Non abusò sessualmente della moglie, ma la picchiava. Per il reato di lesioni personali un nordafricano sposato con un’italiana è stato condannato a quattro mesi di reclusione, con sospensione condizionale. L’uomo era imputato per violenza sessuale, maltrattamenti e lesioni, questa mattina il tribunale collegiale di Cuneo lo ha assolto dalle prime due accuse.
La donna lo aveva denunciato dicendo di essere stata aggredita mentre stava preparando la lavatrice: “ Lui con la forza l’aveva trascinata sul letto, le aveva strappato i vestiti e violentata”, aveva riferito ad un’infermiera quando, due giorni dopo la presunta violenza, si era presentata in ospedale per farsi medicare. Qui però i medici non avevano riscontrato alcun segno evidente di stupro, perché si era lavata e non aveva portato con sé i vestiti strappati.
Era stata la figlia a raccogliere le confidenze della madre che aveva riferito di continui maltrattamenti durante i due anni del matrimonio: “L’avevo vista con lividi sulle gambe”. La donna aveva fotografato gli ematomi, e aveva allegato le foto alla querela.
I carabinieri, dopo le denunce di maltrattamenti e violenza sessuale, avevano vietato che l’uomo si avvicinasse alla casa dove abitava con la moglie ma “Nonostante ripetuti ammonimenti non ottemperava al divieto e lo avevamo colto mentre stava tentando di entrare”.
Il pm aveva chiesto la condanna a sei anni: “Ci fu violenza. L’imputato era solito minacciarla e picchiarla. Una donna non scappa di casa se non è successo qualcosa di grave solo per semplici litigi”.
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