Ospiti di Pisapia sfondavano vetrine con auto rubate

22-12-2014

Una banda di rom dediti a furti con “spaccata” e rapine, è stata sgominata nel Milanese. Quindici le ordinanze di custodia cautelare in carcere per associazione a delinquere finalizzata a furti e rapine emesse dal gip del Tribunale di Monza. Da questa mattina all’alba i carabinieri del Nucleo investigativo di Monza hanno eseguito gli arresti, riuscendo a individuare otto dei quindici soggetti colpiti da ordine di cattura, dislocati in campi nomadi tra Trezzo Sull’Adda (Monza) e Cinisello Balsamo (Milano). La banda, che sarebbe composta in totale da oltre venti persone (per alcuni soggetti sono ancora in corso accertamenti), era dedita alla commissione di furti di oggetti preziosi e abbigliamento prevalentemente in esercizi commerciali di grande distribuzione, ai furti di automobili da utilizzare poi come «ariete» per sfondare le vetrine e, in qualche caso, a rapine. Le indagini, durate circa sei mesi, hanno permesso l’identificazione di venticinque persone, tutte di origine rumena e di etnia rom, organizzate in una banda strutturata e che ha commesso circa 50 colpi nelle province di Milano, Monza e Brianza, Bergamo, Como e Brescia.
Un milione di danni, 200mila euro di merce rubata per ricavarci massimo 50mila euro: é questo il bilancio della 50ina di colpi messi a segno da aprile 2013 a gennaio 2014. Gli autori sono un gruppo numeroso di soggetti prevalentemente romeni, di etnia rom, provenienti da campi nomadi di via Idro (Milano), Sesto San Giovanni, Cinisello Balsamo e Trezzo sull’Adda. Agivano assieme ma anche divisi in tre bande autonome con a capo tre leader. Il soggetto ritenuto più pericoloso é il 21enne detto Samir, capo dell’omonimo gruppo: é romeno, si chiama Dobrin Carp, e oltre ad essere uno spregiudicato ideatore e autore di rapine nel novembre 2013 aveva anche speronato due auto di servizio a Desio, fuggendo lungo la Valassina dopo un colpo messo a segno a Cantù. Il gruppo Samir appartiene al piú vasto gruppo Cocos che conta in totale 7 membri insediati tra Sesto e Cinisello, attivi in Brianza sotto la guida del 29enne romeno Nicolae Covaci. L’altro gruppo, detto Catalin, con i restanti 9 soggetti, aveva maggior competenza nelle zone del bergamasco. Il capo, Nicolae Gheorge Achim, e la maggior parte degli appartenenti, risiedeva nei pressi di Trezzo. Nella seconda metâ del 2013, si contanto circa 50 rapine a carico di questi soggetti, ai danni soprattutto di grandi centri commerciali anche se, al bisogno, depredavano anche negozi nel centro di cittá tra cui anche Monza. Le bande campavano solo di queste rapine, puntando a rivendere la merce sia in Italia sia all’estero al 10% del prezzo “di listino” e poi dividendosi il ricavato. Tra saracinesche, vetrine, porte, telecamere e strutture di resistenzs passiva distrutte con Ford usate come arieti, il valore dei danni causati agli esercizi commerciali é 5 volte quello della merce rubata, 50 volte circa il loro effettivo ricavo collettivo, da dividere ancora per la ventina di autori e collaboratori. I commercianti colpiti dalle rapine hanno subito anche pesanti danni di immagine e con il passare dei mesi e delle spaccate si stava sviluppando una vera e propria psicosi tra i centri commerciali del territorio lombardo. Secondo gli inquirenti, dopo lo stop di rapine legato alla prima tranche di 8 arresti, risulterebbe anche che la banda si stesse riorganizzando, due degli otto arrestati gli scorsi giorni sono stati trovati infatti in possesso di numerosi capi di abbigliamento rubati a Lecco il 24 novembre scorso. Oltre ai vestiti, la merce “trattata” era soprattutto di alta tecnologia e telefonia, gioielli e tabacchi. Non sono perô mancati colpi a centri scommesse e negozi di gadget. I rapinatori agivano in circa 6/7 alla volta, travisati con passamontagna, guanti addosso, e una vettura Ford Fiesta, o Mondeo, per sfondare le saracinesche. In un episodio avrebbero rubato a Sesto e usato per una spaccata anche un paio di Audi.

http://www.nordmilano24.it/2014/12/20/furti-rapine-i-malviventi-si-nascondevano-in-campo-rom-cinisello/

Crimini Immigrati

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