Senegalese aggredisce donna a colpi di machete, la tortura con cavi elettrici

17-03-2015

TI FACCIO A PEZZI E POI BUTTO IL TUO CORPO SMEMBRATO NELLA SPAZZATURA

Picchiava la moglie. Ripetutamente, e con un’ultima aggressione a colpi di machete. Un senegalese di 58 anni, operaio e residente a Caravaggio, è stato arrestato per maltrattamenti in famiglia.
A occuparsene il personale del Commissariato di Treviglio diretto da Angelo Lino Murtas unitamente al personale della polizia locale di Caravaggio. Vittima delle aggressioni la moglie, connazionale di 48 anni, madre di due figli minori. La vicenda risale alla fine del 2014, quando la donna si è presentata all’ospedale di Treviglio con un taglio di alcuni centimetri e la frattura dell’ulna dell’avambraccio sinistro, un trauma cranico e una distorsione cervicale. In stato di choc e non capace di parlare l’italiano, la donna aveva però ammesso di essere stata aggredita da una persona. Con l’aiuto di una interprete l’ammissione: da tempo era vittima delle violenze di suo marito.

Da qui le indagini che hanno permesso di ricostruire nel dettaglio una successione di episodi iniziati 4 anni prima, in una situazione familiare difficile anche economicamente: alla moglie e ai figli sarebbero mancati i mezzi di sostentamento a causa del comportamento dell’uomo, che – secondo quanto raccontato dalla donna – spendeva il suo stipendio di operaio a favore di un’altra donna. Da qui le tensioni familiari e le lamentele della donna alle quali il marito reagiva con violenze psichiche e fisiche sempre più frequenti.

Violenze anche di tipo sessuale con lussazione dei polsi al fine di immobilizzare la vittima torcendole le braccia. In altre occasione, inoltre, «durante l’aggressione veniva tentato il soffocamento alla gola e l’uso di cavi elettrici per la fustigazione» spiegano dalle forze dell’ordine, che aggiungono: «Particolarmente inquietanti erano poi le minacce di morte e dell’occultamento del corpo smembrato in piccoli pezzi nei sacchi della spazzatura, mentre affilava con calma il coltello davanti alla donna al fine di terrorizzarla».

Il giorno della presentazione al Pronto Soccorso dell’Ospedale di Treviglio era stato l’epilogo: la donna aveva deciso di esporre finalmente al marito l’intenzione di separarsi. Da qui la vicenda: l’uomo aveva prima accompagnato i bambini fuori casa, poi aveva iniziato a picchiarla. Successivamente aveva impugnato un enorme coltello tipo machete, che affilava davanti alla donna. «Lei si è rifugiata in camera da letto ma lui ha sfondato la porta ed è entrato all’interno con l’arma – hanno così ricostruito i rappresentanti delle forze dell’ordine -. La donna terrorizzata ha cercato di parare i colpi con un tubo di ferro ma è stata disarmata ed allora si è fatta scudo con l’asse da stiro che è stato colpito dai folli colpi di machete e ridotto a pezzi. Rimasta senza scudo ha cercato di parare a mano nuda un colpo verso la testa ma la lama del machete le ha colpito l’avambraccio procurando un taglio e fratturandole l’ulna. La donna si è salvata rifugiandosi nel balcone e iniziando a urlare: solo così il marito si è allontanato»

Dopo tale episodio la donna con i figli è stata ricoverata in una comunità protetta (tutto a spese nostre) mentre l’uomo si era reso irreperibile probabilmente rientrando in Senegal. Dopo lunghe ricerche, l’uomo è stato identificato a Caravaggio: qui l’arresto e il carcere, in esecuzione del provvedimento restrittivo della libertà.

http://www.ecodibergamo.it/stories/Cronaca/colpisce-la-moglie-col-machete-arrestatocaravaggio-tragica-storia-di-una-48enn_1110685_11/

Bergamo, EVIDENZA

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