Ecuadoriano stupra la figlia della ‘compagna’: incinta

08-11-2014

E’ una storia di violenza psichica, fisica e sessuale quella che arriva da Crescenzago, nel Milanese. Una ragazzina ha fatto una telefonata delirante alla polizia: “Venite! Il mio patrigno mi ha violentata e mi sta inseguendo con una sega. E’ dietro la porta del bagno, fate presto!”, mentre in sottofondo si sentivano i colpi alla porta. Gli agenti sono arrivati al condominio del quartiere milanese e nell’appartamento c’era un bambino piccolo che girava per casa, e una porta con sopra del sangue. La ragazzina apre, e racconta tutto. Il suo patrigno, Raul Felipe G., 43enne dell’Ecuador, come tutta la famiglia, la violenta da quando lei aveva 12 anni, e quel bimbo di un anno è frutto di uno degli stupri. Sua madre fa la badante, non è a casa, e lei subisce abusi molto spesso. Quella sera non ce l’ha fatta a sopportare, lui l’ha minacciata di morte con un seghetto a un centimetro dal naso, ma lei è riuscita a fuggire, si è ferita alle mani, e si è rifugiata in bagno. Quando la mamma non c’è, lui la obbliga a guardare film porno, e a ripetere le scene con lui.

Viene rintracciata la madre dell’adolescente, lei spiega di aver presentato qualche denuncia, non è chiaro se sappia fino in fondo quello che succede in sua assenza; il portinaio del palazzo riferisce solo di sentire spesso urla, litigi. I poliziotti vanno a cercare il patrigno, e dopo alcuni appostamenti lo trovano nella zona di piazza Istria. Gli chiedono della ragazzina e lui risponde: “E’ la mia fidanzata”. Poi però crolla: “Ho sbagliato, sono pronto a pagare”, e per lui scattano le manette.

 

 

http://www.unionesarda.it/articolo/cronaca_italiana/2014/11/07/violenta_la_figlia_della_compagna_lei_resta_incinta_e_nasce_un_bi-5-394588.html

EVIDENZA, Milano

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