PROFUGO SPACCIAVA DROGA DAVANTI ORATORIO: OSPITE COOPERATIVA

10-07-2015

MONTALTO DORA – A mettere gli uomini dell’Arma sulle tracce di Mohamed Omontuenhen, per tutti Abus, richiedente asilo, in Canavese dal 2015, affidato alla cooperativa Mary Poppins, sono stati alcuni genitori e nonni.

«Quel ragazzo arrivava ogni mattina in bicicletta. Poi iniziava a fare la spola tra giardinetti, campi da tennis ed oratorio. Ed andava avanti così sino alla sera Spesso avvicinava dei ragazzi. – raccontano due anziani, nipotini per mano e sacchetto del pane sotto il braccio, accelerando il passo per andare a pranzo – Spesso si fermavano delle auto e scendevano loschi individui».
«Qui dietro, per alcune sere abbiamo notato movimenti sospetti – dice un uomo di mezz’età caricando il borsone da tennis nel baule della sua station wagon – Qui al club non abbiamo registrato nè furti nè altro. Ma quel gruppetto di giovani ai giardinetti non veniva certo solo per chiacchierare».
Pare, ma non è confermato, che la settimana scorsa Abus sia stato allontanato da alcuni animatori dell’oratorio.
I carabinieri hanno tenuto d’occhio il giovane nigeriano per sette giorni. Dall’alba a notte inoltrata. Uomini in borghese si sono appostati sotto il condominio dove i volontari della Mary Poppins avevano trovato alloggio ad un piccolo gruppo di rifugiati richiedenti protezione internazionale.
Poi ne hanno seguito gli spostamenti. Attentissimi a non farsi scoprire. L’attività del 21enne è parsa subito lampante, ma gli investigatori volevano intervenire con la certezza di prenderlo con le mani nel sacco. Così come hanno fatto altre tre volte negli ultimi mesi, arrestando giovani profughi improvvisatisi spacciatori.
Mercoledì hanno atteso che Abus giungesse in una delle sue postazioni preferite per cedere lo stupefacente. Ed hanno dato vita al blitz. Il ragazzo non rispondeva alle domande dei militari, formulate sia in italiano che in inglese. Non perchè le mancasse la parola. Ma perchè tentava di ingoiare nove ovuli di crack che nascondeva in bocca. Con abile mossa il maresciallo gliene ha fatti sputare sette. Acquistati per poco meno di 80 euro venivano ceduti a 30 euro l’uno. Due li ha invece inghiottiti, per sua stessa ammissione.

È stato così portato all’ospedale per verificarne la presenza e per avere rassicurazioni che non si rompessero nello stomaco. Gli ovuli, seppur perfettamente termosaldati, in caso di apertura avrebbero provocato la morte del
ragazzo. Il crack è una droga molto in voga tra i giovanissimi. Costa meno della meta di una dose di cocaina.
Uno degli indizi che ha fatto scattare il blitz dei carabinieri è stato il ritrovamento di una rudimentale pipa per fumare il crack. In un’aiuola. Dietro ai giardinetti.

http://lasentinella.gelocal.it/ivrea/cronaca/2015/07/10/news/montalto-dora-spacciava-davanti-all-oratorio-arrestato-1.11749790

EVIDENZA, Torino

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