Carne putrefatta, chiusa macelleria islamica a Pordenone

26-10-2017

http://messaggeroveneto.gelocal.it/pordenone/cronaca/2017/10/25/news/scarti-di-carne-putrefatti-chiusa-macelleria-1.16037791?ref=fbfmv
La macelleria di Pavel Hossain in via Fratelli Bandiera è stata chiusa dopo un’ispezione congiunta della polizia locale e dei funzionari del servizio di igiene degli alimenti.

«Sono emerse – ha precisato il comandante della polizia locale Stefano Rossi – gravissime carenze igienico-sanitarie. Gli operatori hanno trovato un forte odore di sostanze organiche putrefatte, sporcizia e unto, residui di sangue e poca cura nella manipolazione delle carni, frigoriferi non adeguanti».

L’olezzo era emanato dagli scarti della lavorazione delle carni, non dai prodotti destinati al consumo umano. Daniele Sisto, responsabile del servizio di igiene degli alimenti, ha firmato l’ordinanza che sospende l’attività commerciale di vendita delle carni, finché non saranno ripristinate le prescrizioni indicate nel verbale.

«L’attività – osserva Sisto – non era gestita correttamente, ma siamo riusciti a intervenire prima che rappresentasse un pericolo per il consumatore. Gli scarti, derivanti dalla rifilatura o dal taglio di parti inutilizzabili, non erano nel banco frigo con i prodotti in vendita, ma in un contenitore, nessun cliente ha consumato carni putrefatte. Non c’era nessun alimento con batteri o vermi.

È come se in cucina tenessimo la spazzatura vecchia di parecchi giorni. Non c’erano, però, i requisiti essenziali per tenere aperto il locale».

Ora cosa succederà? La multa prevista per chi viola le prescrizioni igienico-sanitarie è piuttosto salata: «dell’ordine di qualche migliaio di euro».

La durata della sospensione dell’attività commerciale dipenderà dalla celerità con la quale il titolare dell’attività farà seguito alle prescrizioni imposte dall’azienda sanitaria.

Il blitz di vigili urbani e funzionari dell’Aas è scattato in via Fratelli Bandiera alle 9 di venerdì scorso dopo una serie di appostamenti in zona. Non sarà l’unico, annunciano il comandante dei vigili urbani e il responsabile del servizio di igiene degli alimenti.

L’obiettivo è la tutela dei consumatori e della salute dei cittadini. Nel mirino dei controlli, in particolare, ci saranno i negozi di alimenti etnici. Il dottor Sisto precisa che i gestori di tali esercizi a volte non risultano a conoscenza delle severe normative che vigono in Italia.

«Non sempre – osserva Sisto – c’è una cultura approfondita sulla legislazione in materia. Per questa ragione anni fa con il Comune di Pordenone avevamo proposto corsi di formazione per gli operatori etnici. Vorremmo proporre nuovamente tali corsi.

Noi pretendiamo che i laboratori per la trasformazione dei prodotti siano piccole sale chirurgiche. Lo scopo delle nostre ispezioni è intercettare i potenziali problemi prima che si manifestino, tutelando il consumatore».

EVIDENZA, Pordenone

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