Piaga georgiana: “Entrano dappertutto”

02-03-2015

Bologna, 1 marzo 2015 – Un tempo c’erano i triangolini, i cerchi, le ondine. Simboli disegnati vicino alle porte che, secondo la convenzione, erano dei ‘codici’ utilizzati dai ‘topi d’appartamento’ per mappare usi e costumi delle vittime prescelte. I tempi cambiano, le mode restano. E si evolvono. Succede allora che il lunedì mattina, a Calderara, inizino a verificarsi furti, tutti concentrati nella zona del mercato. Quattro solo in via Roma nell’ultimo mese. E succede che, vicino ai campanelli delle abitazioni ‘visitate’, compaiano delle strane scritte. Racconta Michele, che abita in uno dei palazzi presi di mira: «Sul campanello di casa hanno scritto a matita le sigle Kt e Kc, seguite da una data. È successo lo stesso giorno che hanno svaligiato l’appartamento di una mia vicina». Un colpo quasi perfetto: nessun danno alla porta blindata, forzata per introdursi nella casa, che non è stata neppure messa a soqquadro. I ladri hanno rovistato solo in un cassetto, dove erano custoditi dei monili d’oro, poi se ne sono andati.

Un modus operandi tipico dei georgiani, «attivi da tempo nel Bolognese», come spiega il vice questore aggiunto Davide Corazzini, responsabile della sezione reati contro il patrimonio della Squadra mobile della Questura. Nel solo mese di febbraio la polizia ne ha infatti arrestati quattro in città, colti in flagranza mentre si accingevano a mettere a segno dei colpi; due i carabinieri, proprio a Calderara, proprio per un colpo in via Roma.

Dei veri professionisti del grimaldello, «che si tramandano di padre in figlio – spiega Corazzini – l’arte di produrre, artigianalmente, gli attrezzi che utilizzano per forzare le porte. Probabilmente, i segni di cui parla il cittadino servono a indicare il tipo di serratura sulla quale si dovrà ‘intervenire’. Spesso le vittime che rientrano a casa non si accorgono neanche dell’effrazione, perché le porte non vengono danneggiate. E loro si concentrano principalmente sull’oro, che poi rivendono su loro canali esteri».

Si chiama ‘albero di Natale’ la chiave a più teste utilizzata dai ladri. Ma come ci si può proteggere da questi ‘assalti’? «Le serrature europee sono quasi inespugnabili – continua il dirigente della polizia –, ma per stare più che sicuri basterebbe installare una telecamera di sorveglianza nell’androne del condominio. È un ottimo deterrente. Poi, funziona sempre benissimo anche la cosiddetta ‘sicurezza partecipata’: ossia, la buona prassi tra vicini di allertare le forze dell’ordine qualora si notino estranei armeggiare nei pressi delle abitazioni. E, se ci si allontana giusto per poche ore, non è male lasciare una luce o una tv accesa». Perché i georgiani sono abitudinari del furto ‘mordi e fuggi’: «Non studiano l’obiettivo con appostamenti, di solito. Vanno un po’ a caso, suonando i campanelli e, dove non trovano risposta, entrano. Per questo le segnalazioni dei vicini di casa sono fondamentali per prenderli: i quattro arresti che abbiamo effettuato nascono anche da questa solidarietà tra cittadini».

http://www.ilrestodelcarlino.it/bologna/furti-abitazione-codici-georgiani-1.717171

Bologna, EVIDENZA

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