Perugia: quartiere assediato da spacciatori e clandestini ‘minaccia’ sindaco

12-04-2014

La lettera choc dei residenti a Boccali: “Ora vogliamo l’Esercito per almeno sei mesi”

Una grana per il sindaco Wladimiro Boccali arriva dal super-condominio del Bellocchio e da tutta quell’area che da anni è costretta a convivere con il degrado, la prostituzione, clandestini e spacciatori. Una grana che se non risolta, con risposte concrete, produrrà addirittura una campagna di informazione con tanto di protesta e attacchi addirittura su pagine di giornale e sui siti online della città.

Tutto questo quando mancheranno appena 15 giorni al voto per una elezione che si annuncia calda e forse la prima che obbligherà Perugia ad andare al ballottaggio due settimane dopo per scegliere il nuovo sindaco. A turbare i sonni del comitato elettorale del sindaco è una lettera-esposto dei proprietari-residenti complesso commerciale e residenziale del Bellocchio che ospita tutti i giorni qualcosa come 5mila persone tra residenti, operatori e lavoratori.

“L’assemblea del super-condominio – chiudono con queste parole la lettera i residenti – ed i firmatari della presente, nonchè tutti coloro che risiedendo in azone limitrofe concordano sin dall’inizio con questa iniziativa, Le chiedono una risposa formale e concreta entro il 10 maggio 2014. Di certo, senza risposte e soprattutto azioni, i soldi che annualmente sono destinati a manutenzione, vigilanza e riparazione per danneggiamenti subiti saranno impegnati dalla suddetta data per veicolare questo grido sui quotidiani nazionali e locali e per richiamare l’attenzione anche di quelle trasmissioni televisivi che già in passato, non senza clamore e scandalo per la nostra città, si sono occupate della questione sicurezza a Perugia”. Parole chiare e forti che arrivano dopo la sonora bocciatura per la tanto sbandierata task-force dell’amministrazione comunale salva-Belocchio e salva-Fontivegge che era partita sei mesi fa.

“Ad oggi la situazione, la realtà, non è assolutamente più sostenibile. Ogni limite è stato superato. Misure e azioni che potevano produrre risultati (ma in realtà mai concretamente attuate ed adottate) oggi non possono che rappresentare solo un’aspirina somministrata ad un malato di cancro. Il Comune tranne una iniziale azione di controllo del territorio attraverso una pattuglia della polizia municipale e una minima attenzione alla questione rifiuti, non ha più fatto nulla. Il tutto esaurito nel giro di un paio di settimane.

Il super-condominio del Bellocchio e i residenti delle zone limitrofe hanno ribadito nella lettera esposto che hanno sempre dato infinite aperture di credito all’amministrazione Boccali che sono state puntualmente disattese. Ma la cosa più grave della lettera è il passaggio sull’esercito. I residenti, avete capito bene, sperano e credono solo nell’Esercito per ripulire il quartiere. Dicono di non essere una provocazione ma esasperazione: “Molti residenti vogliono vedere l’esercito presidiare la zona. Non è una boutade, non è una provocazione. E’ il sentimento di esasperazione che solo un intervento shock potrebbe far affievolire. Non c’è più tempo. Solo l’esercito e solo il controllo totale del territorio per almeno sei mesi può produrre risultati. Niente altro. In primis controllare il territorio per procedere con progetti che debbono mettere al primo posto la riqualificazione della zona, facendo leva su un innegabile fattore competitivo quale la ubicazione logistica. Il controllo per sei mesi dell’esercito permetterebbe il controllo di tutti gli appartamenti a rischio”.

Una situazione difficile che i residenti hanno spiegato anche all’opposizione e a tutti i componenti delle liste in corsa per le prossime amministrative. Tra i primi ad aver ascoltato il grido di dolore è stato il consigliere comunale Carlo Castori che ha effettuato un nuovo sovralluogo nella zona del Bellocchio: “Quando i cittadini dicono che non c’è più tempo è la pura verità. Rifiuti e degrado, prostituzione a cielo aperto, risse tra ubriachi e spacciatori. La situazione è insostenibile. Forse non serve l’esercito ma sarebbero servite delle pattuglie dei vigili, più raccolta da parte della gesenu e telecamere. Oltre che un presidio mobile delle forze dell’ordine”.

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EVIDENZA, Perugia

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