Bimba messa in lavatrice era viva: badante Moldava rimane in carcere

21-02-2013

CARPI. Poche tracce di aria nei polmoni della neonata ma sufficienti, almeno secondo una prima indagine anatomopatologica, per dire che la bimba ha compiuto un ciclo respiratorio. Quindi, è altamente probabile che sia nata viva. E in questo modo trova conferma l’ipotesi accusatoria per la madre: omicidio aggravato. Per questi motivi ieri il gip Domenico Truppa ha emesso una ordinanza di custodia cautelare in carcere per la madre, moldava 21enne residente a Carpi con il marito e la figlia di 6 anni nella casa dove sua madre è badante di una anziana carpigiana. Il primo referto dell’Istituto di medicina legale – perito incaricato dalla Procura la dottoressa Laura Santunione, consulente per la difesa il dottor Lorenzo Segre – dovrà trovare un sostengo scientifico-forense (a spese nostre) molto più solido nell’esame istologico dei tessuti prelevati alla piccina; un’analisi di laboratorio che, svolta in tempi compressi, dovrebbe concludersi tra circa un mese. Solo da questo esame si potrà avere una certezza se, come pare allo stato attuale, è morto poco dopo il parto. Non prima, come sosteneva la madre anche davanti al magistrato, il pm Guerzoni, che l’ha interrogata in ospedale prima dell’intervento per fermare l’emorragia.

La situazione dunque si fa più complicata e la difesa, avvocato Luca Brezigar, ha già fatto iniziare ieri pomeriggio un accertamento tecnico irripetibile di natura psichiatrica sullo stato di salute mentale della donna per verificare se allora e anche ora era in grado di intendere e di volere. L’esito della prima autopsia e dalla ordinanza del Gip ha colto di sorpresa il legale che ieri sera si è recato di nuovo al braccio carcerario del Policlinico per incontrare la moldava ricoverata agli arresti e piantonata dai carabinieri. Brezigar ha detto solo che la difesa sta valutando le carte e le loro implicazioni alla luce del primo esito autoptico. La moldava 21enne resterà ricoverata fino a questa mattina poi sarà portata alla sezione femminile del carcere di Sant’Anna.

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