Pietre lanciate sulle auto in corsa da Campo Nomadi: Questura e magistrati non fanno nulla!

21-11-2013

PADOVA. Per loro forse è un gioco come un altro. Tanto fa passare il tempo a calciare un pallone, oppure a scagliar pietre contro le auto in corsa. Il manipolo di ragazzetti, non hanno nemmeno dodici anni, si piazza appena oltre il guard rail, lungo la tangenziale che costeggia via Bassette. Attende che passi il malcapitato e colpisce. I ragazzini approfittano della curva che costringe l’automobilista a rallentare per prendere la mira, puntando dritto al parabrezza. A finire vittima di questo gioco assurdo, vigliacco e pericoloso, domenica pomeriggio, è stata Cristina Vania e la sua famiglia. Sono partiti da casa, a Polverara, verso le 14, diretti al negozio di scarpe Pittarello che sorge a un passo dall’Ikea.

Hanno sbagliato uscita e si sono ritrovati a percorrere il dedalo di tangenziali e svincoli che circonda l’area commerciale di Padova Est. Sono finiti lungo il tratto di strada che costeggia il campo nomadi di via Bassette.

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Arrivati alla maxi curva si sono visti apparire davanti tre ragazzini: «Mi sono chiesta che cosa facessero lì. Se ne stavano dietro il guard rail a guardar sfrecciare le auto. Un attimo dopo ho visto uno di loro alzare le braccia. Teneva in mano una pietra che ha scagliato contro la nostra automobile. Ha preso in pieno il parabrezza, sfondandolo. Mio marito ha mantenuto il sangue freddo, non ha sbandato. Ha accostato e nel momento in cui è sceso dall’auto i tre ragazzini si sono dati alla fuga, diretti verso il campo nomadi. Sotto choc siamo rimasti lì qualche minuto perché nostra figlia non riusciva a smettere di piangere per la paura. Quasi a scusarsi, ci è venuta incontro la mamma di uno dei tre. Ci ha detto che era solo un gioco, che erano solo bambini, poi se n’è andata».

Il parabrezza sfondato

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Cristina Vania ha avvertito le forze dell’ordine: «È arrivata una pattuglia della polizia stradale, che non ha potuto far altro che constatare l’accaduto. Abbiamo poi presentato denuncia alla stazione dei carabinieri di Legnaro. Ci è stato detto che lo stesso giorno erano giunte altre segnalazioni di automobilisti colpiti da pietre lungo quel tratto di strada». Alla famiglia di Cristina non resta che un parabrezza rotto e tanta paura: «Mi chiedo che cosa sarebbe potuto accadere se mio marito avesse perso il controllo dell’auto. Quei ragazzini non si rendono di certo conto di quanto sia pericoloso quel “gioco”». Ora per la giovane coppia si pone un altro problema: «Non ci siamo fatti del male, certo, ma ora a me resta un parabrezza rotto da riparare. Io sono senza lavoro e per la nostra famiglia rappresenta un costo importante sostituire il vetro dell’auto. Ho pure avuto modo di scoprire che se circolo con l’auto ridotta in quel modo rischio di prendere una multa. Quei ragazzini non si rendono conto del danno che hanno provocato alla mia famiglia. Mi auguro che le forze dell’ordine tengano sotto controllo la zona pe r porre fine a questo assurdo passatempo».

http://mattinopadova.gelocal.it/cronaca/2013/11/21/news/ragazzini-rom-scagliano-sassi-sulle-auto-in-corsa-1.8153915

EVIDENZA, Padova

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