Immigrato abusa di bambina ai giardini

21-08-2015

SANT’ELPIDIO A MARE – E’ finito in carcere con la pesante accusa di abuso sessuale aggravato ai danni di una bambina. Una volta in manette, dopo settimane di battaglia nelle aule di giustizia ha ottenuto gli arresti domiciliari, con obbligo di portare il braccialetto elettronico. Ma l’apparecchio non è disponibile, così è ancora dietro le sbarre, aspettando che la Telecom fornisca il dispositivo. E’ la storia di un 19enne indiano, R.N. le sue iniziali, residente a Sant’Elpidio a Mare, con un grave ritardo mentale. E’ la fine di luglio quando il giovane si trova in un giardino pubblico con alcuni ragazzini. Ad un tratto, rimane da solo con una bambina, il gioco prende una piega forse troppo fisica, un testimone nota dei movimenti anomali, sostiene che l’uomo abbia abbassato i pantaloni davanti alla piccola, e lancia l’allarme. L’indiano viene accusato di aver molestato sessualmente la minore. R.N. finisce al penitenziario di Pesaro, il giudice convalida l’arresto e dispone la custodia in carcere. Alcuni giorni dopo, il Tribunale del riesame accoglie la richiesta dell’avvocato Danilo Mascitti. Tenuto conto dell’handicap del 19enne, del casellario giudiziario intatto e che dagli esami sulla bambina non si è riscontrata violenza sessuale, il 7 agosto si dispongono gli arresti domiciliari, con obbligo di braccialetto elettronico per essere controllabile h24. Neanche il tempo di esultare per il legale ed i familiari dell’indiano, che arriva la doccia fredda. Il macchinario non è disponibile, R.N. resta in cella fino a quando la Telecom, unica concessionaria in Italia di questi dispositivi, non ne fornirà uno. A distanza di due settimane, il giovane è ancora a Pesaro, tenuto in isolamento, perché nel frattempo è stato vittima di un tentativo di violenza da altri detenuti. “E’ una vicenda tragica – commenta l’avvocato Mascitti – ho accettato questa difesa, per un reato tanto odioso, solo dopo aver letto le carte e perché parliamo di un soggetto gravemente minorato, che non si è accorto di nulla ed ancora oggi non capisce perché lo abbiano arrestato. L’accusa è tutta da dimostrare, per certo sappiamo che non vi è stata violenza tant’è che neanche i genitori della minore hanno sporto denuncia. Dalla perizia psichiatrica effettuata da un neurologo di chiara fama non si è ravvisata alcuna pericolosità, se non contro se stesso. Dopo il corposo lavoro per presentare riesame al tribunale delle libertà, sono soddisfatto, ma mi pare assurdo non poter far valere un diritto accordato dal giudice per problemi applicativi, quando si parla di tutelare il bene giuridico per eccellenza, la libertà personale”.

http://www.corriereadriatico.it/FERMO/sant_amp_39_elpidio_a_mare_indiano_carcere_abusi_minore/notizie/1524267.shtml

EVIDENZA, Fermo

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