Ai domiciliari in ‘campo nomadi’ rapina anziani: lo rimandano ai domiciliari…

23-05-2015

FERRARA – Colpiva di mattina, quando era più facile trovare anziani soli in casa. E approfittare del loro essere indifesi per raggirarli con l’ultima variante delle truffe a domicilio, quella dell’acqua contaminata al mercurio. Per almeno quattro volte,nell’arco di un mese, con questo trucco era riuscito a mettere a segno cinque colpi, raggranellando un bottino di oltre centomila euro tra contanti e preziosi. Una sola volta, il 3 marzo scorso a Pontegradella, la vittima non si era fidata e aveva avvertito la Polizia di Stato. E proprio da quelle indicazioni la Terza sezione della Squadra Mobile di Ferrara ha individuato la pista da seguire. E che ha portato a individuare e arrestare il responsabile dei furti: si tratta di P.G.I., 28 anni, originario di Chivasso (Torino), già conosciuto alle forze dell’ordine, domiciliato in un campo nomadi alla periferia di Bologna. Gli sono stati attribuiti i cinque episodi del marzo scorso, ma per altrettanti risulta sospettato e le indagini sono in corso.
L’uomo è ai domiciliari con il…
L’uomo è ai domiciliari con il braccialetto elettronico
La tecnica che utilizzava il malvivente era sempre la stessa: si presentava a casa della vittima qualificandosi come dipendente dell’acquedotto o di Hera, esibendo un falso tesserino. Spiegava che poco prima era avvenuto un incidente stradale in cui era rimasto coinvolto un camion con un carico di sostanze tossiche che avevano inquinato l’acqua degli impianti della zona. Spaventati e spiazzati, gli anziani si facevano così facilmente convincere a far entrare lo sconosciuto in casa per controllare la salubrità delle acque. Cominciava così la messinscena: l’uomo apriva un rubinetto e piazzava sotto l’acqua un apparecchio simile a un cellulare, che poi faceva suonare volontariamente per dimostrare che l’acqua era contaminata con mercurio. La seconda parte del piano consisteva nell’avvertire la vittima che le sostanze tossiche rilasciate avrebbero rovinato denaro e metalli preziosi e bisognava dunque raccogliere soldi e gioielli in un sacchetto di nylon e metterli in frigorifero. Da qui poi, approfittando del primo momento di distrazione, era un gioco impossessarsene.
In questo modo aveva già raggirato diversi anziani, molti nella zona di Pontegradella, e le modalità – sempre le stesse – avevano indotto gli inquirenti ad attribuire a un’unica persona tutti i colpi. Fin dal mese di febbraio gli ispettori della Mobile ferrarese avevano cominciato a raccogliere riscontri attraverso lo scambio di informazioni con i colleghi di altre questure, soprattutto Biella, rafforzando l’ipotesi investigativa indirizzata verso una famiglia di origine sinti originaria della zona di Chivasso, di cui faceva parte P.I.G. Su quest’ultimo – già conosciuto per essere specializzato in truffe con il metodo dell’acqua contaminata – si erano concentrati molti gravi indizi, come l’utilizzo di una Renault Megane grigia, la stessa descritta da vari testimoni.
Da qui era partita un’attività di appostamento, fino alla svolta del 3 marzo scorso a Pontegradella, quando il raggiro non era riuscito e un passante era riuscito a prendere la targa dell’auto. Un quadro rafforzato anche dalla coincidenza della descrizione. La targa risultò clonata ma è stato comunque possibile ricondurla all’indagato, in quanto intestata a una donna completamente all’oscuro di tutto ma residente, guarda caso, proprio nei pressi della zona di Chivasso, luogo di origine e di residenza di P.I.G. e della sua famiglia.
Dopo questo episodio, nel mese di marzo l’uomo aveva colpito altre quattro volte: il 12 a Ferrara (4.500 euro in contanti e 80mila in gioielli), il 24 a Cocomaro di Focomorto (per un ammontare imprecisato) e il 31 due volte: a Ferrara (90 euro) e a Consandolo (2000 euro in contanti e 3000 in gioielli). Tutte le vittime hanno riconosciuto P.I.G. dalle foto segnaletiche come autore dei furti. Gli indizi raccolti dalla Polizia di Stato hanno così permesso alla procura di ottenere dal gip un’ordinanza di custodia cautelare nei confronti del 28enne, disponendo gli arresti domiciliari ma applicando all’indagato il braccialetto elettronico per il controllo a distanza. La misura gli è stata notificata il 20 maggio con la collaborazione della Mobile di Torino. L’uomo peraltro si trovava già ai domiciliari al campo nomadi di Verolengo (Torino) per reati dello stesso tipo.

http://lanuovaferrara.gelocal.it/ferrara/cronaca/2015/05/23/news/anziani-raggirati-con-l-acqua-al-mercurio-arrestato-1.11477759

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