Banda di Rom razziava concessionarie d’auto: Salvini annuncia 28 arresti – VIDEO

22-06-2018

Ad anticipare i risultati dell’operazione, durante una trasmissione in tv, è stato il ministro dell’Interno. In realtà gli arresti eseguiti al momento sono 7, 6 dei quali…

Una banda di rom specializzata in furti in concessionarie d’auto, ditte e negozi di telefonia. I carabinieri di Monza hanno eseguito 28 ordinanze di custodia cautelare nei confronti di malviventi di etnia rom emesse dal Gip del Tribunale di Monza per associazione a delinquere. Le indagini, iniziate nel 2016, riguardano un gruppo criminale di etnia rom, a cui si aggiunge un altro indagato, di origine ceca. Stando a quanto emerso, oltre ai sei che hanno ricevuto l’ordinanza in carcere (tra Milano, Vigevano, Pavia, Cremona, Salòzzo e Austria) dove sono già ristretti per altri reati, l’autorità giudiziaria italiana ha individuato un altro degli appartenenti al gruppo in un nascondiglio di Milano e si è già attivata per procedere con le ricerche degli altri 22, presumibilmente legati tra loro da legami di parentela e scappati oltre confine, precisamente in Romania.

Sono ritenuti responsabili a vario titolo di associazione per delinquere finalizzata alla commissione di furti aggravati e ricettazione. Le indagini, condotte dal Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia di Monza e coordinate dal pm Stefania Di Tullio, hanno attribuito all’organizzazione 41 episodi tra luglio 2016 e marzo 2017: si tratta di furti di diverse dimensioni, a danno principalmente di concessionarie e rivenditori di autoveicoli, ma anche di ditte e negozi di telefonia. “Caratteristica del sodalizio, oltre all’etnia rom – ha spiegato il tenente colonnello Simone Pacioni, comandante del gruppo Carabinieri di Monza – è l’estrema mobilità del gruppo: erano tutti individui senza fissa dimora, estremamente mobili sul territorio nazionale”.

I furti sono tutti localizzati in Nord Italia: principalmente in Lombardia, ma anche in Veneto e Piemonte. Il primo episodio risale al 22 luglio 2016, quando sono state rubate cinque autovetture dalla concessionaria ‘Penati’ di Arcore. Pochi giorni dopo i Carabinieri di Monza hanno ritrovato i veicoli, del modello ‘Alfa Romeo Giulio’ e ‘Alfa Romeo Giulietta’. “Sulle auto poi sono stati fatti degli accertamenti tecnici, per risaltare le impronte papillari”, ha spiegato il colonnello Pierpaolo Pinnelli, comandante della Compagnia di Monza. Dall’esame della saliva gli investigatori sono potuti risalire a un “soggetto, che è stato poi monitorato e attenzionato e ha portato a delineare tutta quella che è la schiera di personaggi che compongono il sodalizio”.

Il colpo successivo è avvenuto due giorni dopo: nel mirino questa volta il bar Jolly di Arcore, da cui sono state rubate sei videolottery. La refurtiva anche in questo caso è stata recuperata dai Carabinieri di Monza, che – da ulteriori tracce di saliva – sono riusciti a risalire ad altri componenti del gruppo. “Abbiamo poi avviato un’indagine tecnica con telefoni e ambientali, per monitorare tutta la cerchia di persone che giravano intorno a questo sodalizio: abbiamo individuato così 29 posizioni, tra materiali esecutori, ricettatori e il capo”, spiega il colonnello Pinelli. Alla testa dell’organizzazione c’è un rumeno di 21 anni, che non è ancora stato arrestato, perché si trova all’estero. Era lui a organizzare ogni colpo, stabilendo le squadre per gli accurati sopralluoghi e per le esecuzioni materiali dei furti, tutti caratterizzati dall’estrema rapidità. “Il metodo più frequente – ha specificato il tenente colonnello Pacioni – era quello della cosiddetta ‘spaccata’”.

La maggior parte dei veicoli rubati sono Alfa Romeo, ma tra le refurtiva compaiono anche Panda, Tipo e tre suv Range Rover di ingente valore, sottratti – come testimonia il video diffuso dai Carabinieri – il 30 novembre 2016 dalla concessionaria di auto usate Unicar di Tortona, in provincia di Alessandria. Interessante, poi, il modus operandi nella gestione delle targhe: sulle auto rubate venivano montate targhe appartenenti ad altri veicoli rubati, “per creare ancor più confusione nel controllo delle autovetture”, spiegano i militari. Più del modello, al gruppo interessava sottrarre automobili senza immatricolazione e per questo nel mirino c’erano soprattutto concessionarie. I veicoli finivano poi sul mercato estero, anche se gli investigatori non sono riusciti a capire in quali Paesi venissero poi rivenduti.

Eccetto 3 o 4 persone, tutti i componenti del gruppo avevano precedenti penali per reati contro la persona o contro il patrimonio, anche per furti d’auto. In questo caso, però, gli è stata contestata l’associazione per delinquere, perché “si tratta di un’organizzazione strutturata e molto rodata, in alcuni colpi erano addirittura 6/8 sodali, ognuno con un compito specifico”, ha spiegato il tenente colonnello Pacioni. I militari hanno specificato che si tratta di persone senza fissa dimora, che dormivano in posti di fortuna, appoggiandosi da parenti o amici, ma non frequentavano campi rom.

Crimini Immigrati

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