Dalla Lituania per rapinare in Italia grazie a Schengen

01-11-2020

Con pistola in pugno e arnesi per lo scasso hanno assaltato una gioielleria del centro di Rapallo, vicino Genova, lo scorso anno.
Destinatari di un mandato di arresto europeo sono stati individuati e arrestati a conclusione dell’indagine della Squadra mobile di Genova che è riuscita a risalire agli autori della rapina.

Tre hanno agito fisicamente all’interno della gioielleria, un quarto uomo faceva da palo e, l’ultimo, è il componente della banda destinato ad effettuare i diversi sopralluoghi prima di mettere in atto il colpo.

Tutti di nazionalità lituana i cinque banditi erano in trasferta in Italia per compiere rapine.
In quell’occasione, dopo aver razziato la gioielleria di 18 orologi Rolex, i rapinatori sono stati costretti a lasciare il bottino e a fuggire perché inseguiti dai diversi villeggianti, presenti in quei giorni nella cittadina ligure che, noncuranti dell’arma impugnata dai criminali, hanno chiamato la Polizia.

Gli investigatori, attraverso le testimonianze e le videoriprese sono riusciti a ricostruire gli spostamenti dei rapinatori fino a risalire alla loro identità.
L’attività d’indagine è stata supportata dalla divisione Si.Re.Ne. del Servizio per la cooperazione internazionale di Polizia che ha rintracciato i 5 criminali all’estero.
Rintracciati in Spagna, Repubblica Ceca e Lituania, i cinque sono in attesa di essere estradati in Italia. Olivia Petillo

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One comment on “Dalla Lituania per rapinare in Italia grazie a Schengen

  1. mann333 ha detto:

    Nell articolo intero del Giornale cittadino vi era scritto; banda di 5 Lituani in trasferta per rapinare in Italia grazie a libera circolazione del patto di Shengel. No, non è cosi, non è che grazie alla libera circolazione che rapinatori dalla Lituania vengano a compiere rapine in Italia. Loro compiono rapine in Italia perchè se nel malaugurato caso ( malaugurato per loro ) venissero arrestati in questa “bella” Italia uscirebbero presto mentre se lo facessero nel loro paese o in Germania Austria Gran Bretania per non parlare di tutti i paesi dell Est se venissero arrestati non ne uscirebbero prima di almeno 7-8 anni e in ogni caso non prima di aver scontato almeno i due terzi dell intera condanna, mentre in questa “bella Italia dopo un anno si può già parlare di messa in prova. In Italia la messa in prova è proprio quello che dice la stessa parola; si mette alla prova se possono riprendere l attività svolta fin prima dell arresto

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