Asl Torino affida malato di mente a Immigrato: lui lo uccide perché “non sapeva come gestirlo”

03-12-2016

Ammazza a botte il paziente psichiatrico che assiste, arrestato Peruviano

Ha ammazzato di botte il paziente psichiatrico che seguiva perché troppo problematico da gestire. L’omicidio è avvenuto la mattina dello scorso 18 novembre in corso Belgio 139 ma è stato scoperto solo alcuni giorni fa, dopo l’autopsia. La vittima è Tullio Cantore, 52 anni, morto in seguito alla grave emorragia interna provocata dalle percosse. L’assassino è Manuel Antonio Ramirez Fuentes, peruviano di 53 anni, che ha confessato tutto dopo alcuni giorni di carcere.

Il fermo è stato effettuato venerdì 25 novembre dagli uomini della squadra mobile della questura, dopo che il pm Roberto Furlan ha ricevuto i risultati dell’autopsia effettuata dal medico legale Roberto Testi: le lesioni al torace non potevano essere altro che provocate da percosse precise e non da una caduta.

Dopo giorni di silenzio davanti ai poliziotti e al pubblico ministero, lunedì Ramirez è crollato nell’udienza di convalida davanti al gip Anna Ricci. “Ho perso la pazienza, l’ho ucciso io”, ha detto con a fianco l’avvocato Elena Virano. La vittima era sempre stata in comunità per i suoi problemi psichiatrici fino a quando l’Asl, con il progetto Iesa, l’aveva affidato all’omicida e alla sua convivente per 1.030 euro al mese. “Non sapevo più come fare – ha spiegato l’uomo -. Nessuno mi ha mai spiegato come gestire un caso tanto difficile”.

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EVIDENZA, Torino

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