Clandestino da dieci anni: prende la pensione

21-04-2014

Clandestino percepisce la pensione di invalidità. Lui, egiziano da 10 anni in Italia con (apparenti) regolari permessi di soggiorno, di fatto avrebbe dovuto essere espulso perché non ha mai versato un solo euro di contributi. Quindi significa che la documentazione richiesta dalla legge per ottenere il permesso di soggiorno, non era regolare. Meglio: un datore di lavoro compiacente ha prodotto un certificato che ne attestava la sua assunzione. Ma non era così. Per cui, non potendo essere regolarizzato, non avrebbe dovuto percepire la pensione. Della rocambolesca vicenda si sono accorti gli agenti dell’ufficio immigrazione della questura che, da qualche tempo, possono interrogare il cervellone dell’Inps e delle Agenzie delle Entrate. Una sinergia telematica fortemente voluta dai vertici della polizia di Stato, proprio per evitare di rilasciare permessi di soggiorno a persone che, di fatto, non hanno mai lavorato. E quando si sono trovati davanti al caso dell’egiziano, hanno scoperto, introducendo il suo nominativo nella banca dati dell’Inps, che non aveva mai pagato i contributi.
Difficile adesso recuperare le sue pratiche per dimostrare che la documentazione che aveva prodotto ai tempi era fittizia: dopo 5 anni i dossier vengono eliminati. Difficile anche non dargli l’ennesimo permesso di soggiorno, perché ora percepisce una pensione di invalidità civile di 280 euro al mese. Una cifra comunque bassa rispetto a quanto prevede la legge che fissa un tetto minimo annuo di 5.800 euro. Ma se non gli si dà il permesso, lui fa ricorso al Tar e la percentuale che possa vincere è altissima. Tra l’altro il ricorso non gli costerebbe nulla: sarà assistito da un avvocato con il gratuito patrocinio che, come prevedono chi si occupa di ricorsi, «dirà che l’egiziano si è integrato in Italia, che al suo Paese non ha più nessuno e che adesso è anche un invalido, invocando l’esistenza di un’assistenza transnazionale». «Adesso, comunque – spiegano all’ufficio Immigrazione – con l’introduzione della nuova sinergia, certi casi non dovrebbero più verificarsi. Non sarà come una volta che, per questioni di tempi, si potevano eseguire solo controlli a campione. Adesso sarà sufficiente un clic sul computer per verificare la situazione contributiva dell’immigrato».
Del resto, come recita l’articolo 5, comma 5 della legge 286/98, «la valutazione di rilasciare il permesso di soggiorno ad uno straniero, avviene nel momento in cui viene presentata la domanda». Ora, sui documenti che riguardano le assunzioni di lavoro e quindi i contributi da versare, non si potrà piu barare. «Altra stranezza, quella delle assunzioni degli stranieri, tutte a tempo indeterminato. Ma a tempo indeterminato, non assumono più nessuno». Eppure, anche qui c’è un perché. Lo spiega Ben Riadh, tunisino regolare che di permessi e documenti se ne intende. «Adesso quasi sempre è uno straniero che assume un altro straniero a tempo indeterminato per fargli avere il permesso di soggiorno. E, naturalmente, non lo fa gratis. Una volta presentata la documentazione e ottenuto il permesso di soggiorno, l’extracomunitario si licenzia. Da quel momento di lui si perdono le tracce. Nei due anni di permesso non percepisce redditi, se non qualche soldo in nero. Ma, nel momento in cui deve rinnovare il soggiorno, si ripropone con un attestato di assunzione a tempo indeterminato di un altro datore di lavoro o dello stesso». Adesso, però, con la possibilità di entrare nella banca dati Inps, per qualcuno sarà più dura truffare.

http://milano.corriere.it/notizie/cronaca/14_marzo_24/clandestino-dieci-anni-prende-pensione-d-invalidita-2e3346d4-b33b-11e3-a728-d65859a0bfab.shtml

Dovevano pagare le pensioni future. Al momento, se le prendono.
Questa è una truffa, ma se passassero le leggi volute da Renzie e C., diverrebbe cosa legale.

EVIDENZA, Milano

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