PROFUGHI BECCATI A SPACCIARE, UNO HA VIDEO ISIS SU CELLULARE

14-01-2016

PISA. Un arresto per spaccio di quattro immigrati in centro si trasforma in una possibile pista sull’antiterrorismo in città. E dall’ufficio volanti il caso passa sulle scrivanie della Digos. Sarebbe stato un fermo di routine quello avvenuto lunedì sera da parte degli agenti, se uno dei quattro giovani bloccati in una piazza nei dintorni di via Dini non avesse conservato nel telefonino video e foto da far scattare un allarme preso sul serio dall’anticrimine della questura. Nella perquisizione successiva agli arresti per il possesso di circa 50 grammi tra hashish e marijuana, i poliziotti hanno voluto analizzare anche i cellulari dei quattro. Tre erano “puliti”. Il quarto telefonino ha inguaiato ancora di più il suo intestatario trasformando la droga in un dettaglio rispetto alle accuse che potrebbero travolgerlo: nell’archivio di WhatsApp gli investigatori hanno trovato due video con esecuzioni capitali dell’Isis oltre all’immagine della bandiera dello Stato Islamico. Un’adesione agli ideali dei terroristi che ha aperto un fronte tutto da ricostruire per gli investigatori. I quattro sono comparsi ieri mattina davanti al giudice Anna Fabbricatore per la direttissima. Si tratta di quattro cittadini, due della Guinea Equatoriale, uno del Gambia e un senegalese, età dai 20 ai 25 anni, di cui due profughi e gli altri, compreso il supporter pro Isis, in regola con il permesso di soggiorno. Assistiti dall’avvocato Sara Baldini, per i quattro il giudice (pm onorario, Giovanni Pepe) ha convalidato l’arresto.

Il profilo del giovane finito in manette a Ponsacco. Era amministratore di più gruppi su Facebook, tutti di propaganda contro l’Occidente e tutti con migliaia di iscritti
Per i tre accusati solo di spaccio, domiciliati tra Forcoli e Livorno, è stato disposto l’obbligo di firma nelle caserme dei carabinieri competenti per territorio. Il quarto, quello dei video con i boia dell’Isis che uccidono gli “infedeli”, è finito agli arresti domiciliari con il braccialetto elettronico nella sua casa pisana. Rischia una denuncia per istigazione al terrorismo e, come misura cautelare, il giudice ha preferito sottoporlo ai domiciliari con l’apparecchio che ne segnala gli spostamenti in tempo reale anziché lasciarlo in libertà. I telefonini sono stati sequestrati e quello con i video dei tagliagole verrà scandagliato per risalire agli autori dell’invio dei filmati horror. Durante l’udienza di convalida il giovane immigrato ha spiegato le ragioni di quelle immagini cruente che sono state visionate per intero a porte chiuse in camera di consiglio da giudice, pm e avvocato. «Me le ha girate un amico» ha risposto al giudice e al pm in aula. Un chiarimento sulla provenienza dei video, ma nessuna presa di distanza dai contenuti inneggianti all’Isis. Anzi, nella deposizione il giovane ha sottolineato con orgoglio di aver frequentato nel suo Paese la scuola islamica.

http://iltirreno.gelocal.it/pisa/cronaca/2016/01/13/news/video-con-esecuzioni-dell-isis-arrestato-1.12769720

EVIDENZA, Pisa

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