Casi di TBC tra gli immigrati accolti a San Giorgio del Sannio e ora trasferiti in Irpinia

17-03-2012

Potrebbero essere del Mali, del Centrafrica o della Guinea. Tra gli immigrati giunti lo scorso maggio nel Sannio ed ospitati in una struttura di contrada Cesine, a San Giorgio del Sannio, sarebbero stati registrati dei casi di turbercolosi. Due, forse tre. Alcune persone che hanno svolto attività nei centri dove gli immigrati erano ospitati sono stati infatti contattati e sottoposti a controllo medico. Il centro tubercolosi di Benevento è obbligato al segreto di ufficio, non risponde ma, cosa forse più significativa, non smentisce e mi consiglia di chiedere, se sono preoccupato, al mio medico di famiglia. Così ottengo delle rassicurazioni: «Quelli non stanno nemmeno più a San Giorgio del Sannio… poi erano in un posto un po’ isolato, quindi l’ASL ha ritenuto di sottoporre a dei test soltanto i responsabili del centro che erano lì dalla mattina alla sera.» Il gestore della struttura accogliente di contrada Cesine dichiara, tuttavia, di non saperne niente.Al responsabile della struttura faccio allora qualche domanda generica. Non sa nemmeno perché gli immigrati che risiedevano nel suo centro siano stati spostati in un agriturismo di Flumeri «dalla sera alla mattina». Quello che sa, il gestore della struttura, è che nelle sue competenze in ambito sanitario rientrava soltanto l’assegnazione di un medico di base agli immigrati. Ma controlli sanitari veri e propri ve ne saranno stati in struttura? «Solo la prima volta venne la Croce Rossa e fece uno screening un po’ superficiale, uno screening visivo, diciamo.«L’unica questione – mi dice poi – è quella dei centri sociali» L’affermazione mi lascia un po’ perplesso, temo che l’intervistato voglia intavolare una discussione di ordine sociologico. Tutt’altro. Il responsabile mi spiega che alcuni ragazzi del centro sociale sono stati sottoposti a controllo giacché avevano svolto attività nel centro a contatto con gli immigrati.

La tubercolosi è molto pericolosa ma la trasmissione non è facilissima. Attacca solitamente i polmoni. Raramente un’infezione latente diventa attiva ma se ciò accade e la malattia non viene trattata il tasso di mortalità è molto alto (circa il 50%). «I sintomi classici sono una tosse cronica con espettorato striato di sangue, febbre, sudorazione notturna e perdita di peso. Se i batteri riescono ad accedere al flusso sanguigno da un’area di tessuto danneggiato si diffondono nell’organismo e creano molti focolai di infezione, tutti con l’aspetto di piccoli tubercoli bianchi nei tessuti» (Wikipedia). La forma maggiormente contagiosa è la cosiddetta TBC aperta o “bacillifera” in cui i bacilli tubercolari possono essere emessi all’esterno con la tosse, propagandandosi per via aerea.

http://www.bmagazine.info/index.php?option=com_content&view=article&id=3107%3Ala-tubercolosi-sfiora-il-sannio-e-nessuno-lo-sa&catid=34%3Aattualita&Itemid=83&lang=it

 

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