Arrestano una spacciatrice e via Skype i poliziotti trovano il fidanzato latitante

01-05-2015

VENEZIA. Capita anche che sul computer della donna che stanno arrestando per spaccio di droga, appaia – in una inattesa telefonata via Skype – il volto del fidanzato latitante, che appena riconosce il poliziotto che lo ha arrestato tempo fa, interrompe in tutta fretta la comunicazione.

Nei giorni scorsi, i poliziotti  della Squadra investigava del  commissariato di Mestre hanno arrestato Olena Khaldzhiyeva – cittadina ucrina residente a Mestre in via Aleardi, 45 anni –  tenuta d’occhio perché aveva “ereditato” l’attività di spaccio del fidanzato magrebino, Msehli Abdelkarim detto “Baffo”, tunisino, arrestato  per spaccio di eroina, ma evaso dagli arresti domiciliari.

Il 14 aprile i poliziotti hanno seguito la donna all’uscita di casa: lei in bici, loro pure.

Dopo aver percorso diverse vie apparentemente senza un senso logico, la donna si dirigeva verso il parco Piraghetto, dove nei pressi del parcheggio dell’ingresso principale incontrava un ragazzo al quale consegnava un involucro, ricevendo in cambio delle banconote.  Poi i due si allontanavano in direzioni opposte. A quel punto, gli agenti sono intervenuti, bloccando la spacciatrice, mentre il giovane tossicodipendente – all’alt della polizia –  innestava  la retromarcia, investendo la bicicletta  di uno degli agenti, riuscito a saltare a terra giusto in tempo per non venire travolto. L’uomo era scappato, ma poi in seguito è stato identificato e denunciato.

In casa della donna, all’interno di due stivaletti, venivano trovati tre distinti involucri, contenenti complessivamente  47 dosi di eroina, per un peso complessivo di circa 70 grammi. E proprio durante la perquisizione, sul pc della donna è arrivata una video chiamata a mezzo Skype del  fidanzato spacciatore della cittadina ucraina, attualmente  latitante. Quest’ultimo, alla vista  del poliziotto che ha “risposto”  alla Web cam, riconoscendolo per l’agente  che lo aveva  a suo tempo arrestato, iniziava a balbettare non comprendendo quanto stava accadendo, ma interrompendo la chiamata.

Le indagini sono tuttora in corso per verificare se il latitante  possa in qualche modo aver  “ceduto  l’attività”  alla compagna gestendola via Skype dall’estero.

http://nuovavenezia.gelocal.it/venezia/cronaca/2015/04/29/news/arrestano-una-spacciatrice-e-via-skype-i-poliziotti-trovano-il-fidanzato-latitante-1.11328401

Crimini Immigrati, Venezia

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