Reggio, sono arrivati i profughi: «C’è una nuova gang di spacciatori africani»

02-03-2017

«Da qualche mese stiamo rivivendo le angosce del passato. Vicino alla zona della stazione ferroviaria circola infatti un gruppo di giovani dall’aria e dal comportamento poco rassicuranti. Sembra una piccola gang».
Giuliano Gorzanelli, ex dirigente d’industria (che da giovane è stato anche un carabiniere) che abita nelle vicinanze della piazza della stazione e collabora con il Comitato di via IV Novembre, lancia la preoccupante segnalazione accompagnandola con l’invito ad «elevare sollecitamente il livello di guardia».
«Chi mi impressiona – spiega – è un gruppo formato da una ventina di ragazzi di colore, di una età che si aggira sui 25-30 anni, che io chiamo “la banda dei moicani” per il taglio di capelli che li accomuna. Parlano una lingua incomprensibile, vestono giubbotti in jeans e con aria spavalda sostano a lungo, apparentemente senza fare nulla, sotto i portici o nel piazzale. Si scambiano i telefonini ma mi sembra ci sia sotto qualcosa d’altro. Temo – dice – che siano degli spacciatori. Servirebbe un controllo più dettagliato e soprattutto continuo: questi ragazzi pare abbiano solo del tempo da perdere e quindi si muovono e si spostano a piacimento nelle vicinanze. Sono soprattutto presenti quando arrivano treni pieni di ragazzi».
«Vorrei precisare – prosegue Gorzanelli – che in zona molte cose sono migliorate. Penso ad esempio all’arredo urbano: ora è tutto più ordinato. E poi ci sono meno risse, anche se gli episodi di turbolenza non mancano pure in questi giorni. Purtroppo resistono concreti casi di sovraffollamento – denuncia – con persone che convivono non so quanto regolarmente. Abbiamo chiesto chiarimenti al dirigente del Comune, Alberto Bevilacqua, che ci ha confermato che non tutte le situazioni sono perfettamente chiarite. E quando non ci sono elementi esatti per la individuazione delle persone, scovare gli spacciatori diventa impossibile. Servirebbe quindi un controllo costante. Il quadro esistente – aggiunge il cittadino – è stato segnalato alla dirigente della Questura, la dottoressa Isabella Fusiello, ma conosciamo la sua carenza di uomini. E pare proprio, come ha annunciato Franco Gabrielli pochi giorni fa, che non arriveranno rinforzi».
«Noi – assicura Gorzanelli – ci battiamo per salvaguardare questa area che abbraccia via Eritrea, via Quattro Novembre e la zona di via Emilia San Pietro cercando di evitare che si creino intralci analoghi a quelli lamentati in via Turri. Da soli però – conclude – difficilmente riusciremo».

EVIDENZA, Reggio Emilia

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