Zingaro mette foto refurtiva su Facebook: risiede in campo nomadi del Comune di Lecce

08-09-2013

Galeotto fu il profilo Facebook: sono state le foto pubblicate sul web da un uomo di trent’anni, pregiudicato e senza lavoro, a permettere alle sue vittime di identificarlo e denunciarlo ai carabinieri. Così ieri i militari della stazione di Trepuzzi, in provincia di Lecce, hanno arrestato G. H., nato a Palermo e residente a Lecce nel campo nomadi Panareo, sulla statale 7ter, in esecuzione di una ordinanza di custodia cautelare in carcere. La misura, emessa dal gip Giovanni Gallo, su richiesta del pm Giuseppe Capoccia, riunisce i gravi indizi di colpevolezza relativamente a ben cinque furti in abitazione aggravati, consumati o tentati.

L’indagine dei militari della stazione di Trepuzzi, in collaborazione con la compagnia di Campi Salentina e con numerose stazioni della provincia, è iniziata dal penultimo di questa serie di furti, avvenuto il primo agosto scorso intorno alle 20 a Trepuzzi. In quella occasione la vittima, rincasando, sorprese i ladri in fuga dopo aver rubato gioielli del valore di circa 4mila euro: per ultimo vide uscire un giovane che descrisse abbastanza efficacemente.

I militari, grazie a una telecamera di sorveglianza della zona, sono riusciti anche a ricostruire la dinamica del furto: l’obiettivo ha ripreso una Station Wagon scura di grossa cilindrata che si ferma nei pressi dell’appartamento, uno dei passeggeri che ne esce munito di un piede di porco e, dopo aver suonato il campanello senza ottenere risposta, forza la porta d’ingresso consentendo l’ingresso ai complici, due o tre. L’azione in tutto era durata non più di tre minuti.

Dalle indagini è emerso che il modo di agire era simile a quello di diversi casi di furti in abitazione commessi nel corso dell’estate. In quattro di essi (un furto tentato a Novoli il 1° agosto e tre consumati a Lecce e Novoli il 12 luglio, l’ultimo a Campi il 4 agosto), come nel caso di Trepuzzi, i proprietari di casa nel rientrare avevano incrociato i malviventi, e di essi ricordavano chiaramente il capobanda, molto simile a quello descritto dalla vittima a Trepuzzi. Ne è nata una frenetica ricerca di persone sospettabili e soprattutto di fotografie recenti.

Per quanto riguarda G. H., l’aiuto decisivo è arrivato da Facebook dove l’uomo è stato riconosciuto senza ombra di dubbio da tutte e cinque le vittime. Sono ancora in corso le indagini per individuare gli altri componenti della banda, probabilmente più attenti del capo.

http://bari.repubblica.it/cronaca/2013/09/08/news/ladro-66122166/

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