Ladre Rom: tutte e 4 incinte per rubare impunemente

17-12-2013

Arezzo, 16 dicembre 2013 – Quattro donne tra i 32 e i 21 anni tutte incinte. Un bel quadretto familiare? Mica tanto, visto che le quattro, tutte residenti nel campo nomadi di Sesto Fiorentino, sono state prese mentre cercavano di svaligiare un appartamento.

Il fatto è avvenuto lo scorso sabato. Le donne sono state arrestati dagli agenti della polizia mentre si trovavano ancora all’interno del condominio preso di mira per il loro intento criminale. Avevano infatti tentato di fare ingresso in uno degli appartamenti dello stabile, attraverso la porta d’ingresso, la cui serratura non era stata chiusa a chiave, questo grazie a delle schede plastificate, trovate nelle loro borse e sequestrate dagli agenti. Tuttavia, la porta era protetta dal chiavistello e quindi non si è aperta.

Fondamentale la tempestiva segnalazione da parte del proprietario dell’appartamento, che ha chiesto subito l’aiuto della polizia, le volanti sono giunte sul posto in pochi minuti.

Gli operatori hanno circoscritto la zona, quindi hanno individuato e fermato le donne, ancora prima che uscissero dall’edificio condominiale. Le quattro sono state portate in Questura e successivamente liberate in quanto, appunto, incinte.

Sono state quindi deferite alla autorità giudiziaria per tentativo di furto in abitazione in concorso tra loro.

http://www.lanazione.it/arezzo/cronaca/2013/12/16/997629-hanno_tentato_svaligiare_appartamento_arrestate_poliziotti_quattro_donne_nomadi_subito_rilasciate_perche_incinte.shtml

E poi cosa, due giornate di squalifica?

Arezzo, Crimini Immigrati

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One comment on “Ladre Rom: tutte e 4 incinte per rubare impunemente

  1. solemferens ha detto:

    Ricordiamoci che la regìa dei furti dei Rom è organizzata da uomini dopo che hanno loro stessi sfondato le porte , vigliaccamente usano bambini e donne incinte per svaligiare l’appartamento. Se poi qualcuno dei malcapitati proprietari, dà uno schiaffone allo zingarello o alla zingarona incita allora ci saà tutta la riprovazione sociale da parte di organizzazioni onlus religiose e non, comitati vari e naturalmente la denuncia penale

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