Sorpresa: i Sinti vivevano di rapine, sveglia tardi e rapine di sera armati di Kalashnikov

28-03-2016

LOREGGIA. Non lavoravano e vivevano solo di rapine. Cenando a base di aragoste e dormendo fino a mezzogiorno, pronti a “colpire” verso sera armati di mazze, fucili e Kalashnikov. Ecco il ritratto dei tre banditi che tra il settembre e il dicembre scorso avevano terrorizzato l’Alta Padovana (e non solo), con base operativa nella Castellana (Treviso). Il comune denominatore? L’appartenenza all’etnia sinti che consentiva loro di comunicare con un linguaggio di difficile decifrazione. Via telefono ma per lo più vis-à-vis , davanti al bar ai Prai in località Bella Venezia, nel comune di Castelfranco, a poche centinaia di metri dal campo di residenza di Cristian Gabrieli, 37 anni in via Ponte di Legno, finito in cella all’alba del 15 febbraio con Davide Cavazza, 41 anni di Loreggia in via Gredenigo; e Rej Relandini, 27 anni di Barcon di Vedelago in via Caravaggio. E nella campagna di Barcon, l’altra mattina, i carabinieri (di Padova, Cittadella e Castelfranco), sotto la regia del pm Benedetto Roberti titolare dell’inchiesta, hanno cercato (invano) di scoprire il luogo dove sarebbe stato sepolto l’arsenale della banda composto anche da Kalashnikov.

http://mattinopadova.gelocal.it/padova/cronaca/2016/03/27/news/la-banda-dei-sinti-kalashnikov-e-aragoste-1.13197156

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