Costringe 15enne a prostituirsi, nigeriana ai domiciliari: fugge e prende a morsi agenti

11-09-2014

Era stata arrestata insieme con il marito per aver costretto una quindicenne nigeriana a prostituirsi in Italia ingannandola con false promesse. Ma non ha accettato l’arresto e martedì è evasa dal centro di prima accoglienza dove si trovava ai domiciliari. Peccato per lei che non sia riuscita a far perdere le proprie tracce: è stata bloccata prima che riuscisse a compiere atti di autolesionismo e condotta nella casa circondariale “Pagliarelli” dopo aver preso a morsi gli agenti della polizia.

La donna è accusata di aver raggirato una ragazza nigeriana, giunta il 15 giugno al porto di Palermo insieme ad altri quattro connazionali, che aveva raccontato a due donne dell’Organizzazione Internazionale per le Migrazioni di essere finita, dopo un lungo calvario vissuto per anni, nelle mani di una coppia di aguzzini che l’hanno costretta a prostituirsi.

Gli agenti, contattati dalle due collaboratrici dell’Oim, avevano avviato le indagini e individuato gli autori del raggiro. Roland ed il suo compagno, le avevano offerto generosamente, di pagare per lei il prezzo del viaggio, trentamila euro a loro dire (anziché i mille che effettivamente avevano pagato e che naturalmente si guardavano bene dal farle sapere), dandole la possibilità di restituire la somma più in là, prostituendosi in Italia.

Per incoraggiarla ad accettare la loro “allettante” proposta le avevano detto che in Italia ci si poteva prostituire in alberghi dove alcuni medici controllano lo stato di salute dei clienti. Una volta in Italia i due, però, non avevano esitato a trasformare la generosità in minacce, soprattutto allorché si sono resi conto che la ragazza aveva compreso che ciò che le era stato promesso era una menzogna. Su disposizione del gip lo scorso luglio, Roland è stata posta agli arresti domiciliari presso una struttura di accoglienza.

La giovane donna più volte è evasa dalla struttura, senza riuscire mai a far perdere le proprie tracce. In questi mesi la ventunenne avrebbe mostrato atteggiamenti di ribellione e disinteresse verso il figlio che le è stato sottratto dagli organi competenti. Martedì scorso l’ennesimo tentativo di fuga. Dopo esser evasa dal centro di prima accoglienza, è stata anche questa volta rintracciata dai poliziotti ma ha cercato di opporsi all’arresto,

insultando e aggredendo fisicamente gli agenti ai quali ha lanciato una scrivania.
Poi, in stato d’ira e senza controllo, ha cercato di procurarsi delle ferite. Gli agenti hanno anche ricevuto morsi e graffi. I medici del 118 intervenuti hanno sedato la donna e riportato la calma.

http://palermo.repubblica.it/cronaca/2014/09/11/news/aggredisce_agenti_e_cerca_di_farsi_del_male_arrestata_nigeriana_a_palermo-95515005/

EVIDENZA, Palermo

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