Assalita e derubata da una gang di ragazzini stranieri

11-03-2013

A gente come questa il Pd vuole svendere la cittadinanza

L’hanno vista uscire da un negozio, incamminarsi verso l’auto e, appoggiata la borsa sul sedile, salire al volante. Ed è scattato, fulmineo, l’attacco. «Erano in tre, mi hanno circondata in un attimo e sono rimasta gelata dalla paura: non sono stata capace di reagire, ho cercato di inseguirli, di urlare, ma cosa potevo fare io, da sola, contro tre ragazzi?». Sarebbero tutti giovanissimi, sui sedici, massimo diciassette anni, gli autori dell’agguato messo a segno venerdì sera in via Gandolfo, a due passi dall’anagrafe e dagli uffici comunali di palazzo Soardi. Una gang di ragazzini, tutti stranieri, stando al poco che è riuscita a vedere la vittima dell’aggressione, la 56enne che gestisce un negozio di frutta e verdura a metà di via Chiassi. Alla donna, assieme alla borsa, sono spariti il telefono cellulare, tutti i documenti, gli effetti personali e una settantina di euro. La donna sabato mattina è andata a denunciare l’accaduto alle forze dell’ordine. Ma non sono molte le possibilità di recuperare le sue cose. Certo non se l’aspettava, non a Mantova e non all’ora di cena, alle otto di sera. La donna, chiusa la saracinesca di via Chiassi, era passata a trovare la figlia, che ha un negozio in corso Garibaldi e abita in zona. Dopo di che si è incamminata verso la macchina che aveva lasciato parcheggiata in via Gandolfo, all’angolo con via Frattini. «Pioveva, in strada c’era poca gente – è il racconto della fruttivendola – è probabile che mi abbiano seguita ma io non me ne sono accorta. Ho aperto la macchina, appoggiato la borsa sul sedile del passeggero e mi sono seduta alla guida». Forse i tre componenti della gang l’avevano notata e la stavano aspettando, forse invece l’hanno incrociata per caso e hanno improvvisato. Ma l’azione era coordinata, precisa, come quella di un branco di lupi. Non hanno dovuto malmenarla, minacciarla o puntarle un’arma. Semplicemente l’hanno circondata e hanno preso quello che volevano senza trovare resistenza: la volontà di reagire della donna è stata annullata dalla paura. «Me li sono trovati attorno, uno da una parte e uno dall’altra, il terzo invece l’ho visto solo dopo – è ancora il racconto della 56enne – uno mi ha sbarrato la strada, l’altro ha aperto la portiera del passeggero e preso la borsa. Dopo di che sono corsi via verso corso Garibaldi. È stato terribile, stanotte non ho dormito per la paura». La donna ha tentato un timido inseguimento, più per istinto che per la convinzione di poter recuperare le proprie cose. Poi ha desistito e chiamato le forze dell’ordine a cui ha fornito una descrizione dei banditi. La caccia all’uomo non ha avuto esito. L’unica speranza è che nella fuga i tre ragazzini abbiano incrociato una telecamera di sicurezza. Ma è probabile che abbiano evitato le zone sottoposte a videocontrollo. Per ora si sa solo che erano giovanissimi. «E sicuramente stranieri – aggiunge la donna – ne sono certa: avevano la carnagione scura e li ho sentiti parlare una lingua strana».

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