Baby-gang di immigrati aggredisce una 16enne: si vantavano su Facebook

14-10-2012

Un'altra vittima dell'integrazione

UDINE. Anche l’ultimo componente della baby gang di immigrati che ha aggredito e rapinato una quindicenne in pieno centro, è stato identificato. Si tratta di un sedicenne residente a Duino Aurisina, l’unico maschio della banda. Insieme alle cinque minorenni già identificate (una di 16 anni di origine albanese, una “nuova italiana” di 15 e tre di 14 anni di origini ghanese e sudamericane) pure lui dovrà rispondere di rapina in concorso. Secondo gli investigatori il suo intervento sarebbe stato decisivo per impedire alla vittima di fuggire. Più gravi le accuse nei confronti della “capobranco” che è stata accusata anche di lesioni personali, percosse e ingiurie.
L’aggressione risale a mercoledì 29 agosto quando la banda, intorno alle 17.30 in piazza Libertà, ha circondato la quindicenne, colpevole solo di essere la fidanzata “ufficiale” di un altro minorenne che aveva respinto le avance ricevute dalla capobranco attraverso il social network Facebook. Questo rifiuto avrebbe scatenato la rabbia della capobranco che insieme al resto della banda ha pensato bene di “vendicarsi” spingendo la fidanzata verso la salita che conduce sul colle del castello, in una zona non coperta dal raggio d’azione delle telecamere di sorveglianza.
Lì i componenti della baby-gang l’hanno colpita con schiaffi, calci e pugni che le hanno provocato lievi ferite al viso, all’addome e alla schiena giudicate poi guaribili in una decina di giorni. I sei aggressori, tutti studenti regolarmente iscritti a diverse scuole superiori della città, prima di allontanarsi le hanno anche scippato la borsetta, un paio di occhiali da sole, degli orecchini e quattro braccialetti.
I carabinieri della stazione di Udine, coordinati dal comandante Arcangelo Lo Bianco, in poco tempo, dopo la denuncia della fidanzata, sono riusciti a identificare i componenti della baby-gang e a recuperare anche la borsetta e gli occhiali, trovati nel corso di alcune perquisizioni effettuate a casa dei minorenni a Udine e Majano. L’aggressione infatti non si è conclusa in piazza Libertà. La capobranco ha intimato alla sua “rivale” attraverso internet di non raccontare a nessuno l’accaduto minacciandola in diverse occasioni e postando anche una foto con gli occhiali da sole rubati. Tenendo sotto controllo Facebook, per gli investigatori non è stato difficile risalire a lei e agli altri componenti della baby-gang che nei prossimi giorni saranno nuovamente ascoltanti dai carabinieri su mandato della Procura dei minori di Trieste.

http://www.ilgazzettino.it/articolo.php?id=221912&sez=NORDEST&ssez=VENEZIA

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