Immigrato irrompe in casa e pesta a sangue 80enne: salvata dal genero

24-08-2014

TROVATA PIENA DI LIVIDI, GENERO RIEMPIE DI BOTTE AGGRESSORE

Gargnano (Brescia), 23 agosto 2014 – Salvata dalla figlia e dal genero che per un caso fortuito — erano in ferie — alloggiavano sotto casa sua e hanno messo in fuga il malvivente. Un uomo armato di pistola. Brutta avventura per Helga Centamore, 81enne di Gargnano, che la notte tra mercoledì e giovedì è stata presa a pugni da un rapinatore. Erano circa le due quando uno sconosciuto con il volto travisato da un passamontagna ha fatto irruzione nel suo appartamento, nella frazione di Zuino. La nonnina dormiva nel letto ed è stata svegliata dal bandito che ha preso l’arma e ha iniziato a picchiarla. «Dammi i soldi».

Le urla disperate dell’anziana non sono sfuggite alla figlia Renée, in vacanza con il compagno Thomas nell’appartamento sottostante. «Appena siamo saliti abbiamo trovato mia mamma sotto shock, piena di lividi, e un uomo che ci puntava una pistola in faccia» racconta Renée, che lavora a Trento ed era sul Garda dalla madre per qualche giorno di ferie. È stato allora che Thomas ha picchiato il rapinatore, scappato a mani vuote. «Mi sono avventato su di lui come una furia— dice Thomas —. Non sono riuscito a disarmarlo ma gliene ho date tante. E alla fine mi ha detto “Lasciami andare, amico”. Era straniero di sicuro».

L’intruso si è dileguato a bordo di una Renault bianca risultata rubata il giorno prima. Durante la corsa però è andato a sbattere contro un muro nella vicina frazione di Fornico distruggendo una ruota. Si è visto dunque costretto ad abbandonare la macchina— poi rinvenuta dalla Polizia municipale — e a proseguire a piedi. Dopo l’accaduto Renée ha sfogato rabbia e paura su Facebook postando un commento veemente in cui si diceva orgogliosa di essere xenofoba e istigava all’odio razziale. Indispettiti, alcuni utenti hanno chiesto al social network la cancellazione della frase, che ieri era scomparsa. Pronta la reazione della donna: «Finiamola di difendere quelli che chiamano “disperati”, anch’io sono una disperata ma non vado in casa degli altri armata per chiedere 4 soldi e picchio a sangue una persona più debole, mi rimbocco le maniche e vado a lavorare come fanno tutte le persone oneste come me».

http://www.ilgiorno.it/brescia/gargnano-rapina-1.142524

AGGIORNAMENTO: http://www.ilgiorno.it/brescia/rapina-gargnano-1.144715

LA VICENDA E’ COMUNQUE MOLTO STRANA: POSSIBILE CHE IL GENERO NON CONOSCESSE L’EX GIARDINIERE?

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