Rom depredano, cittadini pagano

09-11-2013

Ma i reati contro il patrimonio sul nostro territorio annoverano anche azioni dolose, che vengono commesse e che, a prima vista, non lasciano tracce. Un esempio sono i continui furti notturni, compiuti da individui di etnia Rom, che letteralmente svuotano i contenitori di colore arancione, sistemati nei vari quartieri urbani e nei quali ogni giorno tanti ignari cittadini immettono i propri abiti usati ormai dismessi, nella convinzione che saranno distribuiti alle persone, che ne abbiano bisogno.

Ed invece di notte i suddetti ladri trafugano tali abiti usati, non limitandosi a prelevare solo quelli che possono servire, ma portandone via una quantità ingente. Con la concreta probabilità che rivendano ad altri scarpe, maglie, camicie, pantaloni, giubbotti ed altri indumenti donati da cittadini solidali e depositati negli appositi contenitori. Né vanno dimenticati i corpi illuminanti vandalizzati di notte, il cui ripristino comporta un consistente esborso di denaro pubblico da parte dell’Ente comunale, che deve garantire il servizio di pubblica illuminazione cittadina. Oppure i marmi di piazza Falcone e Borsellino, costata 750 mila euro ed oltre un anno di lavori, imbrattati in più punti di vernice spray. Oltre agli altri danni arrecati, quali i fari illuminanti rotti.

Né si sono salvati, in questi anni, dalle barbarie degli incivili i parcometri, erogatori dei grattini per la sosta a pagamento nelle strisce blu, una volta gestita dalla società Misia (poi liquidata) e che oggi è invece controllata dal personale della Polizia Municipale. Parcometri dati alle fiamme, depredati o comunque messi fuori uso e che di recente il Comune ha cercato di ripristinare.

Non senza dimenticare il parco ludico-ricreativo denominato “Plaza de Mayo”, inaugurato ad agosto del 2006, sito a pochi metri dalla Casa comunale; costato alle casse comunali circa 190 mila euro, a cui sono seguiti negli anni altri impegni di spesa, non ultimo quello del 2010 di circa 92 mila euro, per interventi di ripristino dei moduli ludici e più volte dati alle fiamme.

Ad oggi non c’è più traccia nemmeno dell’impianto elettrico, dell’impianto idrico e di altri elementi della struttura. I vigliacchi e gli incivili, protagonisti di simili atti beceri e squalificanti, tengano a mente che le strutture da loro danneggiate sono acquistate e ripristinate con soldi pubblici. Quindi arrecano danni economici anche alle proprie famiglie. E sappiano che il reato contro il patrimonio è perseguito penalmente dall’Autorità Giudiziaria.

Intanto lanciamo un appello alle istituzioni del territorio, affinché venga rafforzata l’attività di prevenzione e di repressione da parte delle Forze dell’Ordine; si rafforzi uno spirito di collaborazione tra le istituzioni; si dia avvio al tanto propagandato progetto della videosorveglianza e prenda corpo un atteggiamento meno omertoso da parte dei cittadini.

http://www.oblomagazine.net/magazine/2013/11/08/una-citta-preda-degli-atti-di-vandalismo-di-pochi-vigliacchi/

Crimini Immigrati

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