‘Nomadi’ violenti a Venezia, racket elemosine, pizzo e aggressioni

27-05-2014

La foto (Facebook)

Prima era il video, poi la foto. Su Facebook in questi giorni è tutto un ribollire di denunce e testimonianze di chi, suo malgrado, in passato è stato costretto a consegnare qualche soldo a rom o barbanera che con fare minaccioso avevano allungato la mano. In alcuni casi, poi, come riporta anche il Gazzettino, sarebbero spuntati anche coltelli. Insomma, niente più richieste veementi ma rapine vere e proprie.

Domenica pomeriggio è toccato a uno storico senzatetto del centro storico dover consegnare le monete che aveva racimolato durante la giornata. La scena è stata immortalata da un passante, scandalizzato per ciò che accadeva sotto gli occhi di turisti e residenti. Alla luce del sole. Ma naturalmente questa è una realtà che ha salde radici nel passato. Tanto più che in queste ore è diventata virale una foto che immortala una nomade con in mano un coltello all’imbarcadero mentre si approccia con un mendicante. Il quale mette subito le mani in tasca.

Secondo l’assessore all’Ambiente Gianfranco Bettin, si tratterebbe di un vero e proprio racket. Da perseguire di conseguenza. La sua richiesta, infatti, arriva dritta in Procura: indagare su ciò che sta accadendo configurando anche un reato associativo. Secondo lui tutto sarebbe orchestrato e organizzato. Non estemporaneo. Ma il problema è anche avere gli strumenti per poter allontanare i mendicanti violenti. Ma mancherebbero gli strumenti normativi: ci sono solo i fogli di via, che possono essere comminati da prefetto e questore. E c’è anche un accordo tra i sindaci della “PaTreVe” per combattere il fenomeno. Ma se non arrivano leggi da Roma, secondo l’esponente della Giunta Orsoni, la piaga non potrà essere estirpata.

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EVIDENZA, Venezia

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