Allarme furti: smantellata banda, ecco i nuovi codici dei Rom

22-11-2013

MANTOVA. Lo smantellamento di una rete di ladri specializzati in furti nelle abitazioni e nelle aziende ha consentito di portare alla luce il modus operandi dei ladri. Codici, accorgimenti, precauzioni. L’operazione anti furti si è sviluppata tra Parma, Reggio Emilia e Mantova. La gang era composta da veri e propri specialisti di furti nelle case, ma anche in supermercati e uffici postali.

A finire in manette sono stati Tiziano Barusi 40enne residente nel campo nomadi di via Strozzi a Reggio – e già detenuto a Mantova – Alfredo Amato 40enne originario di Reggio Calabria residente a Reggio, Gianluca Bianchi 28enne a Cavriago, Domenico Cordua 36enne nato a Cutro e domiciliato a Parma, Rosario Falbo 46enne originario di Crotone e residente a Reggio, Alan Grisetti vent’anni e Alex Grisetti entrambi di Bibbiano, Edy Truzzi 28enne di Cadelbosco Sopra, Elvis Truzzi 23enne di Bibbiano e Giancarlo Truzzi detto Amos 28 anni di Cavriago. Sono 43 i furti che vengono attribuiti loro. Ventotto di questi, sono stati commessi in provincia di Parma. Gli altri tra le province di Reggio, Modena, Mantova e Massa.

L’importanza di questa operazione è data anche da come i ladri si preparavano a fare i colpi e dai codici usati per individuare le abitazioni più facili da svaligiare.

LE INTERCETTAZIONI: COSI’ SI PREPARANO I COLPI

«Hai visto che tempo che c’è?» chiede al telefono Gianluca Bianchi. Gli risponde Elvis Truzzi: «Speriamo!». Il primo rincara: «Eh hai visto? Non si vede niente. Telefona a quello là. Diglielo». Poco più tardi, i carabinieri registrano un’altra telefonata. «Ma stai andando lì?» chiede Bianchi a Tiziano Barosi, il quale risponde: «Si glielo ho detto di venire a quel ragazzo là. Perchè ho visto che è la serata giusta stasera…».

Sono numerose le telefonate intercettate dai carabinieri in questi mesi di indagine. E documentano il modus operandi della banda: come si muovevano, come sceglievano gli obiettivi e soprattutto le serate in cui entrare in azione. Quando queste parole vengono registrate, manco a dirlo è una serata di nebbia nella pianura . E la banda decide che è quella giusta. «Sono già qui – dice in un’altra telefonata intercettata a Bianchi – e non si vede niente già adesso…».

E’ dicembre nel 2011 quando la banda sta pianificando un altro colpo. «E’ una brutta zona, è martellata…» dice Tiziano Barosi a Bianchi «Io voglio tornare a casa. E’ grande lì, non piccolo. Se qualcosa non va bene e sei lì in due non senti arrivare nessuno e rimani intrappolato». Qualche mese dopo, il 6 gennaio del 2012, al telefono confabulano per un nuovo furto in abitazione. Però è il giorno dell’Epifania. «Ma oggi è festa» dice Elvis Truzzi. «I gaggi (ndr, come chiamano le persone da derubare) non lavorano, stanno a casa. E’ più festa oggi che sabato e domenica» prosegue rivolto al compare. «Allora bisogna andare domani…» gli replica Gianluca Bianchi. Dalle intercettazioni emerge anche che prima di entrare in azione nelle abitazioni prescelte, la banda avesse prima l’abitudine di suonare i campanelli. Nel dubbio di trovare qualcuno in casa.

vvvI CODICI PER I FURTI IN CASA

Una “x” sta a significare che quello è un “buon obiettivo”, mentre quattro piccoli cerchi vogliono dire qualcosa di ancor meglio: che quella casa è “molto buona” da derubare. Invece, una scala coricata significa che in quell’abitazione è presente un cane. Sono veri e propri ideogrammi quelli che lasciano i ladri sulle abitazioni “perlustrate” o da perlustrare.

Sono messaggi in codice che le bande in azione si lasciano spesso accanto a citofoni e campanelli o sulle cassette della posta. Una comunicazione per “addetti ai lavori”, capace di guidare le aspirazioni della banda di turno. L’esistenza di questo alfabeto dei furti non è una novità. Ma ai carabinieri del comando provinciale è giunta notizia che questi simboli sono tornati a comparire in diverse abitazioni di città e provincia. I controlli lo hanno confermato. Ragion per cui i carabinieri hanno deciso di sensibilizzare e informare i cittadini. Un vero e proprio vademecum contenente la legenda completa dei simboli e i consigli su come comportarsi. Vale la pena di controllare se anche la propria casa è stata “segnata”. Nel caso, è necessario avvertire il 112 e informare i carabinieri. E, naturalmente, tenere gli occhi ben aperti.

EVIDENZA, Mantova

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