La stupra e riprende violenza: “Se mi denunci diffondo video”

10-08-2015

Nella notte tra domenica e lunedì, i Carabinieri della Compagnia di Senigallia hanno arrestato un ventiquattrenne originario del Marocco, residente a Mondolfo. E’ accusato di violenza sessuale e atti persecutori, aggravati per aver commesso il fatto nei confronti di persona alla quale era stato legato da relazione affettiva.
Il provvedimento è stato firmato dal GIP del Tribunale di Ancona, su richiesta della Procura della Repubblica di Ancona. Le indagini della Stazione Carabinieri di Senigallia, dirette dalla Procura della Repubblica di Ancona, si sono basate su testimonianze, registrazioni telefoniche prodotte dalla vittima e dagli esiti della perquisizione domiciliare eseguita a casa del ventiquattrenne. Le indagini hanno avuto origine nel mese di maggio dalla denuncia presentata da una donna, di 28 anni, residente a Senigallia.

La ragazza ha riferito di avere avuto una relazione, durata circa nove mesi, con il marocchino, che aveva conosciuto nell’estate del 2014 durante una serata trascorsa in un locale a Marotta. Ai primi di maggio, dopo che la relazione era terminata da tempo, la vittima, acconsentendo ad un invito del ventiquattrenne marocchino, si era recata con lui nella casa di campagna di un loro conoscente a Trecastelli. I tre si erano intrattenuti nel cortile adiacente all’abitazione a chiacchierare, dopo di che lei e l’indagato si erano appartati nella camera da letto al piano superiore ed avevano iniziato a scambiarsi delle effusioni. La donna si era accorta che l’uomo guardava spesso il telefonino che aveva posizionato sulla finestra, con il retro del cellulare rivolto verso di loro e, sospettando che l’uomo stesse registrando le immagini del loro incontro, si è bloccata e ha verificato che, effettivamente, era stata avviata la registrazione con la telecamera del telefonino. Infuriatasi gli ha detto di voler interrompere ogni rapporto, chiedendo di essere riaccompagnata a casa.

A quel punto il marocchino l’ha afferrata per un braccio e l’ha fatta cadere a terra, minacciandola che non avrebbe più rivisto sua figlia ed ha iniziato a colpirla con schiaffi e pugni sulle braccia e sulle gambe. La sventurata implorava l’uomo di fermarsi, ma lui, stringenndole il collo ha iniziato a soffocarla, chiedendole di fare tutto quello che diceva lui “altrimenti qui non ti trova più nessuno, siamo in campagna e nessuno sa che sei qui”. A quel punto il marocchino l’ha lasciata cadere sul letto e ha ripreso la registrazione con il telefonino intimando alla mal capitati “di sistemarsi i capelli e i vestiti perché doveva essere bella”. Di qui la violenza sessuale. Dopo lo stupro, la donna aveva chiesto all’uomo di essere riaccompagnata a casa visto che aveva ottenuto quello che voleva, ma lui aveva nuovamente cominciato a picchiarla con calci e pugni e pretendendo che rimanesse nella casa di campagna.

Dopo varie insistenze era riuscita ad ottenere di essere riaccompagnata a casa. Nei giorni successivi il marocchino aveva reiteratamente minacciato la donna di pubblicare o comunque divulgare il video fatto con il cellulare, ovvero di fare del male alla figlia o all’ex marito se la donna non avesse continuato la relazione con lui. In seguito, dopo aver ricevuto un SMS dalla donna che lo invitava a cessare le minacciose e a cancellare il video, il marocchini ha raggiunto la vittima sul luogo di lavoro e alla fine del turno le si è avvicinato dicendole che aveva letto il suo messaggio, le dava ragione e in questo modo convinceva la donna ad accompagnarlo presso la sua abitazione a Marotta dove l’avrebbe fatta assistere alla cancellazione del video. Entrata nell’appartamento il marocchino ha subito cambiato atteggiamento chiedendole un rapporto sessuale. Lei si è arrabbiata e urlando ha chiesto la cancellazione immediata dal telefonino del video video registrato. A fronte di tale richiesta l’uomo l’ha spinta contro il muro, con una mano le stringeva il collo e con l’altra le bloccava la bocca per non farla urlare.

Poi ha iniziato a colpire la vittima con schiaffi sul volto costringendola a ingoiare una pillola. Poi mentre la vittima, stordita, piangeva, lui l’ha violentata nuovamente. Il 17 maggio i Carabinieri di Senigallia hanno effettuato una perquisizione a casa dell’indagato recuperando il telefono cellulare indicato dalla vittima utilizzato per registrare il video. Nel provvedimento cautelare è contestato all’indagato anche il reato di stalking perché durante la relazione sentimentale ma anche dopo che la donna gli aveva comunicato di voler interrompere ogni rapporto affettivo con lui, con condotte reiterate, molestava con telefonate, SMS, pedinamenti, appostamenti davanti al luogo di lavoro, minacciava e usava violenza nei confronti della vittima, costringendola a non vedere più il padre di sua figlia e facendola temere per l’incolumità sua e dei suoi familiari. L’altra notte i Carabinieri hanno individuato il marocchino in un appartamento a Marotta. All’’indagato è stato notificato il provvedimento cautelare. Lo stesso è stato condotto nel carcere di Montacuto.

http://www.viveresenigallia.it/index.php?page=articolo&articolo_id=550060

Ancona, EVIDENZA

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