Banda multietnica massacrava passanti per gioco: celebrava su Facebook

11-05-2014

PESCARA. Aggressioni per gioco nel cuore della movida di Pescara con bersagli scelti a caso, tanto che tra le vittime sono capitati anche un poliziotto, il figlio di un avvocato e il nipote di un magistrato. Rapine con ragazzini di 17 anni caricati con una scusa su una macchina, scaricati in strade isolate e presi a schiaffi, pugni e calci, poi spogliati e lasciati senza soldi e cellulari. Celebrazione delle imprese su Facebook con i selfie, gli autoscatti da banditi dell’era virtuale in posa con pistola, orologio, anello e catene d’oro, elastico degli slip a vista come Pisellino nel film «Gomorra». Sono le storie che stanno dietro ai 6 arresti e alle 4 denunce scattati ieri: il più piccolo ha quasi 15 anni, il più grande 24, divisi in due bande pronte a trasformare le strade in ring. Tra loro c’è anche una ragazza di 17 anni: è la fidanzatina del capo di una delle due gang, Elvis Neziri, 20 anni, nato in Serbia, agli arresti domiciliari nella sua casa di via Moro a San Donato. Gli altri due arrestati sono Fabrizio De Florentiis (in carcere), ‘pescarese’ di 24 anni, residente in via Caduti per Servizio a Fontanelle, e Fabjol Berisha, albanese di 18 anni residente in contrada Foro a Francavilla che si trova ai domiciliari. Due ragazzini arrestati sono in un istituto penale minorile, il più piccolo è in una comunità.

Due bande. Due i filoni di indagine che si incrociano: il knock-out game, cioè la follia di aggredire persone a caso scelte tra la folla e poi sparire, e le rapine con pestaggi ai minorenni. L’anello di congiunzione è la violenza «immotivata e priva della minina giustificazione», come scrive il gip Gianluca Sarandrea su una delle ordinanze.

Knock-out game. Da una parte, c’è il knock-out game, una moda importata dagli Usa: si agisce in gruppo, tutti contro un obiettivo indifeso e inconsapevole fino a quando non reagisce più e resta a terra. Nella notte tra il 26 e il 27 aprile scorsi, in via dei Bastioni, due ragazzi sono stati aggrediti così da un gruppo capeggiato da Berisha e formato da altri minorenni, tutti di Francavilla: a uno è stata fratturata la mandibola ed è ancora ricoverato all’ospedale di Lanciano; l’altro se l’è cavata con ferite più lievi. Sempre nella stessa notte e ancora in via dei Bastioni, un altro gruppo con De Florentiis ha aggredito un poliziotto di Aosta e un amico fuori da un locale: pugni in testa e via. Ancora una volta nella stessa notte, in corso Manthoné, due ragazzi, uno di Sulmona e uno del Pescarese, colpiti al viso e alla gola da un rom di 17 anni, denunciato.

Rapine e pestaggi. Dall’altra, le rapine: è una baby banda quella scoperta dalla squadra mobile, guidata da Pierfrancesco Muriana. La banda della Multipla, così gli agenti hanno chiamato la gang di ragazzini che avvicinava minorenni con una scusa e poi li picchiava, li rapinava di soldi e cellulari e li derideva spogliandoli. Due gli episodi in 20 giorni: per polizia, procura e giudice, le due rapine in sequenza dimostrano «un crescendo di violenza e intimidazione».

Aggressione per vendetta. A capo della banda, Neziri: uno che, in base agli accertamenti della Mobile, ha aggredito, il 6 maggio scorso, anche il padre dell’ex fidanzata subito dopo la sua deposizione a un processo che lo vede imputato per il reato di sottrazione minore. Dopo l’udienza in tribunale, l’auto del padre della ex è stata bloccata in pieno giorno alla rotatoria di Santa Filomena, tra Pescara e Montesilvano, da due scooter e, in mezzo al traffico, Neziri e altri due si sono scatenati. Dalle immagini delle telecamere del Comune di Montesilvano, si vede un ragazzo che sferra il casco contro il parabrezza dell’auto.

http://ilcentro.gelocal.it/pescara/cronaca/2014/05/10/news/aggressioni-e-rapine-celebrate-su-facebook-1.9202867

EVIDENZA, Pescara

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