‘Profugo’ spacciava dall’hotel: non può essere espulso perché ‘rischia persecuzioni’

30-11-2014

FELTRE – Per quella droga che era forse destinata agli studenti era finito in carcere, ora per lui, profugo arrivato a Feltre dalla Liberia, è arrivata la condanna. Diallo Daouda, 32 anni, assistito dal suo avvocato Marzia Ianese, è stato giudicato in tribunale a Belluno nei giorni scorsi, con rito abbreviato, dal gip Giorgio Cozzarini.
Per quella droga ritrovata nella stanza dell’albergo dove era ospitato (144 dosi) è stato condannato a 2 anni e 4 mesi e 6 mila euro di multa. Li dovrà scontare, qui in Italia, perché per i profughi c’è il divieto di rimpatriarli al loro paese, dove potrebbero subire persecuzioni, visti i motivi per i quali hanno lasciato le loro case (guerre e persecuzioni).

http://www.ilgazzettino.it/NORDEST/BELLUNO/diallo_daouda_profugo_liberia_droga_condannato_feltre/notizie/1041351.shtml

E certo, rischia le persecuzioni in Liberia. Meglio qui a spacciare.

Belluno, EVIDENZA

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