Banda multietnica assale la villa di Zavoli, paladino degli immigrati

04-12-2012

ROMA – «Ti ammazziamo». Notte di terrore per il giornalista Sergio Zavoli tenuto in ostaggio per due ore da un gruppo di rapinatori nella sua villa nelle campagne di Monte Porzio Catone, alle porte di Roma.

FERITO – Zavoli, 89 anni, e’ stato colpito più volte alla testa, anche con il calcio di una pistola, dai banditi che volevano che rivelasse loro dove fosse la cassaforte. Al primo rifiuto, il senatore è stato colpito, probabilmente con il calcio della pistola. Una volta trovata la cassaforte, i rapinatori, due italiani (come gli olandesi che hanno ammazzato il guardalinee) e due stranieri, l’hanno smurata e sono fuggiti con un bottino di alcune decine di migliaia di euro. Zavoli e due domestici, anche loro dell’est Europa (vedete perché vogliono gli immigrati? manovalanza a basso costo per i loro villoni. Solo che spesso, questi “domestici” si rivelano i basisti delle rapine), sono stati poi rinchiusi in bagno dal quale si sono liberati quando i banditi erano gia’ spariti.

«MOLTA PAURA» – Lo stesso giornalista ha raccontato la terribile esperienza a Radio Capital. Ha avuto «tanta paura», dice, anche se «ben governata, anche perchè capivo che agivano sulla base di un repertorio per intimidire e impaurire le persone». Zavoli spiega di aver subito «la roulette russa: erano convinti che al terzo clic sarei svenuto o avrei detto chissà che cosa. Ho capito che era un modo per spaventarmi e mi sono limitato a dire: la smetta con questo giochino, se la rimetta in tasca. E l’altro, un italiano, l’ha preso per un braccio e l’ha portato via».

«NON MI ARRENDO» – Il senatore, che ha confermato di stare bene, riconosce anche di aver affrontato la situazione con forza: «Tutto quello che mi accade – sottolinea il presidente della commissione di Vigilanza – non mi sorprende molto: in determinati momenti trovo che l’unico modo di pensare quella cosa è di uscirne e come fare. Non mi arrendo mai alla disperazione, né ricorro a grandi astuzie che non avrebbero effetto, se non quello di incattivire ulteriormente gli aggressori». Ai microfoni dell’emittente Zavoli preferisce non raccontare ulteriori dettagli: «Mi aspetto rappresaglie, ho paura», conclude.

20 GIORNI DI PROGNOSI – Il giornalista e’ stato medicato all’ospedale di Frascati dove ha passato la notte, e d è stato dimesso martedi mattina con 20 giorni di prognosi. Sul suo volto un profondo ematoma. L’assalto e’ avvenuto alle 20 di lunedì sera e l’allarme e’ scattato dopo le 22.

«ROULETTE RUSSA» – E il giornalista, nonché senatore e presidente della commissione di Vigilanza Rai sia stato vittima anche di una sorta di roulette russa. Lo ha confermato lui e lo aveva raccontato il deputato Pd Walter Veltroni: «Ho appena sentito Sergio Zavoli che è stato aggredito in casa sua questa notte. È stato legato, picchiato, gli hanno fatto una specie di roulette russa per tre volte. È un episodio di violenza grave, credo che tutta la Camera debba esprimergli solidarietà».

CACCIA AI BANDITI – I carabinieri hanno organizzato una gigantesca caccia ai banditi forse responsabili di molti altri colpi nella zona dei Castelli Romani, nel resto della provincia di Roma e in altre zone del Lazio.

http://roma.corriere.it/roma/notizie/cronaca/12_dicembre_4/furto-monteporzio-villa-zavoli-2113007768869.shtml

Vorremmo dire che ci dispiace. Ma è ora che anche i potenti paladini dell’immigrazione, assaggino gli effetti della società multietnica. Le vostre “risorse”, che fino ad ora hanno sconvolto la vita delle persone normali, sono arrivate anche nelle vostre case. E non servirà erigere muri.

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