessuale su minore. Da quanto si apprende la Procura, nella persona del procuratore aggiunto Valter Giovannini, coordinatore del gruppo ‘fasce deboli’, potrebbe chiedere una misura nei confronti dell’indagato.
Continuano intanto le indagini sulla 14enne palpeggiata davanti a una discoteca di Argelato, mentre lunedì 23, un’altra minore sarebbe stata seguita e palpeggiata. Ai Carabinieri ha raccontato che alla fermata in zona Massarenti, sarebbe stata seguita da un giovane, probabilmente italiano, che aveva incontrato altre volte sul bus. Lui l’avrebbe afferrata da dietro e palpeggiata, chiedendole di avere un rapporto sessuale. Sarebbe stato messo in fuga dalle urla della vittima.
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Bologna: Immigrato si masturba su di lei nel bus
Viale Berti Pichat: si masturba addosso a una studentessa, lei riesce a fotografarlo
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Le si è gelato il sangue non appena ha realizzato che quelle sui suoi pantaloni non erano gocce d’acqua e, sconvolta e disgustata, si è allontanata da quel ragazzo che le stazionava a fianco alla fermata del bus.
Un episodio di molestie sessuali è andato in scena ieri l’altro sera, intorno alle 18:30, alla fermata della linea 33 di Viale Berti PIchat, in direzione Stazione Centrale. La vittima è una studentessa universitaria di 22 anni.
“Ero appena uscita da lezione, e stavo seduta sulla panchina guardando il telefono” commenta la giovane ragazza “quando all’improvviso ho sentito i pantaloni bagnati. Poco dopo ho percepito dietro di me una presenza, e voltandomi ho visto questo ragazzo che mi fissava”. Dopo qualche momento di incredulità, la giovane si è alzata e si è allontanata dall’individuo che, come se nulla fosse successo, continuava a stazionare appoggiato alla pensilina del bus. Nel frattempo si erano radunate alla spicciolata altre presone in attesa del bus, ma nessuno si sarebbe accorto di nulla.
“Sono rimasta impietrita per un minuto, poi ho avuto la forza di alzarmi, fare qualche passo, e facendo finta di telefonare, l’ho fotografato”. Si tratta di un ragazzo di circa 25-30 anni, alto circa un metro e 70, carnagione olivastra, capelli castano scuri con la piega da un lato, barba e baffi poco alti ma incolti, occhi castani. Al momento della molestia -si vede nella foto -indossava una felpa nera con una scritta verde. Addosso uno zainetto dagli spallacci arancioni, e davanti una bisaccia nera portata a tracolla.
La 22enne ha poi deciso di prendere l’autobus e, una volta salita a bordo ha chiamato la madre per chiedere aiuto: di lì, la denucia ai Carabinieri. I militari hanno raccolto foto e gli indumenti sporchi, e sono in corso verifiche sulle tracce organiche. Nel frattempo, la fotografia sta circolando sui social, postata anche in alcuni gruppi Facebook per studenti.
“Voglio che questa persona venga rintracciata. Spero con questa mia segnalazione di mettere in guardia le altre ragazze che frequentano quella zona” chiosa la giovane vittima che aggiunge: “D’ora in avanti cambierò tragitto e non aspetterò più l’autobus a quella fermata”.
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Legata al letto e derubata da immigrati: «Stai zitta e non ti muovere».
«Stai zitta e non ti muovere. Altrimenti ti facciamo del male». Quando l’altra sera, poco dopo le 21.30, una signora di 71 anni è stata sorpresa dai ladri che, incappucciati, hanno fatto irruzione nella sua casa al secondo piano di un palazzo di via Enzo Ferrari, zona San Donato, non ha avuto neanche il tempo di difendersi. Secondo una prima ricostruzione, i due rapinatori sono entrati in casa da una porta lasciata aperta sul balcone dell’appartamento, arrampicandosi da una finestra del ballatoio del palazzo. A quel punto, la donna, che non si era resa conto di nulla, è stata bloccata da uno dei due malviventi, che la teneva ferma sul letto con una mano e le intimava di non parlare e non muoversi.
Il complice, invece, rovistava nell’appartamento a caccia di soldi e gioielli. Trascorsi quasi trenta minuti di terrore, i rapinatori sono scappati, dopo aver arraffato poco meno di 300 euro dalla borsa della vittima, vari gioielli e un Rolex, per un totale di circa ventimila euro di refurtiva, lasciando la donna scossa e terrorizzata. La vittima ha immediatamente chiamato il figlio che, arrivato a casa della madre intorno alle 22, ha allertato la polizia. E la donna, ieri pomeriggio, parlando con alcuni condomini, era ancora sotto choc per quanto accaduto.
«Sono fortunata che non mi abbiano fatto del male – ha confidato la settantunenne ai vicini –. Quei 25 minuti vissuti l’altra sera sono stati davvero terribili. Non auguro a nessuno, neanche al mio peggior nemico, di passare quello che ho vissuto io». I poliziotti, inoltre, quando lunedì sera sono arrivati in via Enzo Ferrari, si sono subito messi sulle tracce dei malviventi e indicazioni utili, alla squadra mobile che indaga sull’accaduto, potrebbero arrivare dalle telecamere di sicurezza installate in zona, dove tra l’altro c’è anche il comando della municipale. La vittima, visitata sul posto dal 118, agli agenti ha spiegato che uno dei due banditi è probabilmente dell’est. L’episodio ha lasciato senza parole anche gli altri condomini: «Questa è una zona tranquilla, silenziosa, dove difficilmente succedono cose del genere – spiega una signora –. Visto che i ladri si sono arrampicati sul balcone della casa utilizzando la finestra del ballatoio, abbiamo intenzione di chiedere all’amministratore di chiuderle definitivamente».
http://www.ilrestodelcarlino.it/bologna/cronaca/rapina-casa-1.3470895
Bologna, Migrante violenta ragazza in coma etilico in ospedale
Ha abusato di lei mentre era incosciente. Distesa sul lettino del pronto soccorso in coma etilico.
Lei, una ragazza di 23 anni che ieri sera ha alzato troppo il gomito, e un uomo, un pakistano senza fissa dimora, sono i due protagonisti di questa orrenda vicenda che si è svolta Bologna.
Siamo all’ospedale Sant’Orsola del capoluogo emiliano. Intorno alle 4 del mattino della notte tra venerdì e sabato una ambulanza scarica era stata portata in ambulanza, la notte tra venerdì e sabato, intorno alle 4, al pronto soccorso del Sant’Orsola. Secondo quanto scrive il Resto del Carlino, “dopo l’accettazione, la ragazza, italiana, era stata sistemata su un lettino nella stanza dietro al triage, in attesa di essere presa in carico”. Tutto sembra scorrere come in una normale serata al pronto soccorso.
Solo che nello stesso locale c’è anche un 50enne pakistano che intorno alle 23 era stato accompagnato da una signora che l’aveva visto dormire in strada. I due pazienti sono separati solo da una tendina. Lei priva di coscienza, lui per una notte con un tetto sulla testa. Ad un certo punto il pakistano si alza dal lettino e si avvicina alla giovane ragazza. Poi, non vedendola reagire, decide di approfittarne e inizia a palpeggiarla sulle parti intime. Lei non può reagire, non capisce. È priva di sensi.
Per fortuna il locale del Sant’Orsola è controllato da un sistema di videosorveglianza. Non appena l’infermiere si accorge di quello che sta accadendo entra nella stanza e fa chiamare i le forze dell’ordine. Con l’arrivo della Volante, il pakistano viene portato in Questura e identificato. Il pm di turno, Michele Martorelli, decide di denunciare il pakistano a piede libero per violenza sessuale.
Anche la ragazza, non appena si è riperesa dalla sbornia del venerdì sera, ha deciso di denunciare l’immigrato. Ad avvertirla di quanto successa sono state le autorità. Lei non ricordava nulla.
http://www.ilgiornale.it/news/cronache/bologna-23enne-coma-etilico-migrante-violenta-ospedale-1452951.html