Search Results For “zingari”

Zingari distruggono ambulanza a sprangate

https://www.ansa.it/sito/notizie/cronaca/2024/01/05/operatori-ambulanza-presi-a-bastonate-rocca-la-misura-e-colma_34cfd847-46cd-4242-985c-40a4f4b84878.html

Anziano ammazzato da branco di zingari

https://www.lanazione.it/lucca/cronaca/ucciso-bar-altopascio-55ad2f8a

Famiglie di zingari armate al pronto soccorso: notte di paura a Niguarda

https://www.ilgiorno.it/milano/cronaca/niguarda-armati-pronto-soccorso-cimimt97

Banda di zingari sequestra un 21enne e gli prosciuga il conto

Zingari si prendono a sprangate a Vicenza

https://www.ecovicentino.it/vicenza/rissa-in-strada-tra-parenti-di-origini-sinti-volano-sprangate-6-i-denunciati-anche-marito-e-moglie/

Zingari prendono cani in ostaggio: denutriti nel campo nomadi

https://www.ilgiorno.it/milano/cronaca/rho-cani-sfruttati-questua-1.8448232

A 80 anni massacrato dagli zingari

https://www.ilgiornale.it/news/milano/ha-agito-bestia-racconto-dellanziano-aggredito-sinti-nelle-2061861.html

Zingari Casamonica a vittima usura: “Ti dobbiamo venì a casa?”

https://www.adnkronos.com/fatti/cronaca/2020/10/27/casamonica-vittima-usura-dobbiamo-veni-casa_Qd4A7E6uUmy7vY8aGQGpqO.html

Dopo le condanne per l’aggressione al ‘Roxy Bar, avvenuta ad aprile 2018, alla Romanina, periferia della Capitale, i Casamonica e i Di Silvio hanno continuato a compiere anche estorsioni per sostenere le spese legali dei familiari detenuti. E’ quanto emerso dalle indagini coordinate dalla Procura Distrettuale Antimafia di Roma nei confronti del clan e che ha portato oggi in carcere altre sei persone, arrestate dagli agenti della Squadra Mobile di Roma e del Commissariato Romanina ritenute responsabili a vario titolo di estorsione aggravata dal metodo mafioso, usura, esercizio abusivo dell’attività finanziaria e spaccio di sostanze stupefacenti.

Da violenze Roxy bar a estorsioni, 6 arresti nel clan Casamonica

Subito dopo gli arresti scattati per i fatti del Roxy Bar, Ivana Casamonica aveva preteso da un loro abituale “cliente” somme di denaro per sostenere le spese legali dei figli detenuti. Inoltre, a causa del mancato pagamento dei debiti maturati per l’acquisto dello stupefacente, la vittima è stata esplicitamente minacciata attraverso un messaggio lasciato sulla segreteria telefonica da Alfredo Di Silvio: “…che cazzo ti sei messo in testa aoooò…ma che ti dobbiamo veni a casa? Te dobbiamo venì a bussà a casa tua? Ao! Se domani mattina non vieni qua…te veniamo a casa…mò hai rotto il cazzo eh!”. Ivana inoltre lo ha intimidito con modalità tipicamente mafiose: “fa come vuoi…guarda tanto lo so dove stai a me non me interessa, a me non me interessa poi quello che succede … lo sai che te volemo bene, lo sai, lo sai bene”.

Per l’aggressione al Roxy Bar la Cassazione ha confermato la condanna a sei anni di carcere per Antonio Casamonica e lo scorso luglio i giudici di Piazza Cavour hanno confermato le condanne per gli altri imputati, Alfredo Di Silvio a 4 anni e 10 mesi e per il nonno Enrico 3 anni e 2 mesi e a 4 anni e 8 mesi per Vincenzo Di Silvio. In carcere adesso sono finiti il nonno Enrico, i genitori di Vincenzo e Alfredo, Ivana Casamonica e Anacleto Di Silvio, oltre a Alevino Di Silvio, Silvio Di Vitale, Alfredo detto ‘Augù’ Di Silvio.

Battaglia tra famiglie di zingari: auto speronata

https://www.ilgazzettino.it/nordest/padova/maxi_rissa_nomadi_area_di_servizio_auto_speronata-5505436.html

PIOVE DI SACCO – “Battaglia” fra famiglie nomadi nell’area di servizio. Sconosciuti i motivi del contendere, ma grande caos all’ora di pranzo con il tempestivo intervento delle forze dell’ordine. Scene da far west ieri attorno alle 12 all’area Valli Carburante lungo la Sr 516 Piovese all’altezza di Arzerello. Secondo quanto ricostruito da alcuni testimoni, quattro auto con una quindicina di nomadi a bordo si è fermata all’altezza del bar del distributore. Il gruppo ha cominciato a litigare. Sono volate parole grosse e ben presto i contendenti sono venuti alle mani. Nel gruppo anche alcune donne che si sono rifugiate all’interno del bar.

A questo punto alcuni avventori del locale, completamente estraneo ai fatti, hanno chiamato il 112. In pochi minuti sono arrivati 4 equipaggi dell’Arma. Delle quattro auto sospette segnalate, una è riuscita a defilarsi. Chi si trovava al volante, ha speronato una vettura dei “rivali” prima di far perdere le proprie tracce. Nessuno si è fatto male. Non è dato sapere però se lo schianto sia avvenuto in maniera fortuita oppure sia stato voluto.
É toccato ai carabinieri della Compagnia di Piove di Sacco identificare i presenti e provare a ricostruire la dinamica dei fatti. Al momento non viene esclusa alcuna ipotesi. É tuttavia apparso chiaro che quell’incontro all’area di servizio non è stato casuale e componenti di più famiglie si sono dati appuntamento per risolvere le loro questioni. Evidentemente qualche sgarro non è stato di gradimento e una banale discussione si è trasformata in rissa “tutti contro tutti”. Gli investigatori dell’Arma hanno controllato tutta la zona teatro della baruffa alla ricerca di possibili armi da fuoco e da taglio, ma l’attività non ha dato esito. Sono state acquisite le immagini della videosorveglianza dell’area di servizio. Da quanto è trapelato tutti i duellanti dimorerebbero nell’area della Saccisica. Cosa li abbia spinti ad affrontarsi con così tanta violenza sotto gli occhi di tutti è al momento un mistero. Sarà compito dell’Arma fare luce sulla vicenda.
Numerosi gli utenti della Piovese che vedendo il caos si sono fermati per sincerarsi dell’accaduto. La situazione è tornata alla normalità soltanto dopo le 14 quando un carroattrezzi ha provveduto a rimuovere una Fiat Tipo station wagon vittima dello speronamento dell’auto in fuga. Al momento l’Arma non ha preso ancora alcun provvedimento di natura penale, ma già nei prossimi giorni potrebbero fioccare denunce a carico dei più esagitati.

Gang di zingari integrati picchiava e rapinava commercianti

Padova – Rapinavano e picchiavano i commercianti: sgominata la banda della famiglia di pugili . Derubavano e rapinavano commercianti nella zona industriale di Padova e nell’hinterland piovese, puntando in specie a quelli di origine cinese. Per mettere a segno i colpi non esitavano a usare la forza bruta di due pugili e a utilizzare potenti veicoli importati illecitamente dall’estero. Sono finiti in carcere cinque uomini, per lo più italiani di etnia Sinti, quattro dei quali erano già detenuti. Due complici hanno invece l’obbligo di dimora, mentre gli indagati nell’ambito dell’operazione condotta dai carabinieri della compagnia di Piove di Sacco sono in totale undici.

Gli arresti – Dopo un anno di indagini partite da una cruenta rapina dello scorso marzo, la notte tra mercoledì e giovedì gli inquirenti hanno messo in scacco la pericolosa banda notificando agli indagati le misure cautelari emesse dal Gip del tribunale di Padova sulla scorta delle prove raccolte dal pubblico ministero. In carcere sono finiti due membri della famiglia Millas, il 39enne Manolito e il figlio 21enne Joscioal, già noto insieme a un fratello nell’ambito pugilistico piovese in cui si è distinto negli anni. Con loro il 30enne Giorgio Caldaras, il 32enne Cristian Gottardo e il 25enne tunisino Morouen Latrech. I primi quattro sono tutti pregiudicati di origine Sinti residenti tra Legnaro e Padova. Tutti eccetto Gottardo erano già detenuti, in particolare Joscioal Millas, Latrech e Caldaras proprio in seguito a una rapina ai danni di un professionista cinese risalente al gennaio 2019. Uno di loro sarebbe dovuto essere rilasciato domani. Hanno invece l’obbligo di dimora due complici, la 36enne H.F. e il 39enne M.A. Sono 26 capi di imputazione contestati agli undici indagati per reati contro il patrimonio e la persona.
Le rapine

I carabinieri hanno dimostrato come il gruppo avesse costituito una banda specializzata nelle rapine ai danni di commercianti cinesi, ma anche nei furti nelle auto. Puntavano in particolare quelli con attività all’interno del Centro Ingrosso Cina di corso Stati Uniti, colpendoli anche nelle vicinanze delle loro abitazioni molte delle quali si trovano nella zona di Saonara. L’inchiesta è partita da uno di questi episodi, quando il gruppo criminale aggredì il titolare cinese di un bar, forandogli le gomme dell’auto a fine turno e aggredendolo nell’abitacolo insieme ad altri passeggeri. Utilizzarono lo spray urticante non riuscendo però a impossessarsi del borsello con l’incasso. Un modus operandi violento, ricondotto nei mesi a diversi altri episodi analoghi. Oltre allo spray i banditi usavano anche la forza fisica poiché due di loro sono sono abili pugili e in almeno quattro occasioni hanno brutalmente picchiato le vittime.

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